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Legatoria, arte che resiste alla rivoluzione digitale

Libri in edizione limitata e fatti a mano secondo tecniche tradizionali riscuotono a Londra un successo inatteso [REPORTAGE]

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Nonostante la diffusione dei tablet e dei libri elettronici, l’editoria di una volta resiste e si fa valere come forma d’arte. Libri in edizione limitata, fatti a mano, secondo le tecniche tradizionali: oggetti non solo di lettura ma da collezione che a Londra stanno riscuotendo un successo inatteso.

Un’arte lenta e antica resiste alla rivoluzione digitale. Con pazienza artigianale, nell’epoca dei tablet e degli smartphone.

Michael Curran è un ex falegname. Nel 2006 ha deciso di trasferire il suo amore per la letteratura nell’editoria tradizionale. Più che una sfida, una proposta alternativa agli e-book: è nata così la sua Tangerine Press, una casa editrice che pubblica esclusivamente edizioni limitate, realizzate a mano.

“L’intenzione è di pubblicare autori sconosciuti o esordienti che non riuscivano a trovare lo spazio editoriale che meritavano”, spiega l’editore e rilegatore. “Mi piaceva l’idea di pubblicare libri di poesia, prosa o fotografia in edizioni limitate”.

Il suo laboratorio a Londra assomiglia alla bottega medioevale di un qualsiasi artigiano rilegatore, tra inchiostri, presse e colle resistenti. Gli strumenti per realizzare i libri in formato cartaceo, proprio come una volta. Riscoprendo un mestiere secolare che oggi si nobilita a forma d’arte.

“I libri fatti in questa maniera non sono poi così cambiati da 500 anni a questa parte”, osserva Curran. “Usiamo ancora la stessa tecnica di legatoria. Unisci le sezioni, le incolli, assembli la copertina, rendendo l’esperienza della lettura più gradevole”.

Un’esperienza non solo visiva, ma anche tattile e olfattiva: la riscoperta della materialità del libro, il gusto dello sfogliare le pagine, l’odore della carta. Piaceri ancestrali negati dalle edizioni della contemporaneità digitale.

“Le vendite degli e-book continuano a crescere, ma penso che la gente voglia ancora toccare e possedere gli oggetti, avere i propri libri, acquistarli e tenerli in mano, e poterli leggere in metropolitana”.

Una preferenza confermata anche dagli ultimi dati sulle vendite, che hanno fatto registrare una leggera flessione degli e-book a favore di un ritorno dei lettori in libreria.

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