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Meno casi di Aids di quanto si supponeva

Solo in India circa 2,5 milioni di persone hanno contratto il virus dell'Aids Keystone

Il numero delle persone colpite dal virus dell'Aids nel mondo è calato, secondo la nuova statistica dell'Onu. Con 33,2 milioni di sieropositivi, il livello rimane tuttavia ancora vertiginosamente alto.

In Svizzera per quest’anno si prevede una leggera contrazione delle infezioni.

L’epidemia mondiale di Aids quest’anno sta rallentando, secondo le ultime stime delle Nazioni Unite. Il numero di nuove infezioni è sceso a 2,5 milioni, contro i 4,3 milioni del 2006. Il totale dei sieropositivi si è contratto da 39,5 a 33,2 milioni. Pure in discesa i decessi provocati dalla malattia, passati da 2,9 a 2,1 milioni.

L’Onu ritiene che la flessione sia in primo luogo da ricondurre ai nuovi metodi di stima, ma che sia anche frutto dei programmi di lotta contro il virus Hiv.

Metodi di stima diversi incidono su statistiche

La metodologia è stata rivista per le stime in India e in cinque paesi africani. Se lo stesso metodo fosse stato applicato l’anno scorso, il numero dei sieropositivi conteggiati nel 2006 non sarebbe stato di 39,5 milioni, bensì di 32,7 milioni.

La conclusione degli esperti è dunque che, tenendo conto degli stessi criteri di valutazione, in realtà il numero delle persone colpite dalla malattia è leggermente aumentato.

In ogni caso “è sempre estremamente difficile ottenere cifre precise sull’Aids e l’Hiv nei paesi in via di sviluppo”, ha puntualizzato a swissinfo il capo della sezione Aids presso l’Ufficio federale della sanità pubblica Roger Staub.

Programmi di lotta danno frutti

Questa crescita non è però da imputare esclusivamente alle nuove infezioni. Essa deriva anche dall’impatto dei medicamenti antiretrovirali che prolungano la vita dei pazienti, sottolinea l’Onu.

Gli esperti rilevano che l’epidemia ha raggiunto il culmine alla fine del secolo scorso.”Indiscutibilmente stiamo assistendo a un risultato degli investimenti”, ha osservato il dottor Peter Piot, direttore esecutivo del Programma delle Nazioni Unite per l’Aids (UNAIDS).

L’Aids resta la prima causa di mortalità in Africa, dove si concentra anche il maggior numero di sieropositivi. Si calcola che nel Continente nero vivano circa 22,5 milioni persone infettate dall’Hiv, pari al 68% del totale dei sieropositivi nel mondo.

In Svizzera 25’000 sieropositivi

Nella Confederazione vivono circa 25mila sieropositivi. Nel primo semestre di quest’anno il numero di infezioni censite è rimasto stabile rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso: per la precisione 333 casi, contro i 337 dei primi sei mesi del 2006, secondo le statistiche dell’Ufficio federale della sanità pubblica.

Sull’arco di tutto l’anno, gli esperti non prevedono un aumento delle infezioni in Svizzera. Gli omosessuali sono i più colpiti dal virus. Secondo l’UFSP, la diminuzione di iniezioni di droghe in Svizzera ha ridotto i rischi di contagio di Hiv.

swissinfo e agenzie

Aids significa “Sindrome da Immunodeficienza Acquisita” (Sida).

Nelle persone malate di Aids le difese immunitarie normalmente presenti nell’organismo vengono fortemente indebolite dal virus HIV (Human immunodeficiency virus) e non sono più in grado di contrastare l’insorgenza di infezioni e malattie causate da altri virus, batteri o funghi.

Per questo motivo l’organismo di una persona contagiata subisce malattie e infezioni che, in condizioni normali, potrebbero essere curate più facilmente.

L’infezione non ha una propria specifica manifestazione, ma si rivela esclusivamente attraverso gli effetti che provoca sul sistema immunitario. Una persona contagiata viene definita sieropositiva all’HIV.

L’anno scorso 2,9 milioni di persone sono decedute a livello mondiale in seguito all’Aids.

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