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San Salvatore, dove nascono i fulmini

Fulmini e tuoni, come altri fenomeni meteorologici, sono stati un mistero fino a meno di un secolo fa. Per studiare a fondo il fenomeno dei fulmini, nel 1943 sulla vetta del monte San Salvatore, sopra Lugano, fu creato il Centro di studi sui fulmini. Oggi quella struttura, chiusa nel 1982, è diventata un museo.

Non sarà un caso che la divinità più amata nella mitologia nordica sia proprio Thor, il dio del tuono e del fulmine, o che l’arma più temuta di Zeus fosse un fulmine. Eppure solo “recentemente” gli studiosi hanno veramente capito cosa siano i fulmini. 

A dare un contributo a questi studi ci ha pensato anche il professo Karl Berger del Politecnico federale di Zurigo che nel 1943 creò sulla vetta del Monte San Salvatore, sopra Lugano, il centro di studi sui fulmini. 

Il Centro studi sui fulmini del Monte San Salvatore è nato su iniziativa della Commissione studi e ricerche sull’alta tensione dell’Associazione svizzera degli elettrotecnici e dell’Unione centrali elettriche svizzere. Questo perché si voleva proteggere più efficacemente le installazioni elettriche contro i fulmini.

Perché il Monte San Salvatore?

La densità delle scariche atmosferiche è definita dal numero di fulmini che cadono in un anno e per chilometro quadrato. In Ticino questa densità è particolarmente alta anche nelle zone di pianura. Il sud del Ticino è, come scrive MeteoSvizzeraCollegamento esterno, la regione elvetica più colpita dai fulmini. A livello europeo fa parte dei settori più temporaleschi del continente, tutti situati per altro in zone mediterranea. Sapendo poi che il fulmine tende a colpire i punti più elevati, la cima del Monte San SalvatoreCollegamento esterno (915 metri sul livello del mare e 640 metri sopra la superficie del lago) diventa quasi naturalmente il luogo ideale per installare una stazione di ricerca sui fulmini.

Fu così che nel 1943 fu eretta un’antenna di legno alta 70 metri con una punta di acciaio di 10 metri. Il centro era poi dotato di sofisticate apparecchiature per la misurazione di fulmini tanto da diventare uno dei centri mondiali della ricerca in questo settore. Alcuni anni dopo fu costruita una seconda antenna, tutta d’acciaio. Grazie alle due torri le scariche elettriche  venivano catturate direttamente sul San Salvatore. Attraverso un cavo di misurazione speciale la corrente arrivava a degli oscillografi del locale di misurazione. Questi strumenti si trovavano all’interno della cosiddetta “gabbia di FaradayCollegamento esterno“.

Oggi al posto della stazione di misurazione c’è un museo Collegamento esternoche ricorda la storia del centro. Tra le altre cose, nel museo è esposto un “generatore di fulmini”, costruito da Jürg Joss, direttore dell’allora Osservatorio meteorologico di Locarno-Monti, ossia MeteoSvizzera. 

Il museo può essere facilmente raggiunto grazie alla funicolare del San Salvatore (inaugurata nel 1890) che da Lugano-Paradiso porta in vetta.

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