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Libia: embargo totale contro la Svizzera

La Libia ha deciso di imporre un embargo economico e commerciale totale sulla Svizzera quale ultima misura di ritorsione in un contesto di crisi diplomatica tra i due paesi. Lo ha annunciato mercoledì il portavoce del governo Mohamed Baayou. No comment da parte del Dipartimento federale degli affari esteri.

Questo contenuto è stato pubblicato il 03 marzo 2010 minuti

I rapporti tra i due paesi sono tesi dal luglio 2008, quando la polizia ginevrina aveva arrestato Hannibal Gheddafi – figlio del leader libico – e la moglie Aline in seguito a una denuncia per maltrattamenti sporta da due domenistici. La coppia era stata rilasciata dopo due giorni dietro pagamento di una cauzione di mezzo milione di franchi.

Quale misura di ritorsione, nei mesi seguenti la Libia aveva sospeso le forniture di petrolio alla Svizzera, ritirato dalle banche elvetiche i suoi depositi (circa 5 miliardi di euro) e interrotto i collegamenti aerei tra i due paesi. La crisi ha praticamente paralizzato gli scambi economici bilaterali.

Già il 19 luglio 2008, le autorità di Tripoli avevano inoltre arrestato i due uomini d’affari svizzeri, Max Göldi e Rachid Hamdani, con l’accusa di violazione del permesso di soggiorno e di attività economiche illegali. Dopo oltre un anno e mezzo, Rachid Hamdani è stato prosciolto da ogni accusa e a fine febbraio è tornato in Svizzera. Max Göldi invece si trova tuttora in prigione a scontare una pena di quattro mesi per violazione delle normative sui visti.

Di fronte al mancato rilascio dei due ostaggi, a novembre la Svizzera aveva introdotto nel Sistema d'informazione Schengen una lista di nomi di cittadini libici indesiderabili per "ragioni di ordine pubblico", tra cui figura anche il leader Muammar Gheddafi e la sua famiglia. Una misura poco gradita a Tripoli che poche settimane fa aveva sospeso i visti di ingresso a tutti i cittadini dei paesi Schengen, allargando così la crisi alla comunità europea.

Solo la settimana scorsa infine il leader libico aveva fatto appello alla jihad (guerra santa) nei confronti della Svizzera per il referendum contro la costruzione di nuovi minareti approvato dalla popolazione elvetica a novembre.

swissinfo.ch e agenzie

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