Prospettive svizzere in 10 lingue

Migranti: tre no per l’Aquarius

La nave Aquarius KEYSTONE/AP/SALVATORE CAVALLI sda-ats

(Keystone-ATS) Nessun porto dove attraccare per la Aquarius dopo il ‘no’ delle autorità di Malta, della Spagna e dell’Italia, che, per voce del ministro Toninelli, sollecita Londra ad occuparsene, considerando che la nave è vicina alle acque maltesi e battente bandiera Gibilterra.

In serata un portavoce del Foreign Office fa sapere che il governo britannico è “profondamente preoccupato” per “i 141 migranti” a bordo dell’Aquarius, ma considera sia “ben noto che la responsabilità di organizzare lo sbarco, nel porto sicuro più vicino, vada assunta dal Centro di coordinamento marittimo dei soccorsi competente, in accordo con i desideri del comandante della nave”. Intanto la scorsa notte a bordo di nove barchini 100 migranti sono approdati a Lampedusa.

Sul nuovo caso Aquarius l’Unione europea è già in contatto con gli Stati membri per la suddivisione dei migranti senza che ancora si sia sciolto il nodo sul luogo di sbarco, per il quale l’Europa però non ha competenza.

Per la nave di ‘Sos Mediterranée’, sulla quale la salute di alcuni dei 141 migranti a bordo da tre giorni “rischia di aggravarsi” con il passare delle ore, è cominciato un altro rebus nelle acque del Mediterraneo, dove le operazioni di soccorso diminuiscono sempre di più: Sos Mediterranee ed Open Arms sono rimaste le uniche due ong ad operare.

Frontex ha anche riferito del forte calo di arrivi di migranti in Italia a luglio: -83% rispetto allo scorso anno. E come prevedibile dalle intenzioni manifestate negli ultimi giorni, il governo italiano non è deciso ad aprire i propri porti. Stesso stop da Malta, che ha riferito di aver salvato oggi già 114 migranti su un gommone.

Con la Aquarius in standby a circa 30 miglia nautiche dalle coste europee, il ministro dell’Interno italiano Matteo Salvini ha ribadito: “Proprietà tedesca, noleggiata da Ong francese, equipaggio straniero, in acque maltesi, battente bandiera di Gibilterra. La Aquarius può andare dove vuole, non in Italia”.

A proporre una soluzione alternativa è il ministro dei trasporti italiano, Danilo Toninelli, per il quale “la nave è ora in acque maltesi e batte bandiera Gibilterra. A questo punto il Regno Unito si assuma le sue responsabilità per la salvaguardia dei naufraghi”.

In serata la risposta del governo britannico, che ha aggiunto di essere comunque “impegnato per affrontare con i partner europei la sfida dell’immigrazione irregolare”. I coordinatori dell’imbarcazione spiegano: “Lo Stato di bandiera della nave non è responsabile del coordinamento di operazioni di soccorso. Per ora restiamo in acque internazionali, equidistanti tra Italia e Malta”.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR