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Il lupo sarà cacciabile anche nelle zone protette

Lupo che sbadiglia
Per il lupo i tempi rischiano di farsi più difficili in Svizzera. Keystone / Oliver Berg

Il Parlamento svizzero ha deciso che i lupi potranno essere abbattuti anche nelle bandite di caccia. L'ultima parola spetterà però verosimilmente ai cittadini.

Per un solo voto di scarto (92 a 91 e 2 astensioni), il Consiglio nazionaleCollegamento esterno – chiamato ad esprimersi sulla revisione della Legge sulla caccia – ha avallato giovedì quanto già deciso dalla Camera dei cantoni.

Secondo la maggioranza dei deputati, negli ultimi anni i branchi di lupi sono cresciuti in maniera significativa, aumentando così il rischio di danni, specie per gli animali di allevamento.

La ministra dell’ambiente Simonetta Sommaruga, sostenuta da una minoranza socialista ed ecologista, ha chiesto invano di appoggiare la versione più restrittiva, fino ad oggi difesa dal Consiglio nazionale, che non include il lupo tra le specie cacciabili. È illogico – ha sottolineato la consigliera federale – consentire la caccia a questo canide in una zona di per sé destinata alla protezione della fauna selvatica.

Un branco di lupi ha bisogno di un territorio di 250 km2, ossia più del doppio della superficie delle nostre riserve. Insomma, l’occasione per abbattere certi esemplari problematici non mancano.

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I due rami del Parlamento hanno inoltre raggiunto un accordo su un aspetto centrale della revisione della legge. Non si tratterà più di uccidere animali isolati, come il lupo, quando hanno già ucciso un certo numero di pecore. I Cantoni potranno prevedere la regolamentazione di alcune specie protette previa consultazione dell’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM), purché vengano soddisfatte determinate condizioni.

Alcune organizzazioni ambientaliste, ad esempio il Gruppo lupo SvizzeraCollegamento esterno, hanno già annunciato che intendono lanciare un referendum contro la revisione legislativa. Se riusciranno a raccogliere le 50’000 firme necessarie, il destino del lupo sarà così sancito dai votanti.

Intanto di lupo si è discusso giovedì anche in Vallese, uno dei cantoni più toccati dalla proliferazione del grande predatore. Il parlamento cantonale ha accettato ad ampia maggioranza l’iniziativa cantonale denominata “Per un Vallese senza grandi predatori”. Il testo iniziale è stato modificato per essere conforme al diritto federale.

In particolare i deputati hanno accettato di sopprimere il passaggio riguardante il divieto di introduzione e messa in libertà di grandi predatori.

I deputati hanno accettato di eliminare il passaggio riguardante il divieto di introduzione e messa in libertà di grandi predatori. L’iniziativa su cui dovrà ora esprimersi il popolo mira a introdurre prescrizioni contro lupi, orsi e linci, limitandone e regolandone il numero.

Il referendum a livello federale contro la nuova legge sulla caccia potrebbe però rendere caduca l’iniziativa vallesana. Ecco perché: 

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