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Lotta allo smog per un’aria più pulita

Per dare al Ticino un 'aria meno inquinata, proposte 57 misure di intervento swissinfo.ch

Il Ticino, regolarmente sulle colonne dei giornali nei momenti acuti di smog estivo e invernale, ha presentato un piano di risanamento dell'aria da attuare nel periodo 2006-2016.

Fra le 57 misure previste per migliorare la qualità dell’aria, anche l’introduzione di ecoincentivi attraverso l’imposta di circolazione. Una prima a livello svizzero.

A 15 anni dalla presentazione del primo Piano di risanamento dell’aria, il canton Ticino ha deciso, per così dire, di pigiare sull’acceleratore nel tentativo di imprimere una nuova svolta nella tutela della qualità dell’aria e dell’ambiente.

Alle ricorrenti situazioni di emergenza che ogni anno – specialmente con l’arrivo della bella stagione e dei primi grandi caldi – rimettono al centro dell’attualità la questione dell’inquinamento atmosferico, occorreva dare un’altra risposta.

Cosa fatta. All’inizio di giugno il Dipartimento del territorio ha presentato un catalogo di misure puntali che riguardano principalmente il traffico e gli impianti di combustione. “Ognuna delle 57 misure – ha detto il consigliere di Stato Marco Borradori – rappresenta un tassello fondamentale per garantire il raggiungimento complessivo della riduzione delle fonti inquinanti”.

L’introduzione di ecoincentivi

Il Piano di risanamento dell’aria contiene dunque anche incentivi di natura economica, pensati per incoraggiare comportamenti maggiormente responsabili nei confronti dell’ambiente. Una misura che non raccoglie però unanimi consensi.

“Tramite l’adozione di prescrizioni ed incentivi economici – ha precisato Borradori – si vogliono ridurre i livelli delle attività inquinanti. Nel settore della mobilità si è pensato ad una modifica del’imposta di circolazione, in funzioni di criteri ambientali. Si tratta – sottolinea il ministro – di una prima a livello svizzero”.

Di cosa si tratta concretamente? Di introdurre, a partire dal 2007, un sistema con tasse modulari che tengano in considerazione il peso e la potenza dei veicoli, come pure il loro grado di inquinamento. La misura verrebbe applicata solo alle nuove vetture immatricolate.

Valutazioni diverse, pareri divisi

L’introduzione di ecoincentivi piace all’Associazione traffico e ambiente (ATA). “L’adozione del principio bonus-malus, che abbiamo sempre sostenuto come ATA, è un fatto positivo. Ritengo che la misura – spiega a swissinfo il segretario dell’ATA Werner Herger – potrebbe essere ancora più incisiva, sgravando maggiormente i veicoli meno inquinanti”.

Non è d’accordo Renato Gazzola, segretario della sezione ticinese del Touring club svizzero (TCS) che giudica la proposta del Ticino in ritardo sui tempi; non tiene inoltre conto dell’evoluzione tecnologica nel settore automobilistico.

“Le auto che saranno messe sul mercato nei prossimi anni – dichiara a swissinfo Gazzola – saranno sempre più rispettose dell’ambiente. Se si volesse davvero essere coerenti, bisognerebbe allora applicare questa tassa ecologica sui veicoli già esistenti, che non sono conformi a certi criteri ambientali”.

Tra dubbi e sostegno

In un cantone come il Ticino dove il numero di veicoli per famiglia è uno dei più alti, gli incentivi economici potrebbero rivelarsi interessanti. “Ciò che conta – aggiunge Werner Herger – è contrastare l’attuale tendenza all’acquisto di veicoli sempre più pesanti e sempre più inquinanti. Le mega “jeep” stanno diventando davvero una presenza opprimente”.

Ma secondo Gazzola l’industria automobilistica si sta muovendo nella giusta direzione nella fabbricazione dei nuovi veicoli. “I nuovi veicoli diesel, per esempio, sono tutti dotati di un filtro anti-particolato e pertanto incidono in modo minore sull’ambiente”.

Insiste sulla bontà della misura il segretario dell’ATA. “La proposta del Ticino – osserva Herger – è inoltre fiscalmente neutra, nel senso che non porta entrate supplementari nelle casse dello Stato. Una misura come questa sarebbe interessante da introdurre a livello svizzero. Ma staremo a vedere che cosa succederà in Ticino”. Insomma la battaglia sembrerebbe già annunciata.

Sulla neutralità fiscale solleva infatti dei dubbi il segretario del TCS. “Non credo che la misura sarà fiscalmente neutra. I veicoli che entreranno in circolazione avranno sempre più diritto agli ecoincentivi e quindi, inevitabilmente, le casse si svuoteranno. Ecco che allora, per colmare le casse, si renderà necessario un aumento delle imposte di circolazione”.

Puntualmente, ecco l’ozono

Se i pareri sulla misura proposta dal Ticino divergono, c’è comunque un fatto inconfutabile: l’inquinamento atmosferico è un problema reale.

Con l’arrivo del caldo, in diverse località della Svizzera sono sistematicamente superati i valori limiti di concentrazione dell’ozono fissati dall’Ordinanza federale contro l’inquinamento atmosferico. I picchi più elevati sono regolarmente misurati in Ticino. E l’aria continua ad essere irrespirabile.

swissinfo, Françoise Gehring, Lugano

Allo scopo di restituire al Ticino un’aria più respirabile, il Dipartimento del Territorio ha presentato il secondo Piano di risanamento dell’aria.

Confrontato regolarmente con problemi di smog estivo ed invernale, il Ticino ha deciso di proporre un ampio catalogo di misure.

Per rientrare nei limiti fissati dall’Ordinanza federale contro l’inquinamento atmosferico, le emissioni di ossidi di azoto e quelle di polveri sottili devono essere dimezzati.

E, come ogni anno, il Dipartimento del Territorio ha deciso di assumere provvedimenti nella promozione dei trasporti pubblici.

57 le misure del Piano di risanamento dell’aria del Ticino
2 i grandi settori di intervento: traffico e impianti/emissioni diffuse
Entro il 2010 è ipotizzata una diminuzione del 30% (rispetto al 2000) degli ossidi di azoto
Entro il 2010 si spera di diminuire le polveri fini del 30% rispetto al 2000

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