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Leggi più dure contro la violenza domestica

Una donna su cinque in Svizzera è vittima della violenza domestica swissinfo.ch

Con l'entrata in vigore delle nuove norme legali, dal 1° luglio gli svizzeri godono di una migliore protezione contro la violenza tra le pareti domestiche.

Per gli specialisti, la revisione del Codice civile rappresenta un progresso reale. Per concretizzare le nuove misure, i Cantoni sono ora chiamati ad introdurre disposizioni di esecuzione.

Approvate nel giugno 2006 dal Parlamento, le nuove norme legali dovrebbero offrire una migliore protezione a decine di migliaia di donne, che ancora oggi sono vittime in Svizzera di violenza, minacce o molestie da parte del coniuge o del loro partner.

Stando alla nuova legge, quando aggressore e vittima vivono sotto lo stesso tetto, un giudice può ora ordinare l’espulsione immediata della persona violenta a tempo determinato.

Le vittime hanno inoltre il diritto di chiedere al giudice di vietare ad un aggressore di accedere ad una determinata area o di frequentare certi luoghi. Il giudice può pure impedirgli di avvicinare la sua vittima o di contattarla, in particolare per telefono, per iscritto o per via elettronica.

Progressi effettivi

Secondo Stella Jegher, collaboratrice di Amnesty International, questi cambiamenti legali, richiesti da molto tempo, possono essere considerati un vero progresso. A suo avviso, le nuove norme non sono però ancora sufficienti.

“L’impatto di queste disposizioni legali dipenderà molto dal modo con il quale le autorità cantonali faranno applicare la nuova legislazione. Alcuni Cantoni dispongono già di un dispositivo legale adeguato, altri devono ancora procedere a questi cambiamenti”, osserva Stella Jegher.

Dal 2004, gli atti di violenza domestica devono essere perseguiti d’ufficio, anche senza una denuncia da parte della vittima. Dei funzionari cantonali sono stati formati per intervenire in favore delle vittime, adottando le misure del caso.

I cantoni sono ora chiamati ad istituire dei consultori, al fine di prevenire la violenza domestica e la recidiva di persone violente. “Non basta impedire agli aggressori di avvicinarsi alla vittime”, sottolinea Stella Jegher.

Donne straniere dimenticate

A detta della coordinatrice della campagna di Amnesty International sulla violenza domestica, le nuove norme legali non tengono sufficientemente conto dei problemi particolari di molte donne straniere.

“Il nuovo dispositivo legale non contiene misure specifiche per le donne provenienti da altri paesi. Spesso rinunciano a richiedere l’espulsione del loro coniuge, temendo di perdere nel contempo il diritto di rimanere in Svizzera”.

Soprattutto nel caso di persone provenienti da paesi extra-comunitari, il permesso di soggiorno sul territorio elvetico è infatti vincolato ad un contratto di lavoro in Svizzera.

Durante il dibattito parlamentare sulla revisione del Codice civile, le Camere federali non hanno voluto introdurre norme specifiche per meglio proteggere le donne straniere. Un permesso di residenza in casi estremi è tuttavia previsto dalla nuova legge sugli stranieri.

Un problema di mentalità

Secondo Stella Jegher, neppure le nuove norme legali potranno permettere di eliminare il problema della violenza domestica.

“Alcune persone saranno forse maggiormente sensibilizzate a questo tema e cercheranno di modificare il loro comportamento. Ma la questione della violenza domestica è anche un problema di mentalità”.

Per la collaboratrice di Amnesty International, occorre quindi mobilitare maggiormente la società civile, a cominciare da politici, specialisti e insegnanti.

“Non basta convincere gli adulti del fatto che la violenza è una pessima soluzione. Bisogna intervenire in modo preventivo, ad esempio sensibilizzando i giovani, già dai 16 o 17 anni in avanti”.

swissinfo, Scott Capper
(traduzione e adattamento Armando Mombelli)

Secondo vari studi, in Svizzera una donna su cinque è vittima, almeno una volta nella sua vita, di minacce, maltrattamenti o violenza sessuale tra le pareti domestiche.
Quattro donne su dieci si vedono inoltre confrontate a minacce psichiche.
Per quanto concerne gli uomini, dal 5 al 10% di loro dichiarano di aver subito violenze domestiche.

In Svizzera una persona è considerata vittima di violenza domestica quando la sua integrità psichica, fisica e sessuale viene minacciata o violata da membri della famiglia o da partner conviventi.

La violenza domestica riguarda maltrattamenti, minacce, insulti e altre molestie, quali lo “stalking”.

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