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Le crepe del crocifisso

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I parrocchiani di Colmegna, frazione del Luinese, puntano il dito contro l’aumento dei treni merci in arrivo dalla Svizzera.

Sembrano dire “c’era prima la chiesa che la ferrovia”. Questo è il pensiero di molti parrocchiani di una frazione del Luinese, Colmegna, a pochi chilometri dal valico di Dirinella, che vedono nemmeno troppo lentamente un constante aumento delle crepe all’interno ed all’esterno della piccola chiesetta fondata nel 1500 circa.

Binari a meno di 10 metri

Motivo plausibile sarebbe proprio la vecchia massicciata “del Gottardo” fuori dall’uscio della sacrestia. Hanno paura che possa capitare il peggio a causa dell’aumento del traffico ferroviario delle merci sul binario unico che dista letteralmente meno di 10 metri dal portone del luogo di culto.

Il timore espresso dai fedeli è lo stesso mostrato dal parroco locale e dal diacono Gabriele Ferrari. Quelle che qualche anno fa erano solo piccole fessure sul muro della chiesa, monitorate dalle autorità italiane, oggi sono veri e propri serpentoni che scalano muri, balaustre, che fendono dipinti fino ad arrivare agli alti soffitti. Nemmeno il pavimento è stato risparmiato, ci sono avvallamenti ed una crepa raggiunge l’altare fin sotto ai piedi di chi dice messa.

“Nel passato – dicono i fedeli – qui c’è stato detto che queste crepe potevano essere originate dalle continue vibrazioni, noi non siamo tecnici ma se venite nelle nostre case non troverete nulla di diverso da quanto vedete qui”. 

Treni troppo veloci

Chi si deve occupare di quanto sta avvenendo? Per le abitazioni, chiaramente, bisogna “citofonare il Comune”, come si suol dire, per la chiesa devono essere interessate le relative diocesi. Sul banco degli imputati, secondo i fedeli fuori dalla chiesa, deve essere messa la velocità di questi treni che qualcuno ha ripreso anche con i propri telefonini.

“Sia chiaro – dicono dopo aver ricevuto i sacramenti – noi non siamo contro la ferrovia, in fondo qui siamo arrivati dopo con queste case, ma nessuno – proseguono – si sarebbe mai immaginato un simile passaggio di treni ogni giorno. Chiediamo di essere tutelati per quanto possibile, che venga prestata attenzione anche a questo luogo di culto per evitare disastri che devono essere previsti”.

Già, disastri che anche i religiosi, pur mettendoci tutta la fede possibile, non possono escludere e ne parlano apertamente sperando in un intervento superiore ma… umano ed in tempi rapidi.

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