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La Quinta Svizzera spinge per l’e-voting

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La sessione estiva del Consiglio degli svizzeri dell'estero, che si apre venerdì, è dedicata all'UE, l'e-voting e la rivista per gli espatriati. Intervista al presidente dell'Organizzazione degli svizzeri dell'estero Jacques-Simon Eggly.

swissinfo: Le relazioni della Svizzera con l’Unione europea (UE) saranno al centro dei dibattiti, in previsione della votazione dell’anno prossimo?

Jacques-Simon Eggly: Sì, le discussioni saranno però probabilmente meno accese del previsto, poiché il parlamento elvetico ha deciso riunire in un solo pacchetto la proroga dell’accordo sulla libera circolazione delle persone e l’estensione degli accordi bilaterali alla Romania e alla Bulgaria, su cui il popolo sarà chiamato a pronunciarsi.

Visto che l’Unione democratica di centro (UDC, destra nazional-conservatrice, Ndr.) ha annunciato che non partecipa alla raccolta delle firme per il referendum lanciato dagli oppositori al progetto, si ha l’impressione che vi sia meno drammaturgia. Il dibattito sarà comunque interessante.

swissinfo: Nel corso del Consiglio degli svizzeri dell’estero, venerdì, alzerete il tono per difendere la “Schweizer Revue”?

J.-S. E.: In questo momento è il nostro grande cruccio. Siamo in trattative…, diciamo tese, con il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE). Ma speriamo di arrivare a un risultato, poiché vogliamo preservare il diritto dei 400mila svizzeri dell’estero (sui 670mila registrati) che ricevono la rivista.

Siamo legati per contratto con il DFAE fino alla fine del 2009. Per il momento non è ancora stato deciso nulla sul futuro. In ogni caso, qualsiasi decisione dovrà essere approvata dal nostro Consiglio. Ci impegneremo dunque a fondo affinché i nostri abbonati continuino ad avere accesso al contenuto della rivista, in qualunque forma essa si presenti.

swissinfo: Quanto alle vostre rivendicazioni contro la chiusura dei consolati svizzeri a Bordeaux e Amburgo non hanno avuto grande eco a Berna…

J.-S. E.: Deploriamo questo fatto compiuto, poiché pensiamo che sia una perdita per la comunità elvetica e tentiamo, nella se possibile, di arginare questo processo di riduzione.

D’altra parte cerchiamo di valorizzare e rendere più “professionale” il ruolo del console onorario (che attualmente non è professionale), per esempio proponendo una formazione.

swissinfo: Un altro importante argomento all’ordine del giorno sarà l’e-voting degli svizzeri dell’estero?

J.-S. E.: Sì, siamo favorevoli allo sviluppo in generale dell’amministrazione elettronica, per modernizzare e agevolare le pratiche amministrative.

Ma naturalmente siamo molto impegnati sulla questione del voto elettronico degli svizzeri dell’estero. Fortunatamente abbiamo il sostegno del DFAE, della sua direttrice Micheline Calmy-Rey, della Cancelleria federale e della cancelliera Corina Casanova.

Tuttavia abbiamo un problema legato al federalismo. Lo spoglio delle schede viene infatti eseguito nei cantoni. Vi sono cantoni pilota (Ginevra, Neuchâtel e Zurigo), dove però la questione è fonte di grande dibattito. Io sto esercitando pressioni sul mio cantone, Ginevra, affinché diventi una sorta di modello per gli altri cantoni in modo che il sistema si generalizzi. Ma vi sono delle opposizioni.

Speravamo che l’e-voting diventasse operativo per le elezioni federali del 2011. Ma tutto porta a credere che non sarà possibile prima del 2015. Insomma, il progetto avanza lentamente.

swissinfo: Un’altra questione ancora in sospeso è la rappresentazione politica della Quinta Svizzera.

J.-S. E.: Siamo aperti alla discussione, ma siamo coscienti che, in un paese federalista, non è semplice immaginare che dei compatrioti dell’estero possano essere eletti direttamente al parlamento. Il legislativo dovrebbe pronunciarsi in autunno sull’iniziativa del socialista ginevrino Carlo Sommaruga, che propone di creare un 27° cantone.

La nostra priorità per difendere direttamente gli interessi degli svizzeri dell’estero è di rafforzare la rappresentatività del nostro Consiglio, in collaborazione con le associazioni nazionali di svizzeri dell’estero.

Intervista swissinfo: Isabelle Eichenberger
(traduzione dal francese di Sonia Fenazzi)

È il “portavoce” della Quinta Svizzera riconosciuto dalle autorità. Difende in patria gli interessi degli svizzeri dell’estero.

Questo “parlamento” si riunisce nella Confederazione due volte all’anno per esaminare dei temi politici che riguardano la Quinta Svizzera e far conoscere la posizione di quest’ultima.

Una sessione si tiene in primavera, la seconda in estate nell’ambito del Congresso annuale degli svizzeri. Quest’anno ha luogo a Friburgo dal 22 al 24 agosto.

Tra le due sessioni, il Comitato e il Segretariato dell’OSE trattano le questioni correnti.

Pubblicata dall’OSE in tedesco, francese, inglese e spagnolo, viene distribuita gratis agli svizzeri registrati all’estero. Ha una tiratura di 400mila copie.

Nei sei numeri annuali, il periodico informa la Quinta Svizzera sugli sviluppi in corso in patria e fornisce spiegazioni su leggi, diritti e doveri che riguardano direttamente i cittadini elvetici all’estero.

Destinata agli svizzeri in Italia, è pubblicata 11 volte all’anno: tutti i mesi, salvo in agosto.

Attualmente ha una tiratura di 28’400 copie.

Oltre che articoli di particolare interesse per la comunità elvetica, pubblica in italiano tutte le comunicazioni ufficiali delle autorità svizzere e le informazioni del Segretariato degll’OSE che appaiono sulla Schweizer Revue.

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