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Rilasciate 82 liceali rapite da Boko Haram

Il gruppo terrorista di Boko Haram, che imperversa nel nord-est della Nigeria, ha liberato sabato 82 ragazze nigeriane, rapite nell’aprile 2014, in cambio del rilascio da parte del governo di cinque comandanti islamisti. Alla mediazione hanno partecipato la Croce Rossa e la Svizzera.

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L’incubo è durato oltre tre anni. Le ragazze, giunte domenica ad Abuja, facevano parte del gruppo di 276 giovani rapite nel loro liceo dal gruppo jihadista. Questo rapimento di massa aveva sollevato un’ondata d’indignazione in tutto il mondo. Nessuna informazione è stata comunicata sui jihadisti rilasciati.

Ad avere funto da mediatori sono stati il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) e la Svizzera. “Abbiamo agito su richiesta del governo nigeriano. La Svizzera ha svolto un ruolo di facilitatore nei negoziati. Il nostro impegno è motivato da ragioni umanitarie”, ha confermato domenica all’agenzia telegrafica svizzera una portavoce del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE).

I rappresentanti del DFAE “non hanno mai incontrato i dirigenti di Boko Haram; i contatti sono stati degli intermediari locali”.

La Svizzera e il CICR potrebbero ancora essere chiamati a fornire i loro servigi. Altre 113 ragazze si trovano infatti tuttora nelle mani dei terroristi, senza dimenticare altre migliaia di civili di cui nessuno parla.

Dal 2009 il sanguinoso conflitto con Boko Haram ha già fatto più di 20’000 morti e causato la fuga di 2,6 milioni di persone. 

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