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La minaccia sismica al centro di una conferenza a Ginevra

Basilea e soprattutto il Vallese (in rosso) sono le due regioni svizzere dove il rischio sismologico è maggiore. earthquake.ethz.ch

Grazie alla prima "Conferenza europea sul genio parasismico e la sismologia", la Svizzera vuole evidenziare i pericoli che questo fenomeno naturale fa correre anche alle nostre regioni.

La conferenza di cinque giorni, che si apre lunedì, riunisce più di 1’000 sismologi e specialisti ed è il primo incontro di questo genere in Europa.

Il presidente della Confederazione ha aperto l’incontro con un monito alla Svizzera, che deve rafforzare le proprie misure di prevenzione: “Non possiamo evitare un terremoto, ma possiamo minimizzarne gli effetti”, ha detto Moritz Leuenberger, ricordando che il 90% degli edifici in Svizzera sono stati costruiti secondo norme ormai superate.

Negli ultimi 800 anni, in Svizzera vi sono stati più di 10’000 terremoti, secondo il Servizio sismologico svizzero.

Una mezza dozzina – tutti registrati nel canton Vallese negli ultimi 150 anni – hanno superato i sei gradi sulla scala Richter e gli esperti concordano nell’affermare che simili eventi certamente si riprodurranno anche in futuro.

Due anni fa, il Servizio sismologico svizzero ha segnalato che la Svizzera – che si trova ai bordi della placca tettonica eurasiatica – deve aspettarsi di essere colpita un giorno da un terremoto di magnitudo 7,5.

Un sisma di queste proporzioni causerebbe danni per almeno 60 miliardi di franchi svizzeri.

“Terremoti di una magnitudo simile o di una potenza appena un po’ più moderata – 6 o 6,5 – si sono verificati in passato e si verificheranno anche in futuro. Di questo siamo sicuri. Ciò che non sappiamo è quando”, spiega a swissinfo Stefan Wiemer, ricercatore del Servizio sismologico svizzero.

Sistemi di costruzione

La conferenza sarà aperta dal ministro dell’ambiente elvetico Moritz Leuenberger. Il programma prevede circa 600 dissertazioni attorno a dieci temi chiave, che vanno dalla sicurezza delle dighe ai sistemi di costruzioni nelle zone sismiche.

“Siamo certamente contenti che in Svizzera vi siano pochi terremoti. Il nostro territorio si trova comunque in una zona sismica e sarà certamente proficuo ascoltare le esperienze di altri paesi, sapere cosa accade in caso di terremoto, quali sono le conseguenze sugli edifici e così via”, afferma Olivier Lateltin, responsabile della centrale per la coordinazione della mitigazione dei sismi, un ente creato nel 1999 dalla Confederazione.

Secondo le autorità svizzere, negli ultimi anni si è rafforzata la consapevolezza delle minacce legate a un terremoto, anche se non dappertutto.

Due anni fa è stata pubblicata una nuova cartina delle zone più a rischio e nel 1989 e nel 2004 sono state rafforzate le norme antisismiche per le nuove costruzioni.

Inventario degli edifici

Nel 2000, le autorità hanno iniziato a repertoriare tutti gli edifici federali e hanno lanciato un programma per ristrutturare quelli che non rispettano gli standard. Un terzo dei cantoni svizzeri ha pure dato il via ad operazioni simili.

Secondo Olivier Lateltin, le minacce non sono però prese abbastanza sul serio. L’applicazione delle nuove norme da parte degli architetti e degli ingegneri rimane un “grosso problema”.

“Più del 90% degli edifici esistenti sono stati costruiti prima dell’introduzione di nuove norme nel 1989. Non dico che tutti questi immobili siano insicuri, ma non sappiamo quale sarà il loro livello di resistenza nel caso di un terremoto di magnitudo 6 o 6,5. Dalle esperienze fatte dai nostri colleghi, abbiamo appreso che un edificio su cinque potrebbe avere dei problemi”, spiega il responsabile della centrale della Confederazione.

Per cercare di sensibilizzare ancora di più popolazione e responsabili, l’Ufficio federale dell’ambiente ha recentemente acquistato un simulatore mobile di terremoti, che prossimamente effettuerà un giro del paese.

swissinfo, Adam Beaumont
(traduzione di Daniele Mariani)

La minaccia sismica in Svizzera è giudicata da moderata a media. Le zone più a rischio sono il Vallese, Basilea e la valle del Reno a San Gallo e nei Grigioni.

Nella zona alpina la placca tettonica africana si scontra con quella euroasiatica, mentre nella regione di Basilea e nella valle del Reno si trovano lungo il fossato renano, ossia la frattura della crosta terrestre del continente euroasiatico creatasi 30 milioni di anni fa.

Secondo gli esperti, uno dei pericoli che corre la Svizzera è che un sisma provochi frane. Dei grossi scoscendimenti potrebbero causare rotture delle dighe o enormi onde nei laghi.

In maggio un sisma di magnitudo 6,3 sulla scala Richter ha provocato la morte di oltre 6’000 persone sull’isola di Giava, in Indonesia.

Nel mese di ottobre dello scorso anno, un terremoto di magnitudo 7,6 ha fatto 75’000 vittime in Pakistan e nel Kashmir indiano.

Il 26 dicembre 2004, una scossa tellurica di magnitudo 9,15 nell’oceano Indiano ha causato una serie di tsunami che hanno provocato la morte di circa 220’000 persone.

In Svizzera, il peggior disastro naturale di questo tipo risale al 1356, quando Basilea fu praticamente rasa al suolo da un terremoto e dall’incendio che ne seguì.

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