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Le catastrofi sotto la lente degli esperti a Davos

Esattamente un anno fa la gente fuggiva dal devastante uragano Katrina che ha colpito gli Stati Uniti Keystone

Come ridurre le gravi conseguenze delle catastrofi? Questa domanda è al centro di una riunione di esperti che ha preso avvio domenica a Davos.

Alla prima «Conferenza internazionale sulla riduzione delle catastrofi», organizzata nello stesso luogo dove si tiene il Forum economico mondiale, prendono parte circa un migliaio di specialisti di tutto il pianeta.

Dal 27 agosto al 1° settembre, il «rischio» figura nella stazione alpina grigionese al centro delle discussioni tra rappresentanti del mondo politico e degli affari, scienziati, membri delle pubbliche amministrazioni e organizzazioni non governative.

«I dibattiti vertono su una panoplia molto vasta di rischi», precisa il presidente della conferenza Walter J. Amman, «in particolare sulle pandemie e le epidemie, il terrorismo, i cambiamenti climatici e le catastrofi naturali».

Amman, che è anche direttore dell’Istituto federale di ricerca WSL, precisa che i rischi di carattere tecnico, biologico o chimico sono inoltre inclusi nel programma di discussioni della prima Conferenza internazionale sulla riduzione delle catastrofi (IDRC – «International Disaster Reduction Conference»).

Interesse generale

L’approccio al problema delle catastrofi, così come immaginato dagli organizzatori dell’IDRC, deve essere integrativo e partecipativo al contempo. Occorre infatti, spiega Amman, che tutti possano beneficiare delle lezioni tratte dagli sforzi di riduzione dei rischi in numerosi ambiti.

Il forum dovrà inoltre servire da piattaforma strategica di discussione a livello planetario per tutti coloro che si occupano di gestione dei rischi.

Il programma della conferenza prevede dibattiti – in piccoli gruppi o in sessione plenaria – che tengono conto di vari interessi e punti di vista. Si esamineranno quindi ad esempio gli aspetti politici, scientifici, territoriali – regionali, ma anche continentali – legati al problema delle catastrofi.

Ruolo dei media

A margine della conferenza è inoltre prevista una serie di dibattiti pubblici su svariati temi, ad esempio sul ruolo dei media in caso di catastrofe. I media sono infatti spesso i primi ad entrare in scena in caso di crisi e la loro copertura o meno di un determinato evento influenza in modo sensibile la percezione da parte del pubblico di quanto è accaduto.

Concretamente è difficile definire il «modo più giusto» di informare la popolazione sulle catastrofi. I giornalisti si pongono in questo ambito numerose domande. Come rispettare le attese di un pubblico eteroclita? Come far sì che l’informazione riguardo una catastrofe possa avere degli effetti positivi? Come resistere allo stress o a determinate pressioni esterne?

A Davos la discussione su questi temi sarà preceduta dalla proiezione del filmato «War photographer» (fotografo di guerra) dedicata al fotografo americano James Nachtwey. Un dibattito al quale parteciperanno numerosi esponenti dei media mondiali, nonché lo svizzero Christian Frei, regista del documentario.

swissinfo

L’IDRC si tiene a Davos dal 27 agosto al 1. settembre.
È organizzata dalle seguenti istituzioni: Agenzia dell’ONU sulle strategie internazionali per la riduzione dei disastri (ISDR), UNESCO, Alleanza mondiale per la riduzione delle catastrofi (GADR) e Rete mondiale d’informazione sulle catastrofi (GDIN).
La conferenza è sponsorizzata dalla Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC).

La Conferenza internazionale sulla riduzione delle catastrofi (IDRC – «International Disaster Reduction Conference») di Davos si prefigge di giungere a soluzioni durature per ridurre i rischi che minacciano la società attuale. È un ponte fra pratica, scienza, politica e società civile.

Il programma del forum prevede discussioni su temi specifici. Le cause principali dei rischi sono analizzate nella prospettiva di trovare delle soluzioni tecniche che permettano di rendere il mondo più sicuro.

La conferenza offre inoltre l’occasione di fare il punto sui progressi ottenuti in ambito di gestione dei rischi dopo la conferenza di Kobe del 2005 sulla prevenzione delle catastrofi naturali.

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