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La cartografia trova posto tra le nuove tecnologie

swisstopo.ch

L'Ufficio federale di topografia (swisstopo) compie 175 anni. E affronta l'epoca del Gps e delle Google map sviluppando innovazioni tecnologiche originali. Ma che spazi può avere swisstopo in un mercato affollato come quello delle carte geografiche?

Sul sito di swisstopo è possibile viaggiare nel tempo. Un’applicazione online permette di scegliere una località svizzera e osservarne lo sviluppo attraverso la sovrapposizione di carte geografiche di epoche diverse. Si tratta probabilmente di una prima mondiale.

L’applicazione è stata sviluppata dopo che una legge svizzera del 2007 ha dato il compito all’Ufficio federale di topografia di mettere a disposizione del pubblico non solo i dati topografici attuali, ma anche quelli storici, vale a dire di rendere accessibili anche le vecchie edizioni delle carte e non solo quelle più recenti, com’era il caso in precedenza.

«Tutti quelli che si interessano ai dati storici riprodotti in una mappa troveranno utile la nuova applicazione. Ci aspettiamo che venga usata da un ampio spettro di persone, da chi lo fa per hobby agli specialisti», ha detto Martin Rickenbacher, esperto di mappe di swisstopo, in occasione della presentazione ufficiale del tool.

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Tutti insieme a mappare tutto il mondo

Questo contenuto è stato pubblicato al L’australiano ha studiato fisica al Politecnico federale di Zurigo e vive tuttora in questa regione. Conosciuto in Svizzera per aver creato e venduto diverse start-up, Simon Poole ha assunto la presidenza della fondazione britannica OpenStreetMap nel settembre 2012, quando il suo fondatore Steve Coast è passato alla divisione carte di Microsoft. swissinfo.ch: Qual è lo…

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Ma che ruolo può avere un’ennesima applicazione topografica online quando quasi metà della popolazione svizzera – e l’83% dei giovani sotto i trent’anni – possiede uno smartphone, grazie al quale si può scaricare ovunque cartine geografiche e dati Gps?

«Certo, ci sono già mappe interattive di tutta l’Europa dove si possono vedere i mutamenti delle frontiere nell’arco di vari secoli», nota Christian Rohr, professore di storia climatica e ambientale all’Università di Berna. «La differenza è che l’applicazione di swisstopo è ad altissima definizione».

L’applicazione si basa su tre tipi di cartine storiche: la carta Dufour, che prende il nome del generale svizzero e fondatore dell’Ufficio federale di topografia Guillaume-Henri Dufour, in scala 1:100’000; la serie di carte Siegfried, edite dopo il 1870 in scala 1:50’000 e 1:25’000; le edizioni più recenti delle carte nazionali, disponibili in tutte le scale.

Il gruppo di ricerca del professor Rohr ha raccolto dal canto suo una serie di dati storici sul clima. Fino a poco tempo fa i dati erano collegati a Google map, ora sono in via di trasferimento su una carta swisstopo. «Questo ci permetterà non solo di avere carte molto più accurate e più belle da vedere rispetto a quelle di Google, ma anche di abbinare i dati storici sul clima alle curve di livello altitudinali».

Valore educativo

Rohr afferma che l’applicazione servirà soprattutto a illustrare ai suoi studenti il modo in cui lo sviluppo economico ha influito sui paesaggi, specialmente nella piana alluvionale del torrente Gürbe, al centro di un progetto di ricerca dell’università di Berna. Il Gürbe scorre per 29 chilometri attraverso il canton Berna, in un’area profondamente trasformata dallo sfruttamento agricolo.

Heidi Haag, geografa presso l’Associazione svizzera per la pianificazione territoriale nazionale, ammette che l’applicazione sarà utile soprattutto nelle aule scolastiche – lei stessa insegna i rudimenti di pianificazione urbanistica ad adulti che necessitano di un’infarinatura in materia, spesso perché ricoprono incarichi politici.

Anche Simon Poole, presidente della fondazione che vigila su Openstreetmap, un progetto basato sulla tecnologia wiki che raggruppa oltre un milione di collaboratori nel mondo, vede in primo luogo il valore educativo della nuova offerta di swisstopo, soprattutto alla luce dell’attuale dibattito politico in Svizzera sulla pianificazione del territorio.

«Mi pare che l’applicazione mostri bene le profonde trasformazioni del paesaggio svizzero, rilevanti in particolare negli ultimi 50 anni», dice Poole. «Io ricordo ancora gli inizi della frenesia edilizia, ma l’applicazione può aiutare ragazzi e giovani adulti che non hanno vissuto quel periodo a visualizzare i cambiamenti”.

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Gettare le fondamenta

Mentre il gruppo di ricerca bernese guidato dal professor Rohr si concentra soprattutto sul clima del passato, il professor Christophe Girot e il suo laboratorio di architettura del paesaggio al Politecnico federale di Zurigo cerca di gettare uno sguardo sul futuro topografico del paese attraverso la grafica tridimensionale.

«Non usiamo swisstopo in maniera convenzionale, perché siamo interessati agli strumenti, alla pianificazione e al design 3D», spiega Girot. «Lavoriamo molto con servizi che si occupano dell’ecosistema e siamo convinti che l’educazione del futuro sarà fortemente condizionata dai sistemi d’informazione geografica tridimensionale».

Girot e i suoi ricercatori utilizzano per esempio un laser scanner, che permette di integrare nelle mappe bidimensionali di swisstopo modelli tridimensionali ad alta definizione. Lo scopo dell’esercizio è capire gli effetti futuri sul paesaggio svizzero del mutamento climatico e di altri fattori.

Anche swisstopo ha nel frattempo cominciato a utilizzare tecnologie tridimensionali e offre panorami 3D su misura e “voli” virtuali che permettono di osservare aree di una mappa da diversi punti di vista. Girot ritiene però che il lavoro più tradizionale di swisstopo rimanga necessario.

«Credo che la cartografia continui ad avere un ruolo importante. In Svizzera si basa su standard molto alti. Lavoro spesso nel terzo mondo e conosco solo pochi paesi che abbiano una conoscenza del loro territorio cosi precisa come quella svizzera. È un patrimonio formidabile. L’approccio tridimensionale è complementare alla cartografia tradizionale, specialmente nelle regioni alpine».

Sguardo al futuro

Ma cosa farà swisstopo nei prossimi 175 anni? Nessuno lo sa per certo. Simon Poole tuttavia si azzarda ad affermare che il futuro dell’Ufficio federale di topografia consiste nel concentrarsi su quello che sa fare meglio.

«Credo che continueranno ad avere un ruolo importante nella produzione di carte geografiche convenzionali, anche perché nessun altro può farlo in modo redditizio in un mercato che tende a restringersi. In futuro swisstopo resterà probabilmente lo sportello unico, accanto alle agenzie cantonali, a cui rivolgersi per informazioni geografiche in Svizzera».

In occasione dei 175 anni dalla fondazione dell’Ufficio federale di topografia a Ginevra da parte del generale Guillaume-Henri Dufour, swisstopo propone, oltre al viaggio cartografico nel tempo, una serie di progetti e attività.

Un gioco di geocaching che comprende tutto il territorio nazionale invita il pubblico a individuare ogni mese, per tutto l’anno, un nuovo nascondiglio. Chi troverà tutti i nascondigli potrà partecipare alla finale nel gennaio del 2014.

Il sito internet tiptopo.ch propone una serie di attività interattive, da quiz su temi geografici a viaggi virtuali attraverso la storia della Svizzera e di swisstopo.

In settembre swisstopo aprirà al pubblico i suoi uffici a Wabern, vicino a Berna.

(Traduzione dall’inglese e adattamento: Andrea Tognina)

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