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La Passione di Cristo nella tradizione popolare

La Passione di Coldrerio, tradizionale rappresentazione sacra del mercoledì santo swissinfo.ch

Sebbene le processioni storiche di Mendrisio, il Giovedì e il Venerdì santo, sono conosciute a livello internazionale, in Ticino rimane viva anche un'altra tradizione legata alla Pasqua.

A Coldrerio, un comune a due passi da Chiasso e dalla frontiera con l’Italia, da oltre sessant’anni si ricorda e si rivive la Passione di Cristo in una scenografia sobria ma molto suggestiva.

Sono da poco passate le otto di sera. Definitivamente alle spalle il pericolo di maltempo, a Coldrerio si curano gli ultimi dettagli della manifestazione: una breve processione per le vie del paese fino alla zona “Ciossetto”, il cuore della manifestazione, sovrastata da un piccolo e suggestivo promontorio.

Poco distante, al Centro Polivalente, i figuranti – in tutto un centinaio – smettono i panni della quotidianità, per vivere il ruolo di apostoli, centurioni, senatori, saggi del Sinedrio, Ponzio Pilato, Barabba, Giuda oppure i ladroni. E, naturalmente, Gesù. Tra abiti di colore rosso e oro, gli attori “nostrani” volteggiano e parlottano tra di loro, tutti presi dall’imminente esibizione.

Sulle note di “Amarcord”

Poco distante dal piccolo teatro all’aperto, con le sue sobrie scenografie per quattro postazioni, una minuscola casetta di legno, da dove sbuca Romeo Genini. Non si presenta neppure. Vede la nostra macchina fotografica e l’aria un po’ distratta di chi si appresta a catturare qualche immagine, ma non sa bene dove puntare l’obiettivo. “Buonasera – ci dice. – Se vuole le accendo le luci, così vede come viene l’illuminazione e lei si regola con l’apparecchio fotografico”.

E’ dal 1953, poco dopo la nascita della manifestazione – nel 1945 – che Romeo Genini fa parte dell’organizzazione della “Passione di Coldrerio”. E’ la classica persona pronta ad aiutare tutti e che tutti cercano quando si desidera che le cose funzionino per il verso giusto.

“La prima volta che avevo deciso di aiutare il gruppo di giovani che aveva creato la manifestazione – racconta a swissinfo Romeo Genini, dal buonumore travolgente – ero da poco sposato. E vedendomi impegnato ogni sera, mia moglie era tornata a casa da sua madre, in lacrime e disperata”.

Aneddoti, certo, ma che fanno parte della vita di un piccolo paese cresciuto molto in fretta ma senza dimenticare le proprie radici. “Non ho mai smesso di fare parte dell’organizzazione” aggiunge Genini mentre un pompiere che passa di lì ci dice: “E lui il regista”! Romeo Genini sorride timidamente, anche se è fondamentalmente compiaciuto per il riconoscimento sociale che gli viene tributato.

“Mi ricordo benissimo– svela Genini – che agli inizi della nostra tradizione, quelli di Mendrisio venivano a Coldrerio e ci accusavano di copiarli. Venivano a sbirciare, quasi come poliziotti. Ma poi le cose sono andate come dovevano andare. E noi siamo qui, con una manifestazione molto suggestiva e unica nel suo genere in tutto il Ticino”.

La vita e la morte in un fazzoletto di terra

La “Passione di Coldrerio” deve la sua fortuna anche grazie a Don Pietro Bullani, un giovane parroco di Coldrerio che nel 1971 arricchisce, nei suoi contenuti sacri e religiosi, la rappresentazione popolare: prepara nuovi testi, cura nuovi scenari, sceglie dalle testimonianze evangeliche i momenti espressivi più intensi, più evocativi e carichi di insegnamenti.

Così, anno dopo anno, la manifestazione acquista una sua coerenza storica e coreografica proponendo, fondamentalmente, i seguenti momenti: il processo civile davanti a Ponzio Pilato , il processo religioso a Gesù, il rinnegamento di Pietro e il tradimento di Giuda, Gesù davanti ad Erode, la Passione e la cattura di Gesù e infine la Crocefissione.

“La Passione di Coldrerio” è stata in seguito rimodernata nel 2004 con l’aggiunta di due nuove scene: il complotto nel Sinedrio e l’arrivo all’orto dei Getsemani. E’ stata inoltre introdotta una recitazione mimata – eseguita negli studi della radio sotto l’attenta regia di Mino Müller – con voci di professionisti alternate ad interpretazioni spontanee. Gli interventi musicali, molto ben calibrati, inseriti nei vari quadri e tra le diverse scene, sono stati pensati dal musicista e compositore Diego Fasolis.

Al calar delle tenebre….

L’aria si fa più fredda ed è ormai buio. In lontananza si sentono le trombe, che segnano l’avvio della manifestazione, prevista con precisa ritualità alle 9 di sera. Si sentono gli zoccoli dei cinque cavalli che sul ciottolato delle vie del borgo sembrano scandire il tempo, quasi come rintocchi di campane. Nel silenzio e nella compostezza degli spettatori, quei passi e quelle voci sembrano venire da molto lontano.

L’oscurità viene squarciata dai fari luminosi che illuminano le diverse scene della rappresentazione. Gli altoparlanti amplificano le musiche, danno spessore alle parole, rendono l’atmosfera molto suggestiva. In un ristretto perimetro, la vita e la morte si parlano e si confondono.

Poi ecco levarsi nell’aria un leggero fumo bianco: suggerisce smarrimento, inquietudine, oscura i cuori e la vista, prima della fine dell’imminente Calvario che si consuma tra le fiaccole in cima alla collinetta del paese, a pochi passi dal luogo della condanna, dove Gesù è stato incoronato di spine e gravato dal peso della croce.

Poco dopo le dieci di sera, il momento della Crocefissione di Gesù, tra i due ladroni. Sette minuti sulla croce, il tempo di un breve raccoglimento, e poi la notte torna a regnare sovrana, con i suoi ritmi, i pensieri di tutti i giorni. Il silenzio composto viene interrotto dal vociferare degli spettatori che, alla spicciolata, riprendono la strada di casa.

swissinfo, Françoise Gehring, Coldrerio

La tradizione pasquale di Coldrerio, in calendario il mercoledì che precede la Pasqua, è molto sentita ed è sempre seguita da un folto pubblico. Precede di un giorno le processioni storiche di Mendrisio del Giovedì e Venerdì santo.

Nel suo sobrio e tragico realismo, la “Passione di Coldrerio”, che culmina con la Crocefissione di Gesù, costituisce un unicum di rilievo nell’ambito degli eventi pasquali del Canton Ticino.

Nel 2005, in occasione dei festeggiamenti del sessantesimo della tradizione popolare, è stato realizzato un film (della durata di 55 minuti), con la nuova colonna sonora sovrapposta a vecchie immagini e filmati d’archivio.

Esiste anche un libro, curato dal Carlo Solcà e pubblicato nel 1995 (“La manifestazione sacra di Coldrerio” del mercoledì santo) che ripercorre la storia di questa tradizione.

Un breve tuffo nella storia per ripercorrere le origini della manifestazione. Nei giorni precedenti la Pasqua del 1945 un gruppo di ragazzi di Coldrerio, affascinati dalla ricorrenza delle Processioni storiche di Mendrisio, ben più antiche, decide di ricostruire in zona Castello gli eventi della Passione.

Nessuno di loro avrebbe mai immaginato che da quel semplice e modesto tentativo, sarebbe poi nata una delle più vive e sentite tradizioni del Mendrisiotto: “La Passione di Coldrerio”. Negli anni Sessanta l’iniziativa acquisisce il carattere di una vera e propria sacra rappresentazione.

Nelle ultime edizioni gli attori hanno ulteriormente perfezionato la recitazione mimata lavorando con Federico Caprara, attore, regista e uomo di spettacolo, che vive a Coldrerio.

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