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Lettere dei corrispondenti per il bicentenario di Carlo Cattaneo

Carlo Cattaneo in un bassorilievo di Vincenzo Vela nel 1871, riprodotto sulla sovracoperta del nuovo volume. Carteggi di Carlo Cattaneo (Carlo Agliati)

Una nuova iniziativa editoriale permette di scoprire aspetti poco noti del grande intellettuale lombardo.

Tra le iniziative editoriali concretatesi in concomitanza con il 200° anniversario della nascita di Carlo Cattaneo, spicca sicuramente per originalità la nuova pubblicazione dei Carteggi, e più ancora la presentazione sistematica delle lettere dei corrispondenti.

La rete di relazioni quotidiane o episodiche che le lettere scambiate permettono di ricostruire, consentono di cogliere aspetti singolari e meno noti di questo personaggio maggiore, e per molti versi atipico, dell’Ottocento italiano.

Sotto gli auspici del Comitato italo-svizzero, che dal 1946 ha avviato una nuova pubblicazione delle opere di Cattaneo, la preparazione del primo volume delle Lettere dei corrispondenti 1820-1840 (che inaugura una serie specifica dei Carteggi di Carlo Cattaneo) è stata affidata allo storico Carlo Agliati, dell’Archivio di Stato di Bellinzona.

Il volume, edito da Le Monnier di Firenze e Casagrande di Bellinzona, contiene 401 lettere di 157 corrispondenti ed è stato ufficialmente presentato a Bellinzona alcuni giorni fa. Grazie all’eccellente lavoro di annotazione e di commento del curatore è possibile inquadrare storicamente vicende e personaggi, e immergersi agevolmente in un’opera concepita essenzialmente come strumento di consultazione per addetti ai lavori.

Da questo primo volume di lettere dei corrispondenti (altre 4000 missive giacciono ancora negli archivi) si delinea una figura di Carlo Cattaneo che si discosta dai ritratti «iperbolici» e agiografici verso cui tendono, talvolta, le commemorazioni.

Dai carteggi con accademici e ingegneri, editori e commercianti, pubblicisti e imprenditori, parenti, uomini politici, funzionari, ecc., emerge il Cattaneo uomo di scienza e organizzatore culturale, la sua capacità a recepire impulsi, a mediarli e a diffonderli attraverso la sua attività di pubblicista e saggista. Si rivela soprattutto il suo atteggiamento «utilitario», verso la scienza e la cultura.

In una Lombardia industriosa e progredita, che era già allora una delle regioni d’Europa con le maggiori potenzialità economiche e culturali, Cattaneo incarna l’intellettuale enciclopedico e militante, per il quale il sapere ha un senso se favorisce la prosperità del paese e contribuisce all’incivilimento dei popoli.

Cattaneo s’interessa di statistica e di linguistica, di letteratura e di economia, di finanza e di filosofia, di questioni penitenziarie o di pubblica educazione, avendo sempre presenti implicazioni e applicazioni concrete. Non disdegna di partecipare attivamente al promovimento dell’industria serica, allo sviluppo ferroviario, all’attività chimica e mineraria. Insieme al fratello Giuseppe si lancia pure in investimenti fondiari e borsistici speculativi, dilapidando in parte il patrimonio della moglie Ann Woodcock, di agiata famiglia della nobiltà irlandese.

Marco Marcacci

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