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Mai troppo vecchi per la politica

In politica, gli anziani non devono solo stare a guardare Keystone

Il governo si oppone all’introduzione di limiti di età per l’elezione in organi legislativi o esecutivi.

La presa di posizione è una risposta indiretta al caso del comune bernese di Madiswil, che nel 2002 aveva reso ineleggibili gli ultrasettantenni.

Imporre limiti d’età per esercitare un mandato pubblico in un esecutivo o legislativo è insostenibile giuridicamente e politicamente. Lo sostiene un rapporto del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) approvato mercoledì dal Consiglio federale.

Il sistema politico di milizia, indica il governo, richiede la disponibilità di tutti ad assumersi compiti a favore della collettività, mentre il popolo deve essere libero di scegliere.

Per queste ragioni, il governo invita cantoni e comuni che applicano restrizioni legate all’età per l’esercizio di mandati pubblici a rinunciarvi.

Una presa di posizione che è stata accolta positivamente dalle organizzazioni della terza età. «Sono contento di questa decisione, perché i limiti d’età sono uno strumento inutile», osserva Kurt Seifert, di Pro Senectute.

«Se qualcuno a 65 o 70 anni si sente in grado di impegnarsi a tempo pieno, e i suoi elettori sono d’accordo, lo deve poter fare».

Il caso Madiswil

Spunto per il rapporto è stata la mozione della consigliera nazionale radicale Christine Egerszegi, presentata nel settembre del 2002 in seguito alla decisione – frattanto cassata – del comune bernese di Madiswil di introdurre il limite dei 70 anni per esercitare una carica pubblica.

Nel suo intervento la consigliera nazionale criticava i limiti d’età giudicandoli problematici sotto il profilo socio-politico e chiedeva la redazione di un rapporto in merito alle disposizioni vigenti in cantoni e comuni.

Limiti d’età nei cantoni

Dall’inchiesta condotta su mandato del governo – scrive il DFGP – è risultato che quattro Cantoni (Berna, Glarona, Appenzello interno ed esterno) prevedono un’età massima di 65 anni per l’eleggibilità nell’esecutivo cantonale e un limite di 65 anni per la cessazione della funzione.

Soltanto Appenzello interno prevede un’età massima e un limite d’età di 65 anni per il Parlamento cantonale. Restrizioni sono previste anche per le commissioni extraparlamentari con o senza facoltà decisionali.

In Ticino vige un limite d’età compreso tra i 64 e i 75 anni. Stesso limite per i rappresentanti del cantone nei consigli di amministrazione di imprese pubbliche o private.

Limiti d’età nei comuni

Se a livello cantonale i dati raccolti sono completi, lo stesso non vale per i comuni: solo 1161 su 2842 ha risposto al questionario inviato dalle cancellerie cantonali su richiesta dell’esecutivo federale.

Dai dati raccolti risulta che i comuni di tre Cantoni (Berna, Lucerna e San Gallo) contemplano per i membri a tempo pieno del municipio un limite d’età compreso tra i 64 e i 74 anni.

Inoltre, indica il rapporto, in 17 Cantoni vigono soglie comprese tra 64 e 75 anni per i membri delle commissioni extraparlamentari.

Problema giuridico

Stando al DFGP, i limiti d’età vanno analizzati basandosi sul divieto di discriminazione in base all’età contenuto nella nuova Costituzione federale. Eccezioni sarebbero ammissibili solo se perseguono scopi legittimi e ragionevoli.

La libertà di voto può essere ristretta solo in casi particolari. La dottrina giuridica «è unanime nell’affermare che in generale non sono più ammissibili limiti d’età per l’elezione di autorità legislative», si legge nel rapporto del DFGP. Rispetto alle autorità esecutive vi è però chi farebbe eccezione, ma solo per le cariche a tempo pieno.

«Dal punto di vista costituzionale è problematica soprattutto l’esclusione degli anziani dalle cariche che non richiedono un impegno a tempo pieno», ammette anche Kurt Seifert.

Problema politico

Il governo non evoca però solo problemi strettamente giuridici. A suo avviso vi sono anche ragioni politiche e sociali per respingere tali discriminazioni. Dal 1880, precisa il rapporto, la speranza di vita è quasi raddoppiata, passando da 42 a 80 anni.

Sebbene il sistema di milizia preveda per tutti la disponibilità ad esercitare una carica pubblica, all’atto pratico solo il 24% – secondo sondaggi del dicembre 2002 – sarebbe disposto ad assumere tali funzioni, in particolare per la difficoltà di conciliare attività professionale e attività politica.

Le persone anziane che vorrebbero invece fare qualcosa, non possono farlo per i limiti d’età imposti. Stando al Consiglio federale, le frontiere anagrafiche sono troppo rigide e non dicono nulla sull’idoneità di una persona a ricoprire una determinata carica.

Del resto, ricorda Angeline Fankhauser, co-presidente del Consiglio svizzero degli anziani, «i vecchi non sono soltanto persone che chiedono aiuto e sostegno. Sono persone autonome, che spesso invecchiano in buona salute e pieni di energie».

Per queste ragioni il governo si dice contrario ai limiti d’età per le cariche elettive e, nel caso dei cantoni e comuni che prevedono restrizioni per le commissioni, li invita a rinunciarvi.

swissinfo e agenzie

In Svizzera oltre 1’100’000 persone hanno più di 65 anni.
La percentuale di anziani è raddoppiata rispetto agli anni 50.
La proporzione di ultraottantenni è addrittura quadruplicata nello stesso arco di tempo.

Nel maggio del 2002 il comune bernese di Madiswil aveva deciso di limitare a 70 anni l’età per ricoprire una carica politica a livello comunale.

La decisione era stata confermata dai giuristi dell’Ufficio cantonale bernese per gli affari comunali, che non ravvisavano nella norma una violazione della costituzione.

Ma contro il limite d’età di Madiswil, divenuto ben presto argomento di dibattito nazionale, si era scagliato il Consiglio svizzero degli anziani (CSA), deciso a far valere il pricipio di non discriminazione iscritto nella costituzione.

Un ricorso del CSA presso il governo cantonale bernese aveva condotto all’abrogazione della norma discriminatoria.

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