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Medicina di punta: Zurigo insiste

Verena Dieter spiega la posizione del Canton Zurigo Keystone

Il canton Zurigo vuole che la medicina altamente specializzata rimanga concentrata in due sedi, a Zurigo e sull'arco lemanico (Losanna e Ginevra).

La Conferenza dei direttori della sanità si rammarica per il rifiuto di una strategia di rete e per il fallimento degli sforzi di coordinazione intercantonale.

Il canton Zurigo ha annunciato giovedì il suo rifiuto definitivo a ratificare la convenzione intercantonale elaborata dalla Conferenza dei direttori cantonali della sanità (CDS), che vorrebbe distribuire i centri per i trapianti di organi e per la medicina altamente specializzata in sei sedi.

Una strategia che proprio non è piaciuta a Verena Diener, direttrice del Dipartimento zurighese della sanità. Secondo lei, la variante proposta dalla CDS equivarrebbe infatti soltanto a “cementare lo statu quo”.

Zurigo aveva chiesto alla metà di luglio di poter rinegoziare la cosiddetta Convenzione intercantonale sul coordinamento e la concentrazione della medicina altamente specializzata (CICCM), ma la CDS aveva giudicato la proposta zurighese “non negoziabile”.

Bocciatura e nuovi studi

Il rifiuto zurighese segna di fatto il fallimento della CICCM, che per entrare in vigore avrebbe dovuto ottenere l’appoggio di almeno 17 cantoni e di tutti quelli dotati di un ospedale universitario.

Per Verena Diener, l’annuncio odierno non è altro che la conseguenza naturale del rifiuto a ritrattare ottenuto dalla CDS.

“Sei ospedali che offrono cure altamente specializzate in Svizzera sono troppi”, ha affermato la consigliera di Stato zurighese.

Secondo la Diener, una simile strategia porterebbe inevitabilmente ad un indebolimento della qualità delle cure mediche e della ricerca in Svizzera.

Per questo motivo, il canton Zurigo farà realizzare una perizia a degli esperti indipendenti che dovrà mostrare quale sarà l’evoluzione della medicina altamente specializzata nei prossimi anni e quali dovranno essere le priorità.

I primi risultati dovrebbero essere disponibili l’anno prossimo. Zurigo intende così rilanciare il dibattito con gli altri cantoni e con la Confederazione.

Svizzera divisa

L’idea della CDS di decentralizzare la medicina altamente specializzata in sei sedi è appoggiata dai principali concorrenti di Zurigo, ossia da Ginevra, Losanna, Basilea e Berna.

I cantoni della Svizzera orientale sostengono invece la posizione zurighese.

Nell’ambito della convenzione intercantonale, l’ospedale universitario di Zurigo avrebbe dovuto rinunciare ai trapianti cardiaci, ma avrebbe potuto continuare ad eseguire quelli di altri organi.

Oltre ai trapianti, la CICCM avrebbe dovuto disciplinare la chirurgia del cuore e dell’ipofisi, la cardiologia pediatrica e le operazioni sugli ustionati gravi.

Se i cantoni non riusciranno a mettersi d’accordo sulla ripartizione di questi compiti, l’ultima parola potrebbe spettare alla Confederazione, che dispone delle competenze decisionali in materia di trapianti.

Reazione di stupore

La Conferenza dei direttori della sanità ha reagito al rifiuto zurighese con una nota nella quale sostiene di non capire “il monopolio per la medicina altamente specializzata rivendicato da Zurigo”.

La decisione zurighese segna il fallimento di una soluzione intercantonale ma la CDS, prosegue la nota, “continuerà a fare tutto il possibile per trovare soluzioni consensuali fra i cantoni”.

swissinfo e agenzie

La Convenzione intercantonale sul coordinamento e la concentrazione della medicina altamente specializzata (CICCM) avrebbe dovuto entrare in vigore nel 2008.

Per farlo, avrebbe dovuto essere ratificata da almeno 17 cantoni e da tutti quelli, come ad esempio Zurigo, dotati di un ospedale universitario.

Ma Zurigo non ci sta e non intende più negoziare con il concordato intercantonale: secondo le autorità del cantone, la medicina di punta deve concentrarsi in due soli centri e non in sei come preteso dalla CICCM e dalla Conferenza dei direttori cantonali della sanità.

La CICCM avrebbe dovuto disciplinare i trapianti d’organi, la chirurgia del cuore ed dell’ipofisi, la cardiologia pediatrica e le operazioni sugli ustionati gravi.

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