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«Nei seggi elettorali in Russia regnava un’atmosfera festiva»

uomo con la fisarmonica e donne in costume tradizionale che cantano
La musica crea un bel ambiente e attira gli elettori alle urne: un gruppo di cosacchi russi suona davanti a un ufficio elettorale di Rostov sul Don. Keystone

La deputata socialista Margret Kiener Nellen ha visitato domenica diversi seggi elettorali durante le elezioni presidenziali in Russia. Musica, canti di bambini e pasticcini offerti incitano gli elettori a recarsi alle urne, constata l'osservatrice dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa.

È a Volgograd, nel sud della Russia, che la deputata Margret Kiener NellenCollegamento esterno ha assistito domenica alla rielezione del presidente russo Vladimir Putin con il 76,67% dei voti. Faceva parte dei 481 osservatori inviati dall’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE).

Secondo le conclusioni pubblicate lunedì, la votazione nell’insieme si è svolta correttamente. È stato tuttavia puntato il dito contro «l’assenza di una vera e propria concorrenza» e contro le «irregolarità» volte ad aumentare la partecipazione.

Di ritorno dalla missione, Margret Kiener Nellen ha lodato lo sforzo di trasparenza che ha potuto osservare sul posto.

Margret Kiener Nellen
Margret Kiener Nellen swissinfo.ch

swissinfo.ch: Ha constatato delle irregolarità presso i seggi elettorali che ha visitato?

Margret Kiener Nellen: No, lo svolgimento tecnico e giuridico del processo elettorale corrispondeva alle regole, come sottolineato dal rapportoCollegamento esterno dell’OSCE. Ho visitato 13 seggi elettorali e ho assistito al conteggio dei voti presso un seggio tra le 20:00 e mezzanotte.

In quest’ultimo luogo è successa però una cosa particolare alla quale non avevo mai assistito. Uno dei sostenitori di Alexei Navalni [il leader dell’opposizione russa, ndr] ha preso parola per esprimere numerose critiche. Ha poi annunciato che il suo partito avrebbe presentato quattro ricorsi per delle violazioni degli standard internazionali legate all’esclusione della candidatura di Navalni.

Ha potuto svolgere la sua missione di osservazione tranquillamente?

Eravamo addirittura i benvenuti. Gli osservatori dell’OSCE non sono i soli a esaminare la procedura elettorale. I partiti, i candidati e le organizzazioni della società civile hanno il diritto di inviare degli osservatori. Ci sono dunque tra tre e sei osservatori in media per ogni seggio. Persone che sono presenti dalla mattina alle 08:00 fino alla fine del conteggio dei voti, che può terminare anche dopo mezzanotte.

Non bisogna sottovalutare questa trasparenza. Il processo è sotto osservazione più di quanto non lo sia in Svizzera. Due telecamere sono installate in ogni locale di voto. I video sono trasmessi in una sala della Commissione elettorale a Mosca e tutti li possono visionare su internet. Dal punto di vista della trasparenza non si possono fare critiche.

Nel suo rapporto, l’OSCE denuncia delle irregolarità volte ad aumentare la partecipazione. Lei ha assistito a questo genere di procedure?

Sì, questo è un fatto. I seggi che ho visitato si trovano tutti all’interno di edifici scolastici, cosa che capita anche in molti altri paesi. Degli insegnanti sono tra i membri che gestiscono il seggio e degli allievi arrivano per esibirsi in canti e danze. In questo modo anche i genitori e i nonni sono incoraggiati a venire.

Tra i 1’600 e i 2’600 elettori sono iscritti ad ogni ufficio elettorale, il quale diventa un ritrovo della gente del quartiere. Tutti si conoscono e si crea un’atmosfera di festa. C’erano 10 gradi sotto zero all’esterno e c’era una bufera di neve. Nella sala ci si trovava però di fronte a un lungo tavolo con pasticcini, tè e caffè. Ogni tanto anche della musica. L’ambiente è sicuramente più allegro che nei seggi elettorali svizzeri e molta gente vi è attratta.

L’oppositore al Cremlino Alexei Navalni ha pubblicato domenica su Twitter una foto scattata in un ufficio elettorale. «Lo slogan di quest’elezione: venite, vi daremo da mangiare», scrive.  

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Ha descritto dei punti negativi nel rapporto che ha redatto?

Francamente, no. Conosco bene le leggi elettorali e gli standard internazionali, ma lo svolgimento che ho potuto osservare era praticamente perfetto dal punto di vista tecnico e giuridico. C’è stato forse qualche rallentamento durante il conteggio causato dagli interventi energici del sostenitore di Navalni. Ha preteso che le 487 schede di voto non utilizzate a quel seggio fossero distrutte una per una, quando il regolamento permette la distruzione di una pila intera. In questo caso il seggio ha assecondato le esigenze dell’oppositore davanti agli occhi degli osservatori in modo che nessuna frode potesse essere possibile.

L’opposizione e le ONG denunciano migliaia di irregolarità

Elettori trasportati con degli autobus dalla polizia, osservatori minacciati, conteggi falsati: l’opposizione russa e delle ONG hanno denunciato migliaia di irregolarità che avevano soprattutto l’obiettivo di aumentare la partecipazione a delle presidenziali senza alcuna suspense dal punto di vista del risultato.

L’ONG Golos, specializzata nella sorveglianza delle elezioni, redige una lista delle frodi sul suo sito internet. Già domenica a metà pomeriggio faceva stato di 2’228 casi d’irregolarità quali conteggi falsati, casi di voti multipli o ostacoli al lavoro degli osservatori.

Golos si è detta in particolare preoccupata delle informazioni che parlavano di datori di lavoro o università che obbligavano impiegati e studenti a votare a scuola o sul posto di lavoro per «controllare la partecipazione allo scrutinio».

Il movimento del principale oppositore del Cremlino, Alexei Navalni, afferma di aver dispiegato più di 33’000 osservatori nei seggi elettorali. Fa anche stato di centinaia di casi di frode, soprattutto a Mosca e nella regione circostante, a San Pietroburgo e in Baschiria, negli Urali.

Lo stesso Navalni è stato escluso dalla corsa alla presidenza dopo essere stato dichiarato ineleggibile dalla commissione elettorale a causa di una condanna per appropriazione indebita orchestrata, a suo dire, dal potere.

(Fonte: ATS/AFP)

Traduzione dal francese di Zeno Zoccatelli

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