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Riaprono le scuole dell’obbligo

Un docente in un aula vuota collegato via computer con gli allievi a casa
Dall'11 maggio le lezioni per le scuole dell'obbligo saranno nuovamente impartite a scuola. Keystone / Jean-christophe Bott

L'11 maggio, come previsto da tempo, i bambini delle scuole elementari e medie torneranno a scuola. I piani di protezione sono stati elaborati dall'Ufficio federale della sanità pubblica in collaborazione con la Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione. Niente distanza sociale.

L’attuazione dei piani è di competenza dei Cantoni e dei Comuni. “Le scuole potranno organizzare in modo flessibile l’insegnamento in classe”, ha detto il consigliere federale Alain Berset. Il 27 maggio saranno poi adottate misure per le scuole di grado secondario II (di livello liceale). “È difficile avere risposte a tutto. Come già detto, dobbiamo rimanere modesti, flessibili e pragmatici”, ha aggiunto il consigliere federale.

Altri sviluppi

Comunque non sono imposte regole di distanza da rispettare fra gli alunni. Ci sono invece norme di igiene, regole da rispettare nell’edificio scolastico, si sottolinea la necessità di evitare contatti con le persone vulnerabili. I genitori inoltre devono evitare l’edificio. Ma i piani di protezione verranno applicati da cantoni e comuni tenendo conto delle peculiarità locali. 

Soddisfazione dei cantoni

La Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE) accoglie con favore la decisione del Consiglio federale di autorizzare nuovamente l’insegnamento in classe a partire dall’11 maggio. Approva inoltre il piano di protezione previsto a tale scopo che lascia ai Cantoni “lo spazio di manovra necessario”.

In una nota, la CDPE sottolinea l’importanza di non imporre regole relative alla distanza da rispettare tra gli alunni. Solo a questa condizione può essere reintrodotto nella scuola dell’obbligo l’insegnamento presenziale. Le principali regole definite dall’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) bastano a garantire la protezione di studenti e insegnanti attraverso misure “realistiche e realizzabili”.

Maturità, niente esami scritti

Su richiesta della CDPE il Consiglio federale ha deciso che quest’anno i licei cantonali possono rinunciare agli esami scritti di maturità.

I Cantoni potranno quindi tenere conto del diverso impatto della pandemia di Coronavirus e delle differenti conseguenze del divieto di svolgere lezioni frontali, nonché decidere autonomamente in merito allo svolgimento degli esami scritti.

Nei Cantoni in cui non si svolgeranno esami, gli attestati si baseranno sulle note scolastiche. Saranno validi per garantire la preparazione al proseguimento degli studi. Le scuole universitarie riconosceranno gli attestati di maturità come requisito per l’ammissione, indipendentemente da come sono stati rilasciati.

Per quanto riguarda la maturità professionale federale, gli esami cantonali sono annullati in tutta la Svizzera e sostituiti dai voti scolastici. La stessa misura si applica anche nei Cantoni in cui non si svolgeranno gli esami di maturità, che si baseranno dunque sulle valutazioni scolastiche.

Le scuole universitarie riconosceranno gli attestati di maturità come requisito per l’ammissione, indipendentemente da come sono stati rilasciati.

Ecco la situazione nel servizio del Tg:

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