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Lugano in veste giapponese

Diary 2001-2010, stampa alla gelatina ai sali d'argento. Nobuyoshi Araki

Il nuovo centro culturale LAC di Lugano intraprende il suo primo viaggio con la rassegna «Nippon – Tra mito e realtà: arte e cultura dal Paese del Sol levante». Un grande evento senza precedenti che ripercorre l’evoluzione della civiltà giapponese.

La nuova sede del centro culturale Lugano arti contemporanee (LAC) accanto all’ex Hotel Palace ancora non c’è: i lavori finiranno solamente a inizio 2013. Ma la nuova filosofia in materia di cultura della più importante città ticinese si fa già sentire nella rassegna Nippon inaugurata il 22 ottobre. L’idea di fondo consiste nel mettere in rete tutte le istituzioni culturali disponibili nella città.

Diverse sedi espositive sono coinvolte: a partire dalla Villa Malpensata, il percorso tracciato dalle mostre Nippon si dispiega infatti lungo il lago nel Museo Cantonale d’Arte, attraversa Villa Ciani con il suo parco, il Palazzo dei Congressi e il Ciani, per terminare al Museo delle Culture. Attraversando così la città il visitatore scopre la ricchezza e la densità dei luoghi che Lugano dedica alla promozione culturale.

Ma Nippon va ben oltre le esposizioni: sono infatti previste iniziative a sorpresa che cambieranno per poco tempo i luoghi principali della città di Lugano, trasformandola in una piccola Tokyo sul lago. In più ci saranno manifestazioni, incontri, spettacoli teatrali e altri approfondimenti.

Araki e le sue foto erotiche

Senza dubbio, però, gli occhi saranno puntati soprattutto sulla mostra «Love and death» (amore e morte ) del celebre fotografo Nobuyoshi Araki. L’artista giapponese 70enne è particolarmente noto per le sue opere di genere erotico. La visita alla Villa Malpensata (Museo d’arte della città di Lugano) è dunque consigliata a un pubblico adulto.

A rendere unica la mostra di Lugano è sicuramente la presentazione degli ultimissimi lavori di Araki tra cui le serie dedicate all’adorata gatta Chiro e, in anteprima mondiale, una serie di fotografie di grande formato sulle quali l’artista interviene con segni calligrafici, rendendole uniche.

Araki esprime la cultura giapponese tramite il mutare delle stagioni, la bellezza caduca dei fiori e la sensualità femminile. E il tutto si inserisce in un perenne ciclo amore-morte: «Nel nostro pensiero buddistico, l’amore e la morte non sono due concetti contrapposti, ma fanno parte di un unico ciclo continuo», afferma il curatore della mostra, Fuyumi Namioka.

Il movimento Gutai

Se la Villa Malpensata dedica i suoi spazi espositivi ad un unico fotografo, il Museo Cantonale d’Arte si concentra invece sul gruppo di artisti giapponesi che gravita attorno al movimento fondato dal pittore Jiro Yoshira nel 1954 a Osaka. «Dipingere con il tempo e lo spazio» è il titolo di questa mostra.

L’attività del gruppo era caratterizzata da happening, installazioni all’aperto (da qui la denominazione «avanguardia sotto il cielo»), mostre di un giorno, action painting e performance di carattere teatrale.

Alla luce del crescente interesse – il movimento Gutai ha per esempio suscitato molta curiosità alla Biennale di Venezia nel 2009 – la mostra si focalizza non solo sulla pittura gestuale Gutai, ma anche sugli esordi caratterizzati da performance e installazioni. In questo ambito, si possono vedere anche alcune installazioni all’aperto nel Parco Ciani in prossimità del lago.

Fotografie storiche e stampe «shunga»

A Villa Ciani è possibile visitare la mostra «Ineffabile perfezione. La fotografia del Giappone. 1860-1910». Si tratta della più ampia esposizione temporanea di questo genere mai realizzata al mondo. Le fotografie antiche giapponesi di questo periodo venivano dipinte con pennarelli. Sono opere estremamente delicate e di stampo particolarmente estetico.

Il visitatore è introdotto, passo dopo passo, a una visione più matura dell’incontro tra il Giappone e l’Occidente. I temi principali della mostra sono la rappresentazione del paesaggio e la natura «domata» dalla cultura, l’importanza del mezzo fotografico nel definire l’immagine del Giappone, il gusto dell’esotismo e il profondo rapporto tra la fotografia e le stampe ukiyo-e.

Il percorso espositivo di Nippon si conclude con una mostra dedicata agli shunga nel Museo delle Culture. Gli shunga, termine giapponese che significa letteralmente «immagini della primavera», sono un tipo di stampa a soggetto erotico e raggiunsero la diffusione massima nel periodo dello shogunato dei Tokugawa tra il 1603 e il 1867.

La grande rassegna “Nippon” è stata aperta il 23 ottobre e durerà fino al 20 febbraio 2011.

Le mostre “Shunga” e “Ineffabile perfezione” possono essere visitate fino al 27 febbraio 2011.

I quattro musei coinvolti sono aperti da martedì a domenica tra le 10 e le 18. Si consiglia di consultare la pagina web per ulteriori dettagli.

L’entrata per una mostra singola è di 12 franchi (prezzo intero). Esiste anche un biglietto cumulativo per tutte le mostre al prezzo di 36 franchi (24 ridotto).

Diverse attività e spettacoli collaterali sono in programma nelle prossime settimane al Museo Ciani, al Palacongresso, al Nuovostudiofoce e al Teatro Cittadella di Lugano.

Inoltre al cinema Iride di Lugano sarà possibile vedere diversi film di registi giapponesi.

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