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Le nuove regole per viaggiare in Italia

Nuove regole anche per gli autopostali svizzeri che varcano il confine.
Nuove regole anche per gli autopostali svizzeri che varcano il confine. Ti-press

Da oggi sul territorio italiano, varcata la frontiera, sarà necessario avere almeno il risultato negativo del tampone per viaggiare anche sui mezzi di trasporto regionali. Da sabato scorso nuove norme anche per entrare in Svizzera.

“In Italia dal 6 dicembre 2021 per prendere i mezzi impiegati nei servizi di trasporto pubblico locale o regionale è necessario avere un Green Pass (Italia) o un Certificato Covid (Svizzera)”. Questa la comunicazione che si trova sul sito di Tilo per informare l’utenza del cambiamento che, in questo caso, è disposto dal Governo italiano con il decreto sul “Super Green Pass”.

Si tratta di una informazione importante visto l’alto numero di pendolari a cavallo dell’area di frontiera e la seria possibilità di incappare in multe salate, dai 400 ai 1000 euro.

Sui treni regionali ed i mezzi pubblici viaggeranno solo i vaccinati?

Chi prenderà dunque un treno a Bellinzona diretto a Como, Milano o Luino, per fare esempi pratici, come dovrà comportarsi arrivato al valico doganale, basterà la mascherina sul volto? La domanda, rivolta alle autorità italiane ed agli addetti stampa del servizio regionale ferroviario lombardo ha ottenuto una risposta univoca dopo alcune verifiche: dal 6 dicembre per viaggiare sarà necessario essere in possesso almeno del risultato negativo del tampone (molecolare valido 72 ore oppure tampone antigenico valido 48 ore), quindi quello che in Italia viene definito Green Pass base.

Naturalmente vale per tutti, non solo per gli svizzeri e sarà necessario anche per entrare in metropolitana, sui tram e per salire sugli autobus mentre era già obbligatorio per aerei o treni a lunga percorrenza. Le sole esenzioni riguardano i soggetti di età inferiore ai 12 anni e quelli esentati dalla campagna vaccinale perchè impossibilitati a farlo.

I consigli di viaggio in Italia di AutoPostale

“Nel rispetto delle norme anti-Covid in vigore – si legge sul sito del gigante giallo – rammentiamo che l’accesso in Italia è possibile unicamente dietro presentazione dei seguenti documenti:

  • Green Pass/Certificato Covid 
  • Modulo di localizzazione del passeggero digitale (Passenger Locator Form dPLF) compilato

Sono possibili controlli ai valichi doganali. Vi preghiamo pertanto di munirvi per tempo dei documenti richiesti. L’assenza dei citati documenti può condurre a multe, alla richiesta di abbandono del veicolo o ad altre conseguenze legali decise dalle autorità italiane”.

Ci sono frontalieri e residenti in Ticino che usano questo mezzo pubblico non dotati di certificato Covid, fino ad ora non obbligati ad averlo secondo precedenti disposizioni che riguardano la regione di frontiera, che si chiedono sui social come devono comportarsi, se da lunedì dovranno prendere l’automobile.

Questo servizio di bus definito “regolare internazionale”, è assoggettato alla nuova normativa italiana? Secondo fonti interpellate da RSI, ad oggi l’orientamento è lo stesso che vale per il trasporto locale regionale italiano ma vi sono approfondimenti in corso.

Controlli a campione impiegheranno agenti e addetti al trasporto

Le Prefetture territorialmente competenti di Varese, Verbania e Como, come le altre in Italia, hanno adottato – come richiede il decreto – “un piano per l’effettuazione costante di controlli, anche a campione, avvalendosi delle forze di polizia e del personale dei corpi di polizia municipale munito della qualifica di agente di pubblica sicurezza, in modo da garantire il rispetto dell’obbligo del possesso delle certificazioni di cui all’articolo 9 del decreto-legge n. 52 del 2021”.

I controlli saranno effettuati soprattutto nei fine settimana ed in particolare nelle vie dello shopping, agli ingressi delle stazioni ed alle fermate dei mezzi pubblici – con l’ausilio di controllori – mentre per i treni saranno utilizzati anche agenti della polizia ferroviaria.

Verso un “biglietto verde”?

Una novità delle ultime ore, sempre sul fronte dei trasporti locali, è l’idea di spostare l’onere dei controlli dal momento dell’utilizzo del mezzo di trasporto al momento dell’acquisto del biglietto. E’ infatti allo studio il passaggio al biglietto elettronico che contenga le informazioni sul possesso del Green Pass.

Sono ancora diversi i nodi da sciogliere e non è detto che alcuni aspetti normativi non saranno chiariti già dai prossimi giorni, dopo un primo rodaggio anche nei controlli.

E per entrare in Svizzera?

Nuove regole anche per entrare in Svizzera da sabato 4 dicembre: dai 16 anni di età è richiesto un doppio test: uno PCR prima dell’arrivo in Svizzera e un secondo – PCR o antigenico rapido – tra il quarto e il settimo giorno dopo l’entrata. Le nuove disposizioni non si applicano ai lavoratori frontalieri e neanche alle persone che entrano in Svizzera dalle regioni di confine.

Verranno quindi stralciati tutti i 23 Paesi sulla lista degli Stati a rischio per la presenza della nuova variante Omicron, per i quali era richiesta la quarantena all’ingresso in Svizzera. Una misura che dà ossigeno al turismo.

Ai cittadini di Statterzi non vaccinati che desiderano entrare nello spazio Schengen da Paesi o regioni considerati a rischio è invece vietata l’entrata in Svizzera per soggiorni temporanei senza attività lavorativa fino a 90 giorni in un periodo di 180 giorni, ad eccezione di determinate deroghe (casi di rigore). Questo vale in particolare per il turismo e i soggiorni di visita.

Il regime dallo scorso 20 settembre per l’ingresso nella Confederazione

Dal 20 settembre tutte le persone che entrano in Svizzera devono disporre di un certificato sanitario valido. Tutte le persone che valicano la frontiera in entrata – questa volta comprese quelle vaccinate e guarite – sono poi chiamate a riempire il Modulo di entrata SwissPLFLink esternoCollegamento esterno per consentire ai Cantoni di effettuare controlli a campione per verificare che le nuove disposizioni vengano rispettate. 

Non devono invece presentare test e formulario SwissPLF i frontalieri, chi transita senza fermarsi attraverso la Confederazione, chi trasporta merci o persone a titolo professionale, nonché le persone che entrano da regioni confinanti con la Svizzera con le quali esiste uno stretto scambio economico, sociale e culturale.

Alle persone di nazionalità elvetica e quelle straniere con permesso di domicilio in Svizzera è consentita l’entrata nel Paese anche se risultate positive al test del coronavirus. In questo caso la persona interessata deve mettersi direttamente in isolamento e annunciarsi al servizio medico cantonale entro due giorni.

Per maggiori informazioni sulle regole vigenti a seconda del Paese di provenienza, consultare il servizio della Confederazione TravelCheckLink esternoCollegamento esterno.

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