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La Posta punta su Posfinance e sui grandi clienti

Il volume delle lettere è diminuito, quello dei pacchi è rimasto stabile Keystone

Nel 2006 La Posta svizzera ha accresciuto di 26 milioni di franchi il suo utile precedente, portandolo a 837 milioni. Un record malgrado il calo del volume delle lettere.

Dal prossimo autunno l’azienda migliorerà il sistema di gestione dei clienti più importanti. Le prestazioni legate al traffico elettronico gestite da Postfinance rimarranno uno dei suoi fiori all’occhiello.

Per La Posta si tratta del terzo anno consecutivo nelle cifre nere. Con un utile di 837 milioni di franchi il record del 2005 è stato superato del 3,2% nel 2006. Dal canto loro i ricavi d’esercizio sono cresciuti del 5%, attestandosi a 7,895 miliardi, mentre il capitale proprio è passato da un anno all’altro da 922 milioni a 1,6 miliardi di franchi.

Il volume delle lettere recapitate ha per contro continuato a contrarsi (- 1,8% per le lettere indirizzate, – 4,3% per gli invii non indirizzati), mentre per i pacchi le cifre sono rimaste stabili.

Mezzi propri ancora insufficienti

All’incremento del fatturato hanno contribuito tutti i settori di attività, in particolare i segmenti Servizi finanziari (PostFinance) ed International. Determinante è stata anche l’acquisizione del gruppo GHP e di MailSource Inc. negli Stati Uniti.

“Il risultato giunge dopo un lungo periodo di ristrutturazioni riuscite”, ha detto venerdì davanti alla stampa a Berna il presidente del consiglio d’amministrazione della Posta Anton Menth. È ora tempo che il “gigante giallo” migliori la sua capacità innovativa e si sviluppi in modo durevole, ha aggiunto.

Il “gigante giallo” dichiara di essere riuscito ad accumulare le risorse necessarie per finanziare gli investimenti con mezzi propri, conformemente a quanto richiesto dal Consiglio federale (governo). “Ci stiamo avvicinando ai nostri obiettivi” ha spiegato il direttore generale Ulrich Gygi. “Abbiamo accresciuto i mezzi propri di 683 milioni, ma il dato rimane insufficiente”.

Concentrare le forze

La Posta ha anche annunciato che dal prossimo ottobre concentrerà in una unità denominata “Soluzioni clientela commerciale” i nuovi servizi finora decentralizzati – prevalentemente supportati dall’informatica – e l’assistenza ai grandi clienti. “Così facendo l’azienda persegue la propria strategia di ampliamento del core business con servizi a monte e a valle della catena di creazione di valore”, si legge nella nota.

Non vi fanno parte i servizi elettronici di pagamento, uno dei settori chiave dell’azienda, che restano in mano a PostFinance. Grazie a questo concentramento di forze, le soluzioni Mail, logistiche e di pagamento verranno completate sia in Svizzera che all’estero da nuovi servizi innovativi.

Non si è mai al riparo dai rischi

Uno studio commissionato a Pricewaterhouse Coopers per valutare le conseguenze della liberalizzazione del mercato postale, ha detto Gygi, ha dimostrato che un utile può rapidamente trasformarsi in una perdita secca.

La liberalizzazione completa spingerebbe la Posta nelle cifre rosse: l’azienda perderebbe quote di mercato e sarebbe costretta a ridurre l’organico in modo sostanziale, malgrado le riforme già avviate. “Solo il mantenimento di un monopolio residuo ci permetterà di garantire un servizio di base simile a quello attuale”, ha affermato Gygi alludendo alla revisione delle legge postale, attesa ancora per quest’anno. Se il parlamento dovesse decidersi per la liberalizzazione completa, come auspicato dal Consiglio federale, il mandato affidato al “gigante giallo” dovrebbe essere adattato.

L’azienda dovrebbe, secondo Gygi, trasformarsi in una società anonima e il personale dovrebbe essere assoggettato al codice delle obbligazioni.

Reazioni

Una posizione, quella sulla liberalizzazione, che economiesuisse non condivide. “La Posta ignora i vantaggi e l’utilità economica legati alla sua attuale posizione dominante. Per i potenziali concorrenti l’infrastruttura sviluppata del monopolio e i suoi numerosi effetti per quanto riguarda le sinergie sono un ostacolo considerevole all’accesso al mercato”, si legge in un comunicato dell’organizzazione mantello dell’economia elvetica. Nel testo si sottolinea inoltre che “il servizio universale è e resta garantito dal punto di vista finanziario”.

Dal canto suo, il sindacato della comunicazione si rallegra per il risultato positivo conseguito dalla Posta. “Gli utili elevati registrati sono la prova che le condizioni di lavoro stabilite nel contratto collettivo non impediscono di fornire prestazioni efficaci e adattate al mercato”, si legge in una nota.

swissinfo e agenzie

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Ricavi d’esercizio : 7895 milioni di franchi (+5% rispetto al 2005)
Utile: 837 milioni (+3,2%)
Numero di impiegati: 42’178 (41’073)
Lettere distribuite: 2,76 miliardi (2,81 nel 2005)

La storia recente della Posta inizia nel 1995, quando il governo decide di dividere le PTT (Poste Telefoni Telegrafi) in due entità distinte, Posta e Telecom PTT (oggi Swisscom).

Nel gennaio 2001, la Posta annuncia un primo piano di ristrutturazione, che prevede la riduzione degli uffici postali da 3’390 a 2’500.

Nel maggio 2003, la Posta comunica che la distribuzione di lettere verrà in futuro affidata a tre centri principali e a sei sottocentri. I posti a tempo pieno persi sono 2’390.

A partire dal 2004 il mercato postale viene progressivamente liberalizzato.

Nel maggio 2006, il governo chiede al Dipartimento delle comunicazioni di preparare una revisione legislativa che preveda la possibilità di trasformare la Posta in una SA.

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