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Largo alle linee ad alta tensione interrate

Le linee elettriche ad alta tensione: metterle sotto terra costa di più? Vantaggi e inconvenienti all'esame. Ex-press

Sì all'elettricità a buon mercato, no a una linea elettrica vicino a casa propria. È l'atteggiamento della maggior parte dei consumatori in Svizzera. Ma se i cavi interrati per l'alta tensione finora non sembravano un'alternativa realistica, adesso qualcosa si sta muovendo.

In Svizzera, piattaforma europea per l’interscambio di energia elettrica, si consumano battaglie di cui quasi nessuno si accorge. Ad eccezione dei diretti interessati, ossia i protagonisti nelle aule dei tribunali. Al centro dei conflitti non vi sono né ambizioni territoriali né il possesso di risorse naturali, bensì le linee elettriche ad alta tensione.

Swissgrid, la società nazionale che gestisce la rete di trasporto dell’elettricità, calcola che entro il 2010 la rete elvetica dell’alta tensione debba essere estesa al minimo di mille chilometri.

Uscire dallo stallo

Singole parti dei piani di ampliamento – come ad esempio il tratto Galmiz-Yverdon, nei cantoni di Friburgo e Vaud, oppure quello di Riniken, nel canton Argovia – sono completamente bloccate da anni o addirittura da decenni. Abitanti e comuni combattono in tribunale i progetti delle società elettriche. Le opposizioni alla costruzione di linee aeree di corrente ad alta tensione sono dettate sia da timori di effetti nocivi sulla salute sia da preoccupazioni di tutela del paesaggio.

In primavera, il Tribunale federale ha provocato un piccolo terremoto nella politica energetica svizzera. La Corte suprema elvetica ha dato ragione al comune di Riniken, che esigeva dalla società elettrica Axpo l’interramento della linea ad altissima tensione per attraversare il proprio territorio.

E di recente, sulla base di un ampio studio comparativo condotto in tutta l’Europa, dei ricercatori hanno dimostrato che è fattibile anche il collocamento di linee ad alta tensione sotto terra, anche se finora questa tecnica è stata prevalentemente utilizzata per le linee di bassa e media tensione.

La conclusione degli esperti dell’università tedesca di Ilmenau rappresenta “un salto quantico”, secondo Jean-François Steiert, presidente residente dell’associazione “Alta tensione sotto terra” (HSUB) e autore di una mozione nel parlamento svizzero per l’interramento di linee ad alta tensione come progetto pilota.

La differenza si assottiglia

Benché gli esperti tedeschi indichino che i costi delle linee interrate restano più elevati, il rapporto è cambiato. “In precedenza le linee interrate costavano da 18 a 30 volte di più di quelle aeree. Oggi, questo fattore è sceso al 2 o al 3”, spiega Steiert a swissinfo.ch.

Il deputato nazionale socialista chiede che i costi per la costruzione di una linea elettrica aerea non siano calcolati unicamente in termini di economia aziendale, ma che siano considerati soprattutto anche in termini di economia globale. Per esempio, “se una linea ad alta tensione attraversa una zona edificabile, il deprezzamento del terreno è superiore che in una zona agricola”, rileva Steiert.

Differenza appena percettibile

L’interramento, comporterebbe un rincaro “molto marginale” per i consumatori, sostiene il parlamentare. In proposito Steiert fa riferimento a uno studio condotto da Electricité de France, secondo cui, l’interramento di tutta la rete ad alta tensione in Francia farebbe aumentare il prezzo dell’energia elettrica per i consumatori di solo 1 centesimo di euro per chilowattora (kWh).

Steiert ritiene l’interramento adatto per la regione del Mittelland. In primo luogo, per la composizione del suolo (terra o ghiaia). Poi perché nella regione ci sono autostrade e ferrovie che offrono tracciati esistenti lungo i quali si potrebbero realizzare le linee sotterranee.

“L’obiettivo dell’HSUB non è comunque di mettere sotto terra il 100% delle linee elettriche ad alta tensione. Si tratta di progredire passo dopo passo, e soprattutto interrare le nuove”, relativizza il parlamentare.

Proteggere le bellezze naturali

Per Raimund Rodewald, direttore della Fondazione svizzera per la protezione e la cura del paesaggio (SL), è ovvio che le linee devono essere interrate se attraversano aree iscritte nell’Inventario federale dei paesaggi, siti e monumenti naturali d’importanza nazionale (IFP). Ma anche nelle vicinanze di abitati dove l’accettazione di una linea elettrica aerea da parte della popolazione è esigua.

Rodewald si rallegra dell’annuncio da parte di Swissgrid di voler realizzare progetti pilota. Ne abbiamo bisogno per poter verificare le possibilità concrete e i risultati di questa tecnica, ha detto a swissinfo.ch.

Questo da solo, comunque non basta. Il governo e l’Ufficio federale dell’energia devono avviare “relativamente in fretta” dei progetti pilota, aggiunge Rodewald. “Occorre un programma politico, in cui sono definiti i tratti della rete in cui le linee sono messe sottoterra”.

Per Rodewald, è ovvio che l’interramento deve prima di tutto sostituire i progetti di linee elettriche aeree aspramente combattuti da popolazione e comuni.

Costi aggiuntivi in ogni modo

È per esempio il caso per la linea Mühleberg-Wattenwil nell’area della pineta protetta nel Vallese centrale, oppure nel previsto collegamento Galmiz-Yverdon nella regione dei tre laghi.

A differenza di Steiert, Rodewald prevede un aumento elevato dei costi. Ma ciò indipendentemente dal tipo di linea – interrata o aerea – che si costruirà. Egli stima che gli investimenti per i 1000 chilometri di nuove linee ad alta tensione ammonteranno a decine di miliardi.

Di fronte a tali prospettive, la fondazione SL sollecita una tassa supplementare sul prezzo dell’elettricità. Poiché quest’ultimo è troppo basso in Svizzera, si dovrebbero finalmente creare incentivi per un approccio più economico in materia di corrente elettrica. D’altra parte, i costi supplementari derivanti dalla costruzione di linee sotto terra dovrebbero poter essere trasferiti sul prezzo dell’energia elettrica.

“Secondo la legge vigente, il prezzo dell’energia elettrica può essere aumentato solo entro ‘limiti ragionevoli’. Qui c’è bisogno di un messaggio chiaro della ministra dell’energia Doris Leuthard”, afferma Rodewald.

Ticino apripista

A chi fosse ancora scettico anche dopo la sentenza del Tribunale federale e lo studio summenzionato, Jean-François Steiert indica l’esempio del Ticino. L’Azienda Elettrica Ticinese (AET) ha costruito il nuovo elettrodo interrato tra Mendrisio e Cagno (Como).

Poiché la procedura di autorizzazione sarebbe andata troppo per le lunghe, l’AET ha scelto sin dall’inizio il cablaggio interrato. Con successo: otto anni dopo l’inizio della pianificazione, la linea di trasmissione in alta tensione che interconnette Svizzera e Italia era già in funzione.

I ricercatori dell’università tecnica di Ilmenau (Germania) che hanno realizzato il metastudio su mandato di Swissgrid, hanno confrontato più di 170 singoli studi, pubblicati negli ultimi dieci anni sul tema delle linee elettriche aeree e interrate.

Hanno valutato i costi di investimento e di esercizio, le perdite di energia nella rete di trasmissione, i guasti, i campi magnetici (elettrosmog), la tutela del paesaggio, la protezione del suolo, i danni alla flora e alla fauna, e il grado di accettazione delle due tecnologie.

Il confronto mostra differenze su tre criteri: i costi di investimento per le linee aeree sono significativamente più bassi; il cablaggio interrato è migliore sul piano della tutela del paesaggio e dell’elettrosmog. È pertanto meglio accettato dalla popolazione.

Non c’è un quadro chiaro sulle perdite di corrente nella trasmissione. Eppure questo punto è ritenuto importante sia Jean-François Steiert sia Raimund Rodewald. Stando a quest’ultimo, ogni anno la corrente che dalle linee elettriche aeree si disperde nell’atmosfera è pari alla produzione di una centrale nucleare.

(Traduzione dal tedesco: Sonia Fenazzi)

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