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La Svizzera critica il piano di riforma dell’ONU

L'ambasciatore presso l'ONU Peter Maurer avanzato proposte concrete a nome della Svizzera Keystone

Gli aspetti chiave del progetto di riforma delle Nazioni Unite devono diventare più concreti. Lo ha chiesto Peter Maurer, l'ambasciatore svizzero presso l'ONU.

L’appello è stato lanciato in previsione dell’incontro dei capi di Stato a New York in settembre, dedicato al più ampio progetto di riforma nella storia dell’organizzazione.

La Svizzera ha sottoposto martedì all’Assemblea generale delle Nazioni Unite un documento con proposte concrete per migliorare il progetto di riforma.

Al posto di concetti vaghi di «valori e principi» nel documento dell’ONU, la Svizzera vorrebbe un più vincolante riferimento al diritto e alle leggi.

«Per la Svizzera l’ordine internazionale deve essere regolato dalla legge, dallo stato i diritto e dai diritti umani», ha detto Peter Maurer parlando davanti all’Assemblea generale dell’ONU.

Secondo Maurer il piano di riforme dovrebbe sottolineare maggiormente questo aspetto, quando i capi di Stato e di governo si incontreranno in settembre per approvarlo. Per l’ambasciatore svizzero, vi sono buone speranze che il vertice si concluda con «decisioni sostanziali».

Nuovo Consiglio dei diritti umani

La Svizzera sostiene in modo particolare l’idea di creare un Consiglio dei diritti umani con sede a Ginevra. Il nuovo consiglio dovrebbe sostituire l’attuale commissione dei diritti umani, il cui funzionamento lascia ormai alquanto a desiderare.

Nel corso di due workshops la Svizzera ha elaborato insieme a 60 altri paesi alcune proposte che ha sottoposto a tutti i membri delle Nazioni Unite. Gli Stati Uniti hanno già assicurato alla Svizzera il loro appoggio per la creazione del Consiglio dei diritti umani.

Secondo Maurer anche la Cina, che pure inizialmente era contraria all’idea, ammette nel frattempo che l’attuale commissione dei diritti umani non ha futuro. Le modalità possibili del nuovo consiglio sono già state discusse anche con Pechino, ha rivelato alla stampa l’ambasciatore elvetico.

La Svizzera si impegna inoltre per la formazione di una commissione per il mantenimento della pace. Il mandato e il finanziamento della commissione devono però ancora essere definiti con maggior precisione, ha detto Maurer.

Trasparenza nel Consiglio di sicurezza

Quanto alla riforma del Consiglio di sicurezza, la Svizzera si preoccupa più per un metodo di lavoro trasparente e per una migliore informazione dei paesi che non ne fanno parte, piuttosto che per il numero dei membri.

Secondo la Svizzera, il segretario generale delle Nazioni Unite dovrebbe avere una maggiore libertà di manovra. Non è accettabile che ogni decisione del segretariato generale diventi subito oggetto di dibattito politico, ha detto Maurer alla stampa.

Nello stesso tempo il management delle Nazioni Unite dovrebbe essere migliorato e dovrebbe essere sottoposto ad un organo di controllo «degno di questo nome».

La Svizzera ha inoltre ancora dei dubbi su alcuni punti relativi al finanziamento dello sviluppo e alle riforme del Consiglio economico e sociale dell’ONU, l’ECOSOC. Su tali questioni è però pronta a discutere.

swissinfo e agenzie

3 marzo 2002: popolo e cantoni approvano l’adesione della Svizzera all’ONU
10 settembre 2002: la Svizzera aderisce ufficialmente all’ONU
Tra il 1948 e il 2002, la Svizzera ha avuto il ruolo di osservatrice negli organi principali delle Nazioni Unite. Faceva però già parte di numerose organizzazioni speciali, e di molti fondi, programmi e istituti dell’ONU.

I capi di stato di tutto il mondo si incontreranno in settembre nella sede dell’ONU a New York per discutere un’ampia riforma dell’organizzazione.

Il governo svizzero ha proposto la creazione di un Consiglio dei diritti umani per sostituire la discreditata Commissione dei diritti umani.

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