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Le responsabilità dei capi

Moritz Suter (a destra, accompagnato dal suo avvocato) può tornare a sorridere Keystone

Il processo Crossair tenutosi davanti al Tribunale penale federale si è concluso con sei assoluzioni. Il dibattimento ha dimostrato quanto sia difficile e problematico un procedimento penale contro i manager di una compagnia aerea in caso di incidenti.

Nel processo, durato due settimane, i giudici di Bellinzona dovevano valutare se gli ex dirigenti della compagnia regionale Crossair potessero essere ritenuti responsabili per l’incidente accaduto a Bassersdorf (Zurigo) il 24 novembre 2001, costato la vita a 24 persone.

Il tribunale è giunto alla conclusione che ai quadri dell’aviolinea, tra cui il fondatore Moritz Suter e il direttore André Dosé, non poteva essere imputata nessuna colpa. Per tale ragione tutti i sei ex dirigenti sono stati scagionati dalle accuse di omicidio colposo e lesioni colpose gravi. Il pilota, che volava troppo basso, non ha potuto essere giudicato, avendo perso la vita nell’incidente.

Processo-spettacolo?

Il processo ha sollevato la questione di sapere se e in che misura i vertici di un’azienda possono essere ritenuti penalmente responsabili per gli errori commessi dagli impiegati. Alcuni hanno addirittura parlato di processo-spettacolo, poiché a causa della pressione dell’opinione pubblica dovevano essere trovati dei colpevoli per il disastro. Moritz Suter e André Dosé sarebbero stati in un certo senso dei capri espiatori.

Sulle colonne del Tages Anzeiger, il giurista ed ex esperto di sicurezza per l’Ufficio federale dell’aviazione civile, Markus Mohler, ha indicato che l’apertura di un procedimento penale si giustifica nel caso di un incidente aereo. Il diritto alla vita è ancorato nella Convenzione europea dei diritti dell’uomo – sottolinea Mohler – e perciò le autorità hanno il dovere di condurre un’inchiesta precisa per verificare eventuali responsabilità.

Un’opinone – questa – condivisa anche da Lukas Gschwend, professore di storia e sociologia del diritto all’Università di San Gallo. “La polizia e le autorità penali – si legge sul St. Galler Tagblatt – oggi sono molto più sensibili ad atti di negligenza rispetto a 30 anni fa”.

Senso di giustizia

Per certe vicende che alcuni anni fa sarebbero state archiviate come incidenti senza rilevanza penale, oggi sono aperte delle procedure giudiziarie. Un incidente aereo nel quale hanno perso la vita 24 persone non può essere archiviato solo perché il pilota che ha commesso degli errori è deceduto.

Per dare una risposta al senso di giustizia dei cittadini e dei parenti delle vittime è necessario valutare anche le possibili responsabilità penali di chi dirige un’azienda. Per questa ragione, non si può parlare di processo-spettacolo nel caso Crossair.

Un senso di giustizia che del resto era stato invocato non solo dai cittadini ma anche dai politici. Durante la cerimonia funebre, l’allora presidente della Confederazione Moritz Leuenberger aveva dichiarato: “I parenti delle vittime non hanno diritto solo alla nostra compassione; hanno anche diritto di sapere quali sono le ragioni della disgrazia e chi ne porta le responsabilità”.

Atto d’accusa lacunoso

Il processo Crossair si è quindi iscritto in questa “tradizione” penale. Tuttavia i limiti di un simile procedimento sono apparsi molto velocemente. A ciò ha contribuito pure un atto d’accusa lacunoso. Parlando di “cultura della paura” e di “metodi dittatoriali”, l’atto d’accusa è rimasto troppo nel vago e non ha potuto dimostrare un qualunque rapporto concreto con l’incidente.

Nell’enunciare i motivi che hanno portato all’assoluzione degli imputati, il giudice della Corte penale federale Walter Wüthrich ha sottolineato chiaramente che il compito del tribunale non era di valutare una cultura d’impresa. “Dovevamo solo giudicare se determinati comportamenti o delle negligenze fossero all’origine dell’incidente. Ciò non è stato il caso”.

L’insufficienza dell’atto d’accusa è sottolineata anche da Markus Mohler: “Uno dei principi dello Stato di diritto è che per ogni imputato siano descritti in modo chiaro i rapporti di causa ad effetto, poiché per ognuno di loro – occupando posti gerarchici diversi – vi sono differenze”.

L’assoluzione dei vertici di Crossair non è perciò stata una sorpresa. Ciò non toglie che la procedura è approdata in tribunale. La vicenda del Saab 340 della Crossair, che si schiantò il 10 gennaio 2000 a Nassenwil (10 morti), fu archiviata senza processo nel 2007.

Vicenda Skyguide

Il verdetto per l’incidente aereo di Überlingen mostra pure che i vertici di un’azienda non sempre escono indenni da un processo. Nel 2007 il tribunale distrettuale di Bülach aveva condannato per omicidio colposo plurimo quattro quadri di Skyguide, la società che si occupa del controllo aereo nei cieli svizzeri.

Nella collisione avvenuta il primo luglio 2002 tra un aereo passeggeri della Bashkirian Airline e un cargo della DHL avevano perso la vita 71 persone, tra cui 49 bambini.

Gli accusati, che si erano proclamati innocenti, erano stati ritenuti colpevoli poiché per anni avevano tollerato la pratica di lasciare di notte un solo controllore davanti ai radar, una prassi incompatibile con le norme in vigore nel settore aereo.

swissinfo, Gerhard Lob
(traduzione di Daniele Mariani)

Nell’incidente avvenuto il 24 novembre 2001 a Bassersdorf, nel canton Zurigo, hanno perso la vita 24 persone; nove persone sono sopravvissute.

L’incidente è stato causato da un errore di pilotaggio: il comandante del Jumbolino volava infatti troppo basso.

In seguito, il Ministero pubblico della Confederazione ha aperto un’inchiesta nei confronti di sei dirigenti della compagnia, in particolare il fondatore Moritz Suter e il direttore André Dosé, poi rinviati a giudizio per omicidio colposo e lesioni colpose gravi.

Durante il processo, apertosi il 5 maggio a Bellinzona, il procuratore pubblico Carlo Bulletti ha chiesto per i due principali imputati una pena di due anni di carcere sospesi con la condizionale. Il 16 maggio tutti gli imputati sono stati assolti.

La compagnia aerea fu fondata nel 1978 da Moritz Suter. Crossair era basata all’aeroporto di Basilea-Mulhouse ed era specializzata nei voli europei.

Nel 1988, per poter sopravvivere, la compagnia dovette cedere il 41% del suo pacchetto azionario a Swissair.

Nel 1993, Swissair diventò azionista di maggioranza di Crossair.

Dopo il ‘grounding’ di Swissair nell’ottobre del 2001, Crossair servì da base per la fondazione della nuova compagnia Swiss.

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