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Lidl potrebbe graffiare più di Aldi

Il grande magazzino Lidl di Winterthur è pronto all'inaugurazione Keystone

L'arrivo in Svizzera del distributore tedesco Lidl potrebbe – secondo gli esperti – avere ripercussioni molto più marcate sul mercato elvetico rispetto a quelle causate dal rivale Aldi nel 2005.

Nel corso degli ultimi anni, i prezzi nel settore del commercio al dettaglio elvetico sono sensibilmente diminuiti. Questa tendenza potrebbe ulteriormente acuirsi nei prossimi tempi, a causa della competizione tra i distributori tedeschi Aldi e Lidl.

Nel mese di marzo Lidl ha aperto 13 superfici di vendita nella Confederazione e conta di espandersi ancora nel futuro prossimo. Secondo Thomas Rudolph, professore di marketing all’Università di San Gallo, da alcuni sondaggi risulta che i consumatori elvetici sembrano preferire i prodotti più conosciuti, offerti da Lidl, rispetto a quelli proposti da Aldi.

«Durante i primi sei mesi, Lidl potrebbe avere un impatto maggiore sul pubblico svizzero rispetto a quello avuto da Aldi. Nel prosieguo, tuttavia, per conservare la clientela Lidl dovrà mantenere le promesse concernenti la qualità dei prodotti», dichiara a swissinfo Thomas Rudolph.

In attesa a pié fermo

I grandi distribuiti svizzeri Coop e Migros hanno reagito all’entrata in scena di Aldi introducendo nei loro assortimenti nuove gamme di prodotti a prezzi contenuti. A questo proposito, Rudolph ritiene che, se le due aziende germaniche continueranno a darsi battaglia sul suolo svizzero, a beneficiarne saranno i consumatori.

«Se la guerra dei prezzi proseguirà – e se le materie prime non diventeranno più care – il costo dei prodotti potrebbe diminuire del 10% nel corso dei prossimi tre anni», ipotizza Thomas Rudolph.

Migros e Coop, che complessivamente controllano circa il 70% del mercato svizzero degli alimentari e delle bevande, hanno ottenuto nel 2008 risultati finanziari molto soddisfacenti. Migros non ha voluto esprimersi in merito all’arrivo di Lidl, mentre il portavoce di Coop, Karl Weisskopf, ha affermato che l’azienda non teme il nuovo concorrente.

«Anche dopo l’arrivo di Aldi siamo comunque riusciti a rafforzarci. Grazie al nostro migliaio di punti vendita, siamo in grado di essere vicini alla clientela e di offrire prodotti a basso prezzo così come cibi di qualità e prodotti biologici. Questi aspetti ci differenziano da Lidl», fa notare Karl Weisskopf.

Thomas Rudolph ritiene che i due grandi distributori elvetici dovranno rivolgersi in modo ancora più mirato alla propria clientela, evidenziando i rispettivi punti di forza e mettendo in vendita prodotti innovativi, per esempio i telefoni cellulari. In caso contrario, potrebbero perdere il 5% della loro quota di mercato nel corso dei prossimi cinque anni.

Favoriti dalla crisi

La recessione economica a livello mondiale potrebbe favorire i distributori che praticano i prezzi più bassi. Molti consumatori, costretti a risparmiare, sono infatti pronti a diminuire le proprie spese alimentari.

Il contesto economico attuale costituisce inoltre un terreno fertile per le iniziative che caldeggiano una maggiore apertura del mercato elvetico, diminuendo le restrizioni e consentendo le importazioni parallele.

«La crisi può velocizzare il processo di abbattimento delle barriere: invece di dieci anni, il mercato elvetico potrebbe aprirsi già dopo cinque o sei anni. Ciò potrebbe favorire in particolare Lidl: il distributore tedesco potrebbe avvalersi della propria presenza in Germania per penetrare con maggior forza», sottolinea Rudolph.

Se ciò dovesse accedere, secondo Rudolph i primi a risentirne sarebbero i grandi fornitori come Nestlé, seguiti dai contadini svizzeri, che godrebbero comunque di una certa protezione.

swissinfo, Matthew Allen
(traduzione e adattamento: Andrea Clementi)

Migros e Coop dominano la scena della grande distribuzione in Svizzera, occupando complessivamente quasi un terzo del mercato (fino al 70% nel cibo e negli alimentari).

La maggior parte dei consumatori elvetici continua infatti a privilegiare la qualità rispetto ai prezzi più bassi. Secondo un recente studio i distributori che praticano i prezzi meno elevati occupano soltanto il 5% del mercato, contro il 40% in Germania.

Tale situazione potrebbe tuttavia mutare con l’arrivo del secondo grande distributore a basso costo tedesco, Lidl, che segue le orme del suo concorrente e connazionale Aldi, presente in Svizzera dal 2005.

Aldi conta un’ottantina di punti vendita nella Confederazione: alla fine del 2008 occupava una quota di mercato pari a circa l’1%.

Secondo le previsioni del Credit Suisse, entro la fine del 2010 Aldi e Lidl conteranno complessivamente 220 negozi, per una quota di mercato stimata attorno al 5%.

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