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La Russia letteraria a Ginevra

Keystone

La Russia è l'ospite d'onore della 21esima edizione del Salone internazionale del libro e della stampa di Ginevra, che apre le sue porte mercoledì.

Un salone che annuncia la presenza di circa 500 espositori e numerose manifestazioni, tra cui una grande esposizione consacrata a Fernand Léger.

Nel 2006 per la prima volta in Russia sono stati pubblicati più di 100’000 libri. Una cifra che nello spazio di dieci anni è triplicata.

La creazione letteraria, come è noto, è tributaria della storia di una società. E se vi è un paese che alla fine del XX secolo ha conosciuto uno sconvolgimento formidabile questo è la Russia… Come si è tradotto questo sisma nell’approccio letterario?

“In seguito alla decomposizione dell’Unione Sovietica, all’esplosione della società comunista, la crisi successiva ha prodotto un gran numero di nuovi autori, che hanno tenuto conto di questa specie di destrutturazione della società e l’hanno integrata nei loro libri”, constata il giornalista Guy Mettan, responsabile del padiglione russo a Ginevra.

“Questi nuovi autori post-perestroika hanno una vera potenza evocatrice”. Una letteratura e un vocabolario crudo la cui autenticità trae fondamento dal fatto che “i russi sono agganciati a una realtà vissuta. È rude, brutale ed allucinato”, aggiunge.

I grandi affreschi sociali sono stati sostituiti dal ritorno sull’individuo, “scombussolato dalle forze della storia”. Arrivederci Tolstoi, buongiorno Dostoïevski in salsa terzo millenario, per schematizzare. Una letteratura dove la brutalità non esclude la spiritualità, secondo Guy Mettan.

Dei legami tricentenari

“Russia: il grande viaggio attraverso il libro” racchiude una serie di giornate tematiche e diverse esposizioni, tra cui una denominata “La Svizzera russa”, dal titolo di un’opera di Mikhaïl Shishkin.

Guy Mettan ricorda François Le Fort, il ginevrino che si occupò di riformare l’esercito russo all’epoca di Pietro il Grande e divenne il primo ammiraglio della flotta russa. “Da allora praticamente senza interruzione vi sono stati scambi culturali piuttosto intensi tra la Svizzera e la Russia”.

Molti grandi autori ed intellettuali russi sono del resto passati dalla Svizzera, da Dostoïevski a Nabokov, che finì la sua vita al Palace di Montreux, passando da un certo Vladimir Ilitch, futuro Lenin.

“La Svizzera gode di un’immagine piuttosto simpatica agli occhi dei russi. Sfortunatamente non è vero il contrario: gli svizzeri in generale portano uno sguardo assai critico, negativo sulla Russia. Non si può non evocare il presidente Putin senza sottolineare il suo passato nel KGB. Nei media o altrove si parla della Russia in maniera sistematicamente scortese”, dichiara il giornalista.

“La realtà è molto più complessa e ricca. Uno degli obiettivi della presenza russa al Salone del libro è proprio di cercare di far cambiare questo sguardo pieno di pregiudizi”, conclude Guy Mettan.

Non solo libri

A parte il viaggio in Russia, il Salone del libro e della stampa è anche l’occasione per incontrare numerosi scrittori pronti a sfoderare la loro penna per scarabocchiare i vostri nomi sulla loro ultima opera.

La “grande esposizione” è consacrata quest’anno a Fernand Léger (1881-1955). Intitolata “Lever de rideau” (“Avanspettacolo”), la mostra mette in evidenza le relazioni con il mondo dello spettacolo di questo pioniere del cubismo.

Infine, come le bambole russe, il Salone del libro si compone di più elementi. Il Salone africano, quello dello studente e Europ’Art sono ormai diventati dei classici dell’appuntamento ginevrino. Quest’anno, per la prima volta, i visitatori potranno inoltre scoprire anche il “Japan Manga Festival”.

swissinfo, Bernard Léchot
(traduzione di Daniele Mariani)

Il Salone internazionale del libro e della stampa si tiene a Ginevra, al Palexpo, dal 2 al 6 maggio.

Creato nel 1987 dall’editore vodese Pierre-Marcel Favre, riunisce quest’anno circa 500 espositori e 300 autori. Lo scorso anno, la manifestazione ha attirato 115’000 visitatori.

Nel 2003 a Basilea è stata lanciata una fiera del libro battezzata “Buchbasel”, ciò che ha tarpato le ali alla dimensione multilingue che Pierre-Marcel Favre aveva voluto dare alla manifestazione ginevrina.

Ospiti d’onore:
– La Russia
– Il Salone africano

Esposizioni:
– Lever de Rideau su Fernand Léger
– Hergé, dal viaggio immaginario al viaggio interiore
– Alice nel paese delle meraviglie
– I quaderni disegnati di Buchet-Chastel
– Le marionette di Frédérique Santal
– “Abitare la lettura”
– Swiss Press Photo 2006

Saloni paralleli:
– Europ’Art
– Salone dello studente
– Japan Manga Festival

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