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Giovanni Stucky, il principe dei mugnai

battello passa davanti al mulino stucky
Il mulino Stucky oggi è diventato un albergo. tvsvizzera

Da polo trainante della Venezia industriale ad albergo di lusso: il mulino Stucky è diventato nel corso dei secoli un autentico simbolo per la città. Storia di un imprenditore bernese dallo spiccato senso per gli affari.

È impossibile non notare quell’enorme complesso che dall’isola della Giudecca si affaccia maestoso e imponente sul Canale della Giudecca: un edificio tutto in laterizi dallo stile e dalle proporzioni piuttosto anomali per una realtà come Venezia.

Centinaia di piccole finestrelle, disegnate in modo quasi maniacale, fanno da ponte tra il mondo esterno e quello che oggi è uno dei più rinomati alberghi della regione. Un cinque stelle per un sogno di ricchezza e prosperità che portano il nome della famiglia Stucky.

D’altronde questo è soltanto l’ultimo frammento di una storia iniziata poco meno di duecento anni fa a Münsingen, piccolo villaggio dal canton Berna bagnato dall’Aare, che non a caso è conosciuto per un antico mulino ad olio tuttora in funzione.

Erano gli anni trenta dell’Ottocento quando Giovanni Stucky, cresciuto a pane e cultura, decide di emigrare a Treviso – dopo un viaggio di studi in Italia – per aprire un piccolo mulino sul fiume Sile. La sua era una famiglia di artigiani e tecnici armaioli, particolarmente affascinati da tutto quello che di nuovo potevano offrire tecnologia e meccanica. La parola d’ordine era ambizione, associata a una buona dose di curiosità e intraprendenza.

Un benefattore venuto da lontano

Suo figlio Giovanni junior cresce in un ambiente ricco di stimoli. Per lui la strada verso il mondo imprenditoriale era dunque già spianata. Borghese, abile oratore e uomo di istruzione, frequenta i migliori salotti d’Europa perfezionando così le sue competenze dapprima in Italia e quindi in Svizzera, Francia, Germania e in Ungheria. Esperienze diverse che lo portano a sviluppare nuove tecniche di lavorazione del grano per sfruttare l’enorme potenziale dato all’epoca dal trasporto via mare.

È dunque a Venezia che il giovane Stucky decide di trasferirsi dopo il matrimonio per ritirare un mulino e avviare un commercio internazionale di cereali. Il primo progetto del celebre Molino Stucky risale tuttavia a qualche anno più tardi: è soltanto nel 1880, quando il padre è ormai morto, che Giovanni acquista un vasto complesso sull’isola della Giudecca.

Negli anni seguenti il mulino si trasforma, fino a diventare un vero e proprio simbolo di una città in piena espansione industriale. Ogni giorno erano poco meno di 1’500 gli operai che si recavano sull’isola a lavorare gli oltre 2’500 quintali di farina prodotti. Una macchina che non si fermava nemmeno di notte, grazie anche a quell’energia elettrica che proprio in questo edificio fu utilizzata per la prima volta a scopo privato.

Origini svizzere mai dimenticate

«La potenza degli Stucky non era però soltanto economica» precisa la ricercatrice Valeria Farinati, «ma anche culturale e politica, al punto che Giovanni fu proprio uno dei promotori della Biennale dell’arte e un punto di riferimento per l’alta società». Malgrado lo stretto legame con Venezia, il piccolo villaggio di Münsingen e tutto ciò che la Svizzera rappresentava, erano più che mai presenti nei loro ricordi. «Per questo nel corso degli anni e delle generazioni hanno voluto conservare la loro cittadinanza svizzera, la religione protestante e la lingua tedesca, coltivata grazie ai periodici ritorni in patria», sottolinea Valeria Farinati.

Un vincolo che non era soltanto virtuale: dai macchinari azionati grazie a una ditta svizzera alla villa in campagna stile chalet, tutto faceva infatti riferimento alle loro origini. «Senza contare l’ampliamento, nel 1895, del mulino da parte dell’architetto tedesco Ernst Wullekopf a cui si deve la caratteristica facciata neogotica, con impresso il nome del proprietario, sormontato da un enorme orologio, e la torre a punta».

Dalle ceneri del mulino rinasce l’albergo Stucky

Poco dopo i festeggiamenti per il 25esimo anniversario di attività, il gesto di un folle interrompe bruscamente l’ascesa di questo principe dei mugnai. Nel 1910 Giovanni Stucky viene infatti assassinato da un ex operaio con problemi mentali, con grande sconcerto della popolazione locale che lo considerava un autentico benefattore.

L’eredità viene raccolta dal figlio Giancarlo che, costretto a far fronte alla concorrenza spietata dei nuovi trasporti su rotaia, non riesce a fermare il lento ma inesorabile declino del mulino. «Le attività del mulino cessarono definitivamente nel 1954, nonostante una lunga occupazione dello stabilimento da parte degli operai che cercavano a tutti i costi di salvare il futuro della fabbrica e con esso anche il loro lavoro».

Ricoperto di sterpaglia e ruggine, il mulino Stucky fu abbandonato per anni al suo destino. Oggi di quelle rovine resta soltanto un ricordo, una parentesi tra passato e futuro. Certo, la voce del mulino si è persa per sempre, ma quel complesso interamente restaurato – l’hotel Hilton Stucky – continuerà ad essere il simbolo della città. Un simbolo che non ha più i tratti di una spiga di grano, ma del turismo che, di fatto, è diventato il principale abitante di questa città.

Il mulino Stucky sorge nel 1882 sulle rovine della chiesa di San Biagio nell’isola della Giudecca.

È operativo un paio di anni dopo, con una produzione iniziale di 500 quintali al giorno.

In poco tempo vengono aggiunti un pastificio e un nuovo grande silos da 80’000 quintali di grano.

Il complesso raggiunge una superficie totale di 30’000 metri quadrati, per una produzione di farina di 2’500 quintali.

Al mulino lavorano 1’500 operai, 24 ore su 24.

Il Molino Stucky cessa la propria attività nel 1955 e viene abbandonato per diversi decenni.

Nel 1988 viene sottoposto a vincolo dal Ministero per i beni culturali italiano.

Dopo vari mutamenti di proprietà, un gruppo di specialisti del restauro conservativo viene incaricato di elaborare un progetto di trasformazione degli spazi interni, mantenendo inalterato l’aspetto neogotico del complesso.

Nel febbraio 1998 viene inaugurato il cantiere che porterà alla ristrutturazione dell’edificio.

Dopo una pausa forzata nel 2003, in seguito a un incendio, nel 2007 viene inaugurata la nuova struttura, attuale sede dell’albergo a cinque stelle “Molino Stucky Hilton”.

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