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La politica in Svizzera riprende vigore

Anche nei media è cresciuta l'attenzione per la politica Keystone

Questo inizio 2004 è segnato da un ritorno in forza della politica. Per tre dei quattro partiti di governo, la ridefinizione dei programmi è tornata ad essere una priorità.

Il successo della destra radicale dell’UDC nelle ultime elezioni federali ha contribuito a rilanciare il dibattito politico.

Socialisti, radicali e popolar-democratici non si sono stancati di fare dichiarazioni politiche, nei mesi successivi alle elezioni federali dell’ottobre scorso.

Tutti, nelle assemblee e nella stampa, sottolineano la necessità di programmi più chiari, che corrispondano meglio ai “valori fondamentali”.

Cittadini e media più attivi

“L’avanzata dell’Unione democratica di centro (UDC) nelle ultime elezioni ha causato un’accresciuta politicizzazione a tutti i livelli, nei media, nelle elite, fra i cittadini”, afferma il Pascal Sciarini, politologo all’Istituto superiore di studi in amministrazione pubblica di Losanna.

A suo avviso, i mutamenti dei rapporti di forza nel parlamento e nel governo hanno ridato importanza alla politica. “Non ci si può più basare su una routine di governo. I conflitti sono diventati più duri. I media prestano maggiore attenzione alla politica e questo accresce l’interesse dei cittadini”.

La reazione dei perdenti

“Cercando di analizzare il successo dell’UDC, i partiti hanno capito che è necessario avere un profilo più chiaro, più coerente”, osserva Sciarini.

“Questo vale soprattutto per i due partiti di centro-destra (radicali e popolari) che hanno subito una sonora sconfitta il 19 ottobre e devono arginare l’emorragia di elettori”.

Ma anche il Partito socialista (PS) cerca di darsi un profilo più netto, sebbene matematicamente non faccia parte dei perdenti del 19 ottobre. Anzi, la sinistra è riuscita ad aumentare il numero dei suoi deputati.

Il problema è che il PS rimane minoritario nelle istituzioni federali. “In governo, su certe questioni, al PS manca ormai l’appoggio del secondo consigliere federale popolare”, analizza Andreas Ladner, politologo all’università di Berna.

“Oggi c’è una chiara maggioranza di destra”, osserva. “Non si può perciò certo parlare di una vittoria della sinistra”.

La difficile ricerca di un profilo

Un programma chiaro e coerente non si può tuttavia improvvisare dall’oggi al domani. “Bisogna chiedersi quali siano i valori fondamentali del partito e se questi possano essere resi appetibili per gli elettori”, dice ancora Ladner.

Il caso del Partito popolare democratico (PPD) illustra bene il problema. Poiché il criterio di appartenenza confessionale ha perso oggi buona parte della sua importanza, il partito deve trovare nuove vie per riconquistare consensi.

Ma la situazione è difficile anche per il Partito liberale radicale (PLR). “Basta guardare al resto dell’Europa”, ricorda Ladner. “Un partito liberale con il 20% dei voti, come in Svizzera, è un’eccezione”.

Nessuna predestinazione

“Nel PPD, la difficoltà a trovare un nuovo presidente dimostra lo scarso interesse per il posto”, osserva dal canto suo Pascal Sciarini. “I papabili temono una carica ricca di insidie. E presso i radicali, la situazione non è molto diversa.”

Che succederà in futuro? Difficile a dirsi. “In politica non c’è determinismo”, rileva Sciarini. “Si potrebbe assistere ad un acuirsi della polarizzazione, ma anche ad un ritorno degli elettori al centro-destra.”

Per il politologo losannese, lo spazio per creare una formazione di centro destra con un profilo chiaro esiste. “Una simile formazione dovrebbe avere un profilo liberale dal punto di vista economico, ma essere nel contempo aperta alla modernizzazione della società e alla collaborazione internazionale”.

A lungo termine questa sarebbe la soluzione per i due partiti di centro destra, secondo Sciarini. “Anche se a corto termine una tale scelta potrebbe comportare ulteriori perdite di voti a favore dell’UDC”.

swissinfo, Olivier Pauchard
(traduzione dal francese: Andrea Tognina)

Dopo la vittoria dell’UDC alle elezioni federali dello scorso 19 ottobre e il suo ingresso con un secondo seggio in governo, la politica svizzera è entrata in una fase di grande dinamismo.

Al centro del dibattito sono tornati i programmi e i valori fondamentali delle singole formazioni. La politica fa di nuovo discutere ed appassionare il paese.

Radicali, popolari e socialisti guardano al modello UDC, alla sua capacità di apparire come un partito compatto e coerente, per conquistare consensi tra gli elettori.

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