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Mancano farmaci nella Confederazione

blister con pastiglie suddivise per giorni e orari
La carenza è dovuta alle difficoltà di un produttore estero importante. © Keystone / Gaetan Bally

In Svizzera c'è una grave penuria di alcuni medicamenti, in particolare di oppioidi per via orale.

Mancano farmaci in Svizzera: attualmente si registra una grave carenza di farmaci, soprattutto di oppioidi per via orale, usati per combattere dolori forti e cronici e per il trattamento di pazienti tossicodipendenti. Una situazione che ha costretto il Dipartimento federale dell’economia a liberare le scorte di emergenza della Confederazione. 

Questi oppioidi stanno diventando una merce talmente rara e preziosa che all’ospedale cantonale di Baden (AG), per esempio, sono tenuti sotto chiave per motivi di sicurezza. La situazione è “tesa”, ha detto ai microfoni della RSI il farmacista del nosocomio argoviese Peter Wiedermeier: “La penuria si avverte: è laborioso rifornire la farmacia e si deve ricorrere a prodotti alternativi, e cercare nuovi fornitori”.

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Questa situazione costringe i professionisti a cambiare le terapie dei pazienti, che devono assumere medicamenti nuovi oppure più leggeri (aumentando quindi la quantità di dosi da assumere). “Al momento non c’è pericolo per la loro salute”, rassicura Wiedermeier.

La penuria di oppioidi è talmente grave da aver spinto il Dipartimento federale dell’economia a liberare le scorte obbligatorie. Si tratta di riserve d’emergenza gestite dall’Ufficio federale dell’approvvigionamento del Paese che bastano però solo per tre mesi.

Una situazione che non migliorerà in tempi brevi, secondo la capa della segreteria degli agenti terapeutici dell’Ufficio federale per l’approvvigionamento economico del Paese (UFAE) Monika Schäublin: “La carenza è dovuta alle difficoltà di un produttore estero importante. Ci sono altri produttori più piccoli anche in Svizzera, ma non riescono a coprire il fabbisogno”.

Anche gli ospedali dovranno essere flessibili per garantire ad ogni paziente la terapia giusta: “A volte esistono due terapie ideali, allora si può ripiegare su un altro farmaco. Ma se un paziente può solo usare un certo prodotto, in caso di penuria, avrà la precedenza”, precisa Schäublin.

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