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La Svizzera… a nuvole e strisce

"Titeuf", fumetto svizzero che sbanca sulla scena internazionale. Il suo papà è il ginevrino Zep swissinfo.ch

"Titeuf", "Mix & Remix", "Yakari", "Buddy e Flappo" e gli altri: i fumetti sono di casa anche in Svizzera. E ricchezza e varietà sono davvero impressionanti.

Dopo Lucerna e Losanna, l’esposizione curata da Pro Helvetia fa tappa anche in Ticino, alla Biblioteca cantonale di Bellinzona.

Un’occasione per apprezzare l’abilità di molti disegnatori, alcuni dei quali affermatisi a livello internazionale già a partire dagli anni Settanta. Scopo della mostra, come sottolinea Pro Helvetia, è dare uno sguardo al passato e al presente dei fumetti in un paese piccolo, ma particolarmente dinamico.

L’esposizione “La Svizzera, paese dei fumetti” – che si snoda attraverso 42 pannelli situati nell’atrio della Biblioteca – permette infatti di verificare quanto e come anche in Svizzera i fumetti abbiano conquistato un loro spazio nella vita culturale, testimoniando nel contempo la grande creatività dei disegnatori.

C’era una volta, nell’Ottocento…

Il papà dei fumetti, ossia l’inventore teorico e pratico del genere, è il ginevrino Rodolphe Töpffer (1796-1846). Il primo a riunire, con toni umoristici, immagini e testi in un’unica cornice narrativa. Ma è solo nel 1932, con l’arrivo di Globi, che la Svizzera si mette in luce.

Globi, l’uomo-uccello nato originariamente come figura pubblicitaria, diventa un fenomeno di successo entrando nel cuore dei bambini. Ma Globi, nell’universo svizzero dei fumetti, è anche il personaggio più duraturo e perciò consente di ricostruire la storia della mentalità svizzera in punta di penna.

Il percorso della mostra, didattica ma anche molto agile e gradevolissima, permette di scoprire, o riscoprire, racconti ed immagini che svelano un paese creativo mettendo in luce dei lati umoristici spesso dimenticati o poco conosciuti.

Yakari e il selvaggio West

E’ ancora un romando a firmare una prima nella storia dei fumetti: Derib, all’anagrafe Claude de Ribaupierre (1944), è il primo fumettista svizzero ad ottenere successi internazionali. Sull’onda del filone del selvaggio West, agli inizi degli anni Settanta crea Yakari.

Yakari è un piccolo indiano protagonista di una serie per ragazzi, i cui testi sono scritti da Job (André Jobin).

“Tipiche di Derib – spiegano i curatori – sono le pagine dinamiche, dove i disegni sono uniti in modo raffinato grazie ad una tecnica ‘cinematrografica’ di montaggio”. Non bisogna dimenticare che Derib si è anche formato agli studi belgi di Peyo, tra i famosi Puffi.

Sotto i riflettori internazionali

Sembrano quasi precursori di Lara Croft i personaggi femminili di uno dei fumetti di Enrico Marini (1969), uno dei pochi svizzerotedeschi ad essersi imposto all’estero. Maestro dal tratto elegante, Marini “disegna diverse serie, su sceneggiature di vari autori, affrontando tutta una gamma di generi”.

Come non parlare, poi, di Zep, il papà del celeberrimo “Titeuf”. Philippe Chappuis (1967), ginevrino, rappresenta secondo gli esperti del settore un vero e proprio fenomeno eccezionale.

La diffusione da best seller delle serie umoristica “Titeuf”, avviata nel 1992, consacra infatti l’ arte del fumettista ginevrino a livello internazionale.

Basti pensare che nel 2004 la tiratura iniziale del decimo volume delle avventure di “Titeuf” è stata di due milioni di copie. Una cifra da capogiro.

Ma dallo straordinario laboratorio romando – il cui centro è Ginevra – emergono altri nomi di alto livello.

Philippe Becquelin (1958), per esempio, ha saputo dare a i suoi personaggi “Mix & Remix” – compagni di viaggio regolari del settimanale “L’Hebdo” – una freschezza sorretta da un tratto molto lineare e da battute sagaci.

Nella letteratura e negli occhi degli altri

Nel viaggio attraverso la Svizzera paese dei fumetti, l’esposizione propone al visitatore due soste importanti. La prima illustra come nella storia recente del fumetto svizzero si incontrano spesso adattamenti di opere letterarie.

Uno dei casi più significativi riguarda lo zurighese Hannes Binder, il fumettista più produttivo nel tradurre la letteratura in fumetti.

Suo autore preferito Friedrich Glauser (1896-1938), suo personaggio di ispirazione il sergente Jakob Studer, poliziotto che beve vino rosso e fuma sigari di Brissago. Ma anche le opere di Dürrenmatt e di Ramuz furono più volte oggetto di ispirazione di altri fumettisti.

In questo viaggio non poteva infine mancare una tappa dedicata alla Svizzera vista dai fumetti, dove l’immagine del nostro Paese oscilla tra stereotipi, mito e realtà. Numerosi anche i personaggi famosi in transito: Tintin, Paperino, Asterix e Obelix e Corto Maltese, il misterioso marinaio di Hugo Pratt che nell’album “Elvetiche” (1989) incontra Hermann Hesse in Ticino.

Certo è che dal Ticino questa mostra partirà per una tournée in diversi paesi. Un viaggio reale sulle ali della fantasia.

swissinfo, Françoise Gehring, Bellinzona

L’esposizione si divide in 42 pannelli
12 pannelli sono dedicati al periodo storico
Altri presentano il ritratto di 12 autori attuali
Un audio-visivo di 10 minuti mostra la realizzazione del fumetto “Zwischenfall”
La mostra alla Biblioteca cantonale di Bellinzona è in calendario fino al 30 giugno

“La Svizzera, paese dei fumetti” è una mostra che propone un viaggio attraverso immagini, disegni, testi, allo scoperta di autori e di esperienze di grande ricchezza.

Oggi i centri del fumetto sono Ginevra e Zurigo, dove negli ultimi anni sono nate delle riviste e delle pubblicazioni specializzate.

In Svizzera la diffusione dei fumetti è promossa da due festival: quello di Sierre (più commerciale) e quello di Lucerna, che si occupa delle nuove tendenze.

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