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Le donne decifrano le regole del calcio

Il nazionale elvetico Alexander Frei in rete da una posizione di fuorigioco durante una recente amichevole contro la Germania Keystone

Quante donne sanno cosa vuol dire "fuorigioco"? Dei corsi di calcio sono stati organizzati in tutta la Svizzera prima dell'Euro per trasformare le donne in esperte del pallone.

Quando si gioca a calcio, la maggior parte delle donne preferisce non unirsi ai cori degli uomini. All’Euro 2008 il gentil sesso ha voluto però essere della partita. Diversi club e organizzazioni hanno così iniziato a proporre dei corsi accelerati.

«Gli uomini non conoscono tutto del calcio, ma si limitano a gridare a squarciagola», dice a swissinfo Meta Berger, dopo aver partecipato ad una lezione di tre ore alla Scuola Migros di Basilea.

«Il corso mi ha fornito un’eccellente base per capire gli aspetti principali del gioco; una partita di calcio è diventata molto più interessante. Adesso guardo il calcio con altri occhi, soprattutto quando l’arbitro mette mano al fischietto».

13 donne ed un uomo hanno partecipato al corso serale «Regole del calcio per donne» (50 franchi d’iscrizione), coordinato da Stephan Dünner, un preparatore arbitrale che propone lezioni introduttive a Basilea e Berna. Altri colleghi fanno lo stesso a Bienne, Thun, Aarau e Olten.

Ai partecipanti è consegnato un opuscolo con 17 regole. Una sorta di “bigino” da utilizzare quando i giochi sul campo si fanno seri, che include i diversi scenari in caso di rigore, punizione, fallo, corner ed ovviamente le fondamentali e controverse regole del fuorigioco.

Spronate dai mariti

Le donne che partecipano al corso di Stephan Dünner hanno dai 20 ai 65 anni di età e provengono da ogni strato sociale. «Per me si tratta di un cambiamento fantastico: posso istruire delle donne, quando solitamente il 95% degli arbitri che formo sono maschi», confida.

«Le mie allieve sono molto motivate, attive, vivaci e desiderose di imparare qualcosa in più sul calcio».

Tra gli studenti più diligenti figurano parecchie donne spronate dai propri partner o mariti, i quali sembrano apprezzare l’idea di avere a fianco una compagna che abbia qualcosa da dire in un ambito rimasto per lungo tempo una prerogativa maschile.

«Ho guardato le partite più importanti del Mondiale e dell’Europeo con il mio ragazzo. Da adesso in poi il mio ruolo non sarà più soltanto quello di “dammi un’altra birra fresca”», afferma Michelle Jauslin, decisamente soddisfatta del corso.

«C’è un numero crescente di donne che assiste alle partite; prima ci recavamo allo stadio per guardare gli uomini, ora per seguire l’incontro», aggiunge.

Iniezione di fiducia

Accanto alla gestualità dell’arbitro, gli allievi imparano le basi del calcio, come le dimensioni del campo o l’altezza e la larghezza della porta.

Hanno inoltre diritto a nozioni di base sulle origini del football. Tra l’altro, quanti sanno che il calcio proviene dalla Cina?

Per immergere subito i partecipanti nella giusta atmosfera, il corso si apre con la presentazione di una tipica scena di calcio. Ognuno sceglie poi una nazione, che manterrà per tutta la lezione. «La più gettonata è l’Italia», rileva Dünner.

La confusione maggiore, rileva l’arbitro, è legata alle regole del fuorigioco (vedi a fianco). Le donne s’interessano pure al significato dei cartellini gialli e rossi e alla gravità dei falli che prevedono una sanzione.

Non è facile spiegare 17 regole – e le numerose eccezioni – in sole tre ore. A giudicare dalle reazioni, le donne sembrano tuttavia pronte a prendere parte alle discussioni calcistiche più accese. Il fatto che molti uomini non ammetteranno mai di non capire alcuni aspetti, è però un’altra questione…

Dalla teoria alla pratica

I locali della Scuola club Migros non sono gli unici ad offrire alle donne la possibilità di avvicinarsi al calcio. Diverse organizzazioni, dal Centro per audiolesi di Zurigo all’Organizzazione femminile di Grosshöchstetten nel canton Berna, si sono attivate in occasione dell’Euro 2008.

In collaborazione con i club calcistici locali, le donne si ritrovano per un barbecue serale in compagnia di arbitri professionisti. La teoria è poi messa in pratica dai giocatori, che improvvisano sul campo le diverse situazioni di gioco.

swissinfo, Claudia Spahr, Basilea
(traduzione dall’inglese: Luigi Jorio)

Un giocatore è definito in fuorigioco (o off-side) quando si trova oltre l’ultimo difensore della squadra avversaria (portiere escluso) al momento di ricevere un passaggio. Ciò significa che un giocatore non può rimanere nei paraggi del portiere attendendo semplicemente il pallone.

L’azione di un giocatore in fuorigioco è fermata soltanto se, a giudizio dell’arbitro, influisce attivamente sulla fase di gioco «al momento che uno dei suoi compagni tocca o gioca la palla». Questa interpretazione soggettiva porta spesso ad opinioni divergenti e a discussioni.

Indipendentemente dalla sua posizione, un giocatore non è invece in fuorigioco se riceve la palla su rimessa laterale, rimessa dal fondo, corner o da un passaggio arretrato.

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