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Locarno Film Festival: riflettori puntati sul “più piccolo tra i più grandi”

Locarno 74: il ritorno del grande schermo

vista aerea su una piazza con persone sedute davanti a uno schermo gigante
La Piazza Grande di Locarno con il più grande schermo all'aperto del mondo: quest'anno l'accesso sarà limitato alle persone con un certificato Covid. Nella maggior parte delle sale cinematografiche il certificato non è obbligatorio. Gli spettatori devono però rispettare le regole di distanziamento sociale e indossare la mascherina. (c)fotopedrazzini.ch

Il Locarno Film Festival è sempre ricco di sorprese, ma l'edizione di quest'anno è doppiamente unica. A dargli un aspetto diverso non sono solo le misure anti-Covid. È anche la prima edizione diretta da Giona A. Nazzaro, un'enciclopedia ambulante del cinema che è anche un eminente esperto di film d'azione.

L’edizione che si apre il 4 agosto è stata definita il “Festival sicuro”, il che significa che sarà praticamente impossibile parteciparvi senza un certificato vaccinale, un attestato di guarigione o un test PCR. Tutto questo per garantire che venga raggiunto l’obiettivo principale del direttore artistico Giona A. Nazzaro, cioè il ritorno sicuro all’esperienza del grande schermo.

Non è solo la pandemia ad aver tenuto il pubblico sintonizzato sul piccolo schermo di casa. L’industria cinematografica e il modo in cui guardiamo i film sono influenzati dai cambiamenti radicali che stanno avvenendo nella produzione e nella distribuzione. Tra le evoluzioni di rilievo c’è la diffusione di società di streaming, che si stanno affermando in tutti gli aspetti della produzione cinematografica, come ci aveva spiegato Nazzaro durante un’intervista.

Altri sviluppi

La maratona

Gli spettatori potranno scegliere tra 209 film proiettati durante i dieci giorni del FestivalCollegamento esterno. La maratona cinematografica inizia con la scelta delle pellicole da vedere. Ecco alcune delle perle offerte quest’anno da Locarno.

Beckett, il film che apre le proiezioni sulla Piazza Grande, è già uno dei più attesi – e una mossa audace con l’impronta molto personale di Nazzaro. Questo thriller italiano sarà presentato in anteprima mondiale sul più grande schermo all’aperto del mondo poco più di una settimana prima della sua uscita su Netflix, prevista per il 13 agosto.

La presenza di film prodotti da piattaforme di streaming in festival prestigiosi è ancora un po’ un tabù. Cannes, per esempio, non presenta questi film. Nazzaro, invece, non è vincolato da tradizioni o regole.

Un premio all’ideatore di Robocop

Fantascienza, distopie e catastrofi sono particolarmente abbondanti nel programma, cosa che rispecchia i movimenti sociali in tutto il mondo e un’epoca in cui la pandemia di coronavirus e la crisi climatica stanno riempendo le prime pagine dei giornali.

Tra le pellicole da tenere d’occhio c’è il film di animazione sperimentale Mad God (Stati Uniti) che ha richiesto al suo creatore, Phil Tippett, 30 anni di lavoro. Tippett è un mago degli effetti speciali e sarà anche premiato per due suoi capolavori, Robocop (1987) e Starship Troopers (1997), entrambi diretti da Paul Verhoeven.

La fantascienza non è necessariamente futuristica. Viviamo già in un mondo che è stato immaginato con terribile preveggenza dai film e dai fumetti degli ultimi decenni del XX secolo. Le distopie attuali trascendono le lingue e le culture, come dimostrano il film coreano Sinkhole (Sing-keu-hol), il francese After Blue(Paradis Sale), l’americano Free Guy – Eroe per gioco, lo spagnolo The Sacred Spirit(Espíritu Sagrado), l’italiano Dal pianeta degli umani e Zeros and Ones del controverso regista americano Abel Ferrara (realizzatore di Il cattivo tenente e King of New York).

Non c’è una violenza stilizzata nell’opera di Ferrara. Negli anni ’80 e ’90, con le sue rappresentazioni realistiche e scioccanti del mondo nascosto della droga e del sesso (ha iniziato la sua carriera con il porno hardcore) e con una lista di “video osceni”, ha provocato un contraccolpo moralista nel Regno Unito che ha portato a una legislazione più severa in materia di commercializzazione e distribuzione. Ma ora Ferrara si è ripulito. È un buddista e un americano in esilio a Roma, dove vive da quasi 20 anni. Quest’anno sarà presente a Locarno.

scena da Hinterland
Attesa con ansia: la prima mondiale di Hinterland, il thriller poliziesco a tinte espressioniste del regista austriaco Stefan Ruzowitzky, vincitore nel 2008 dell’Oscar per il miglior film straniero con Il falsario – Operazione Bernhard. Locarno Film Festival

John Landis, ospite d’onore

Nella festa multiculturale del programma del Festival manca però un ingrediente: il cinema giapponese. Per compensare, Locarno rende omaggio al realizzatore di film di animazione Mamoru Hosoda proiettando tre sue opere – tra cui la più recente, Belle – e consegnandogli il primo Locarno Kids Award. Ma non fatevi ingannare. L’arte di Hosoda non è un gioco da ragazzi. Dopo aver raggiunto la fama mondiale all’inizio degli anni 2000 con i film della franchise Digimon, Hosoda possiede ora il suo studio ed è uno dei creatori più rispettati dell’universo dell’animazione.

Sfortunatamente, Hosoda non sarà presente per ricevere il suo premio, ma la lista degli ospiti degni di nota è comunque abbastanza notevole. L’ospite d’onore di quest’anno è John Landis, regista che ha rivitalizzato la commedia americana e lanciato le carriere di molte leggende immortali come John Belushi (Animal House, 1978) e Dan Aykroyd con il film culto The Blues Brothers (sempre con Belushi, 1982). Landis ha anche contribuito alla celebrità di Eddie Murphy con Una poltrona per due (con Aykroyd, 1983) e Il principe cerca moglie (1988). Landis non si è però limitato alla commedia. Qualcuno si ricorda di Ai confini della realtà? La filmografia di Landis include pure documentari, video musicali e film horror per la televisione, tra gli altri.

Maestri, vecchi e nuovi

Quindi, Hollywood e il cinema statunitense sono molto ben rappresentati. Ma tra le presenze più illustri c’è il regista rumeno Radu Jude, che in marzo ha vinto l’Orso d’oro, il premio principale del Festival di Berlino, con Bad Luck Banging or Loony Porn. Locarno presenta il suo ultimo cortometraggio, Caricaturana, un concentrato del suo genio di nove minuti. Il regista sarà presente al Festival con il suo buon umore e le sue vivaci intuizioni su cinema e politica.

Radu Jude
Nel marzo di quest’anno, il regista rumeno Radu Jude ha vinto l’Orso d’oro al Festival di Berlino. A Locarno porta anche un cortometraggio per il concorso “Corti d’autore”. Keystone / Axel Schmidt

Un altro appuntamento fisso di Locarno è la Retrospettiva (con la R maiuscola: sempre una grande occasione per scoprire, o riscoprire in profondità l’opera di un grande regista o momenti/movimenti importanti della storia del cinema). Quest’anno, Nazzaro ha scelto di puntare i riflettori su una vasta selezione delle opere di Alberto Lattuada.

Marco Bellocchio
Marco Bellocchio è uno dei registi affermati che propongono un cortometraggio per il concorso ‘Corti d’autore’. Locarno Film Festival

Lattuada è un po’ un eroe dimenticato del cinema italiano, dello stesso ceppo di tutti quegli altri registi di culto che adoriamo, come Fellini, Antonioni, Monicelli ecc.

È difficile riassumere in un breve articolo le curiosità e i tesori di Locarno. Potete però seguire la nostra speciale copertura del Festival e rimanere aggiornati sulle tendenze, le novità, i dibattiti e le valutazioni critiche dei giornalisti di SWI swissinfo.ch e della Locarno Critics AcademyCollegamento esterno – 10 giovani critici cinematografici da tutto il mondo selezionati per un’intensa immersione nell’universo del cinema. Le protagoniste e i protagonisti di quest’anno provengono da Vietnam, Romania, Ungheria, Brasile, Cile, Repubblica Dominicana, Regno Unito e Svizzera.

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Traduzione dall’inglese: Luigi Jorio

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