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La Svizzera punta sull’avventura spaziale

Nel 2003, la Svizzera investira 122 milioni di franchi nei progetti aerospaziali europei. NASA

Il governo elvetico è convinto delle potenzialità dell'industria aerospaziale europea. Dal 2006, la Confederazione aumenterà i suoi contributi.

I progetti dell’Agenzia spaziale europea saranno al centro della Conferenza ministeriale in programma il 27 maggio a Parigi.

La partecipazione alle attività e agli sviluppi dell’Agenzia spaziale europa (ESA) è considerata di grande importanza per la Confederazione. Non a caso, il governo svizzero ha deciso di inviare il “numero uno” del settore scienza e ricerca, il segretario di Stato Charles Kleiber, alla Conferenza ministeriale in programma a Parigi il 27 maggio.

Nel corso della riunione, Berna riaffermerà il suo impegno e la sua volontà di cooperare con i partner europei. I 15 paesi membri dell’ESA – tra cui anche la Svizzera – intendono offrire un forte contributo per ricapitalizzare la società Arianespace, confrontata a grosse difficoltà finanziarie.

Alla fine dell’anno, il disavanzo del lanciatore europeo di satelliti raggiungerà 800 milioni di euro (1,2 miliardi di franchi), annota Jacques Besson, aggiunto scientifico al Dipartimento federale dell’economia.

I promotori dell’ESA mirano a far poggiare la competitività del settore su basi solide e a salvaguardare l’accesso autonomo allo spazio per l’Europa. Oltre al loro aiuto finanziario forniranno anche un chiaro segnale politico per sostenere il risanamento dell’industrie aerospaziali europee.

Nicchia svizzera nella ricerca spaziale

Con un contributo pari a 122 milioni di franchi nel 2003, la Confederazione copre il 3% del budget complessivo dell’ESA. Per i prossimi anni, il Consiglio federale intende aumentare la sua partecipazione, fino a raggiungere un importo di 133 milioni di franchi nel 2006.

“L’industria aerospaziale è, per definizione, all’avanguardia in campo tecnologico. Le imprese svizzere possono rimanere al passo sia per quanto concerne le ricerche sui materiali che per quanto riguarda le telecomunicazioni” sottolinea Besson.

La quota svizzera permette, tra l’altro, di mantenere la presenza delle imprese elvetiche nella produzione dei vettori Ariane (scudi, captori di pressione, infrastrutture a suolo). Non partecipare significherebbe la perdita di nicchie nelle quali l’industria svizzera si è affermata con successo da trent’anni, fa notare il Dipartimento dell’economia.

Sostegno all’ISS

Alla Conferenza ministeriale di Parigi saranno in particolare impostate condizioni-quadro di gestione del settore Ariane, paragonabili a quelle dei suoi concorrenti, spesso fortemente sostenuti da enti governativi.

Da parte sua, la Svizzera confermerà il suo sostegno all’ISS (Stazione spaziale internazionale) e approverà lo sblocco previsto dei fondi necessari al programma d’utilizzo della stazione orbitante fino al 2004.

Questa decisione s’impone tanto più che, seguito alla tragedia della navetta spaziale Columbia del 10 febbraio, l’ESA potrebbe in futuro vedersi affidare un ruolo più importante nelle operazioni relative all’ISS.

In particolare, tramite un maggiore utilizzo del Veicolo automatico di approvvigionamento europeo (ATV), al quale l’industria svizzera contribuisce attivamente e la cui missione consiste in particolare nell’assicurare il trasporto di carico verso la stazione.

Ricadute finanziarie importanti

L’ESA, con il suo bilancio di 3,7 miliardi di franchi svizzeri, rimane la più importante organizzazione intergovernativa di ricerca e di sviluppo nel mondo. L’Agenzia gestisce per conto dei suoi 15 Stati membri programmi e attività nell’ambito scientifico e tecnologico, nonché delle applicazioni, dei trasporti spaziali e dell’infrastruttura orbitale.

I suoi successi hanno innalzato l’Europa a potenza spaziale mondiale. Il contributo svizzero (122 milioni nel 2003) consente a gruppi di ricercatori di tutte le università e scuole politecniche di partecipare alle attività scientifiche dell’ESA.

“Almeno i due terzi dei fondi che versiamo all’ESA ritornano alle imprese svizzere sotto forma di ordinazioni” sottolinea Jacques Besson. “Se calcoliamo l’insieme delle ricadute economiche, per un franco speso, un franco e venti centesimi ritornano in Svizzera”.

swissinfo e agenzie

La Svizzera copre il 3% del budget dell’ESA.
Nel 2003, il contributo finanziario elvetico ammonterà a 122 milioni di franchi.
La partecipazione svizzera verrà aumentata a 133 milioni entro il 2006.

L’Agenzia spaziale europea (ESA) è formata e sostenuta finanziariamente da 15 paesi europei.

Con un bilancio di 3,7 miliardi di franchi rappresenta la più importante organizzazione intergovernativa di ricerca e sviluppo tecnologico del mondo.

L’ESA mira a promuovere, a fini esclusivamente pacifici, la cooperazione fra gli Stati europei nel campo della ricerca e della
tecnologia spaziale, sviluppando applicazioni scientifiche e commerciali.

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