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La salute degli svizzeri tra le più care al mondo

Quasi la metà dei costi della salute sono dovuti alle cure ospedaliere Keystone

Nel 2002, i costi della salute sono aumentati nuovamente del 4%, raggiungendo la somma di 48 miliardi di franchi.

Il sistema sanitario elvetico è il secondo più caro a livello internazionale, superato soltanto da quello degli Stati uniti.

I costi della salute sono aumentati del 4% nel 2002, mentre nel 2001 avevano segnato una progressione pari al 6,4%.

Secondo i dati comunicati venerdì dall’Ufficio federale di statistica (UST), la crescita registrata nel 2002 corrisponde esattamente alla media degli ultimi cinque anni.

A titolo di confronto, va ricordato che lo stesso anno l’aumento dei premi dell’assicurazione malattia è stato del 9,7%, a causa tra l’altro della ricostituzione delle riserve da parte delle casse malati.

L’inflazione ha invece registrato un incremento modesto dello 0,6%.

Quota dello Stato in aumento

Secondo le indicazioni dell’UST, per la salute nel 2002 sono stati spesi 48 miliardi di franchi, contro 46,1 miliardi nel 2001.

Quest’aumento di quasi 2 miliardi è stato finanziato in gran parte dallo Stato che, nel 2002, ha preso a carico il 17,9% dell’insieme dei costi della salute, contro il 15,2% nel 2000.

Delle maggiori sovvenzioni statali hanno beneficiato soprattutto le economie domestiche: la loro quota di finanziamento è infatti scesa dal 32,9% nel 2000 al 31,5% nel 2002.

Si mantiene invece piuttosto stabile, al di sopra del 32%, la quota di finanziamento proveniente dalle casse malattia sulla base dell’assicurazione obbligatoria (LAMal), dopo la deduzione delle partecipazioni alle spese degli assicurati.

Oltre un decimo del PIL

La quota dei costi della salute rispetto al prodotto interno lordo (PIL) è passata dal 10,9% nel 2001 all’11,2% l’anno successivo.

Il nostro Paese – rileva l’UST – continua così a consacrare una quota crescente delle sue risorse ai beni e ai servizi sanitari.

Tra le cause principali figura anche la cattiva congiuntura economica che, nel 2002, si è tradotta in un incremento del PIL di solo l’1,2%.

Le altre ragioni sono evidentemente legate all’inarrestabile progressione delle spese provocata da tutte le componenti del sistema sanitario svizzero: la crescente domanda da parte dei pazienti, l’aumento delle prassi mediche, la vendita di nuovi farmaci a prezzi più elevati, i costosi progressi tecnici e scientifici della medicina.

Esplosione dei costi ospedalieri

Ma, per quanto riguarda il 2002, il primato del maggiore aumento dei costi della salute è detenuto dagli ospedali.

Le spese del settore ospedaliero (ospedali, istituti, istituzioni per handicappati) hanno infatti segnato un record, raggiungendo una quota pari al 48,1%.

Le spese negli ospedali per cure acute sono passate, ad esempio, dal 28,0% nel 2000 al 28,7% nel 2002. Quelle relative agli stabilimenti di lunga degenza hanno toccato invece il 12,5% nel 2002, contro il 12,0% nel 2000.

La quota delle spese amministrative è invece in flessione regolare: nel 1998 si era fissata al 5,3%, mentre nel 2002 si situava al 4,8%. Questa tendenza viene attribuita al calo dei costi amministrativi dell’assicurazione obbligatoria contro le malattie.

Svizzera tra i paesi più cari

Secondo i dati forniti dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), la Svizzera figura tra i paesi che spendono maggiormente nel campo della sanità.

La classifica, relativa al 2001, è guidata dagli Stati Uniti, che devolvono il 13,9% del loro PIL per le spese sanitarie.

La Svizzera figura invece in terza posizione con una quota del 10,9 %, davanti alla Germania (10,7%) e alla Francia (9,7%).

La Turchia (4,8%) e la Slovacchia (5,7%) rappresentano invece i paesi membri dell’OCSE che sacrificano meno soldi per la salute pubblica.

Nuove misure del governo

Per far fronte al galoppante aumento dei costi sanitari, il ministro dell’interno Pascal Couchepin ha presentato questa settimana due nuovi pacchetti di misure che dovrebbero venir applicate a partire dal 2005 e 2006.

Tra questi provvedimenti figurano l’aumento della partecipazione degli assicurati ai costi, l’abolizione dell’obbligo contrattuale da parte degli assicuratori nei confronti dei medici ed, eventualmente, il prolungamento del divieto di aprire nuovi gabinetti medici.

Dopo il fallimento della seconda revisione della legge sull’assicurazione malattia (LAMal), anche queste misure hanno sollevato reazioni contrastanti.

Si prevede una forte opposizione non soltanto all’interno del Parlamento, che dovrebbe pronunciarsi in merito in autunno, ma anche da parte di alcuni operatori del settore, a cominciare dagli ambienti medici.

swissinfo e agenzie

Nel 2002, i costi della salute sono aumentati del 4%, rispetto all’anno precedente.
48 miliardi di franchi sono stati spesi in ambito sanitario.
La Svizzera devolve l’11,2% del suo prodotto interno lordo per la salute.

Secondo i dati raccolti dall’OCSE per il 2001, soltanto negli Stati uniti le spese pro capite per la salute superano quelle degli svizzeri.

Tra il 1998 e il 2002, l’aumento medio delle spese sanitarie è stato del 4% all’annno.

Per far fronte alla crescita dei costi, il governo svizzero ha presentato mercoledì due nuovi pacchetti di misure a breve scadenza.

Tra i provvedimenti previsti figurano l’aumento della partecipazione degli assicurati ai costi, l’abolizione dell’obbligo contrattuale nei confronti dei medici ed, eventualmente, il prolungamento del divieto di aprire nuovi gabinetti medici.

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