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Svizzera, tutto pronto per la “preferenza indigena light”

Entrerà in vigore il primo luglio cosiddetta "preferenza indigena light" in Svizzera. Un'applicazione, seppur parziale, dell'iniziativa "contro l'immigrazione di massa" votata dal popolo elvetico nel 2014. Martedì la Segreteria di Stato dell'economia e l'Associazione degli uffici svizzeri del lavoro hanno fatto il punto sulla situazione. 

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È “tutto pronto” per l’attuazione della “preferenza indigena light”, che entrerà in vigore in Svizzera dal 1° luglio. È quanto annunciato martedì la Segreteria di Stato dell’economia (SECO) e l’Associazione degli uffici svizzeri del lavoro (Ausl), che hanno fatto il ounto sullo stato di attuazione delle nuove norme.

Queste ultime sono il frutto di anni di discussioni su come applicare l’iniziativa “contro l’immigrazione di massa” approvata dal popolo il 9 febbraio 2014, un dossier che non ha mancato di creare accesi dibattiti in seno al parlamento elvetico. 

+Dal freno all’immigrazione a una misura contro la disoccupazione

Ma concretamente cosa cambierà dal primo luglio? 

I datori di lavoro saranno obbligati ad annunciare presso gli Uffici regionali di collocamento (Urc) i posti vacanti nelle professioni con un tasso di disoccupazione nazionale minimo dell’8%, una percentuale che passerà al 5% a partire dal 2020. 

Il dovere di notifica riguarda per il momento 270 denominazioni professionali in 19 categorie: la lista, che sarà adattata ogni trimestre, comprende ad esempio l’armatore cementista, l’attore, lo specialista in pubbliche relazioni, come pure il personale di servizio o il personale avventizio delle aziende agricole.

Gli Uffici regionali di collocamento (Urc) saranno poi tenuti a segnalare alle imprese nel giro di tre giorni i dossier dei candidati adatti ad un posto vacante. 

Mani, fromulario.
Gli iscritti all’Urc avranno “l’esclusiva” per un periodo di 5 giorni. Keystone

In seguito, per un periodo di cinque giorni lavorativi, le persone in cerca d’impiego iscritte a un Urc e i collaboratori degli stessi uffici potranno consultare in via esclusiva, in un’apposita area protetta, i posti vacanti soggetti all’obbligo di annuncio.

Passato il termine il bando può essere pubblicato o il posto occupato da candidati non segnalati all’Urc.

Per facilitare il compito dei datori di lavoro è stato creato lo strumento “Check-up”, sul portale online lavoro.swissCollegamento esterno. Ai diretti interessati bastano pochi click per controllare se un posto vacante è soggetto all’obbligo di segnalazione, che può essere fatta agli Urc sul sito di questi ultimi oppure inviando una e-mail, telefonando o recandovisi personalmente.

A livello nazionale sono attese circa 50’000 notifiche di posti vacanti all’anno. Le segnalazioni dovrebbero salire ulteriormente a partire dal 2020: la Seco aveva calcolato un anno fa circa 218’000 notifiche all’anno a livello nazionale con una soglia del 5%.

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