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Le scuole svizzere lottano per la sopravvivenza

Più di 6.000 studenti frequentano le scuole svizzere nel mondo (foto: Colegio Suizo de México) Colegio Suizo de México

Le scuole svizzere all'estero sono confrontate a problemi finanziari, nonostante la richiesta di nuove sedi in città emergenti.

L’associazione che rappresenta le scuole svizzere avverte che se le sovvenzioni federali si abbassano troppo, a soffrirne sarà la qualità dell’insegnamento.

Il Comitato per le Scuole Svizzere all’estero (CSSE) promuove i contatti fra le diverse scuole e organizza annualmente una Conferenza dei presidenti e dei direttori delle scuole.

Nella riunione di quest’anno, che si tiene in questi giorni alla Certosa di Ittingen (nel cantone di Turgovia), i responsabili dei vari istituti si scambiano informazioni di carattere pedagogico e organizzativo. Uno dei temi principali è ancora una volta la mancanza di sovvenzioni.

In quattro diversi continenti

Le scuole svizzere all’estero sono 16, impiegano 250 insegnanti, per circa 6500 studenti, di cui 2000 svizzeri. Si orientano sul sistema scolastico svizzero, hanno a disposizione materiale didattico dei cantoni e sono sovvenzionate dalla Confederazione.

Le scuole non operano secondo criteri di profitto, ma devono generare più entrate che spese, in modo da poter mantenere o allargare le proprie infrastrutture.

Ma negli ultimi anni i problemi finanziari hanno cominciato a pesare anche sulla qualità dell’insegnamento. In una scuola la direzione è stata costretta ad esempio a ridurre notevolmente gli stipendi degli insegnanti, ha spiegato a swissinfo Derrick Widmer presidente del CSSE. Ora la questione è come procedere con le sovvenzioni ridotte.

Tedesco come lingua straniera

Uno dei temi della riunione dei direttori è «Tedesco come lingua straniera». I bambini delle scuole svizzere all’estero ricevono infatti un insegnamento nelle varie lingue nazionali e in inglese.

Anche in Svizzera però ci sono sempre più bambini stranieri e proprio per questo le esperienze degli insegnanti delle scuole all’estero potrebbero tornare utili anche in Svizzera, ritiene Widmer. Per tanti bambini che frequentano le scuole in Svizzera le lingue nazionali sono di fatto lingue straniere.

Per le scuole all’estero invece il problema non è come insegnare il tedesco, ma più in generale se il tedesco è ancora una lingua attraente, spiega Widmer. «Il 70-80% degli studenti delle scuole all’estero è autoctono. Non sono necessariamente interessati al tedesco», dice.

Programmi meno svizzeri e più internazionali

Nelle scuole svizzere all’estero i bambini imparano l’inglese molto prima rispetto ai loro coetanei in Svizzera. Ciò fa parte anche della metodologia d’integrazione degli studenti, che si vuole si sentano parte di un gruppo eterogeneo il più presto possibile.

«In questo senso siamo più avanzati rispetto alle scuole in Svizzera», ritiene Widmer.

In quanto al futuro il presidente parla della possibilità di aprire nuove scuole in città emergenti, come Shanghai, Mosca o Mumbai. «Secondo la legge devono essere però le comunità svizzere locali a dare il primo impulso finanziario, per attivare in seguito la Confederazione».

E comunque le scuole devono adattare i propri programmi alle nuove esigenze degli svizzeri dell’estero. «Un tempo i genitori arrivavano ad esempio in Messico, per poi tornare direttamente in Svizzera. I programmi erano perciò adattati a questo tipo di esigenza», sottolinea Widmer.

«Oggi invece, i genitori viaggiano da un paese all’altro, dagli Stati Uniti si spostano direttamente a Tokyo. A loro interessa meno il legame con il sistema scolastico svizzero».

swissinfo e agenzie

Le sovvenzioni federali per le scuole svizzere all’estero per il periodo 2004-2007 sono diminuite del 12%.

Nel 2007 saranno dell’ordine di 16,5 milioni di franchi.

L’ufficio federale della cultura (UFC) finanzia le scuole svizzere all’estero per circa il 30% delle spese di gestione. Ciò in base alla legge federale concernente il promovimento dell’istruzione dei giovani Svizzeri all’estero (LISE) del 1987.

La Confederazione esercita un controllo sulle scuole, per garantirne la neutralità politica e religiosa. In caso di necessità, prevede anche l’esenzione dalle spese scolastiche per gli studenti svizzeri.

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