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Mai così poche nuove infezioni da HIV in Svizzera

test hiv
Utilizzando dei test rapidi, è possibile individuare precocemente un eventuale contagio e intervenire subito, tenendo così sotto controllo il virus. Keystone / Christian Beutler

Nel 2018 sono stati dichiarati 425 nuovi casi di infezioni da HIV. Si tratta della cifra più bassa mai registrata dallo scoppio dell'epidemia di AIDS nella metà degli anni '80.

Rispetto al 2017, il calo è stato del 4,5%, rileva l’Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp), che lunedì ha pubblicato le ultime statisticheCollegamento esterno sulle malattie sessualmente trasmissibili.

Questa diminuzione – spiega l’Ufsp – è dovuta principalmente a due ragioni. Prima di tutto “è aumentato il numero delle persone ad alto rischio che si sottopongono al test, il che permette di iniziare prima il trattamento in caso di infezione”.

In secondo luogo, è “possibile che anche la profilassi pre-esposizione (PrEP) abbia contribuito alla riduzione dei nuovi casi”.

Questa profilassi permette di proteggersi dall’HIV assumendo dei farmaci ed è raccomandata alle persone ad alto rischio infezione. Secondo le stime, l’anno scorso hanno fatto capo alla PrEP circa 1’500 persone, in gran parte uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini.

Malgrado questa nuova diminuzione, l’Ufsp sottolinea la necessità di non abbassare le braccia e di continuare a puntare sulla prevenzione. “Solo attenendosi alle regole del ‘sesso sicuro’, questa infezione potrà essere eliminata in Svizzera entro il 2030”.

La malattia – ricorda l’Ufsp – “resta incurabile e necessita di un trattamento a vita”.

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Casi di gonorrea in crescita

Per quanto riguarda le altre infezioni sessualmente trasmissibili, si osserva una sostanziale stabilità.

I casi di gonorrea sono sì cresciuti dell’11% a 3’116 casi dichiarati nel 2018. Questo aumento però – si legge nella nota – “è dovuto soprattutto a un ricorso più sistematico allo screening”, conseguenza di diverse campagne destinate ai gruppi a rischio.

In forte aumento dal 2000 al 2016, quando i casi erano passati da 2’000 a 11’000 all’anno, la clamidiosi è rimasta sui livelli dell’anno scorso, con 11’102 casi.

I nuovi casi di sifilide sono invece stati 885. Per questa malattia è però difficile fare dei paragoni, poiché il sistema di conteggio è stato modificato. “Da analisi approfondite – precisa però l’Ufsp – risulta che negli ultimi tre anni il numero effettivo di nuove infezioni è rimasto stabile”.

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