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La meta del turismo è una sola: la qualità

Lavertezzo, Valle Verzasca, un paradiso per i turisti

Il turismo ticinese si è concesso una giornata di riflessione per meglio affrontare le sfide del mercato internazionale e per meglio cogliere le nuove opportunità promozionali.

Nell’era indiscussa della mobilità e delle offerte speciali che portano in capo al mondo, è necessario sapere percorrere anche le autostrade dell’informazione, veicolo sempre più usato dai turisti.

“Se in passato bastavano le canzoni di Vico Torriani per spingere i turisti germanofoni verso il Sud quasi sulla porta di casa, ovvero il Ticino, oggi la realtà è molto diversa. Non bastano più – sottolinea Jürg Schmid, direttore di Svizzera Turismo – i manifesti idilliaci che evocano una natura incontaminata, perché il Sud lontano da casa costa meno”. Si paga meno per andare a Santo Domingo, che per soggiornare in Ticino.

I tempi sono cambiati. I viaggiatori dell’Ottocento diretti a sud, che dalla cima del San Gottardo pregustavano un assaggio di Mediterraneo in terra ticinese, forse non salirebbero sui voli charter stracolmi di persone che rincorrono il sogno esotico. Probabilmente navigherebbero su internet per soddisfare la sete di conoscenza. Di sicuro si aspetterebbero una buona accoglienza.

Del resto dalla seconda metà dell’Ottocento, quando il turismo cessa di essere un’esperienza personale, in Ticino sulle rive del Lago Maggiore e del Ceresio sorgono magnifici e lussuosi alberghi, vere e proprie oasi di accoglienza per un turismo in via di espansione.

Qualità e accoglienza, valori senza tempo

Accoglienza, appunto. La parola chiave che attraversa i secoli, che si impone nel presente e che caratterizzerà anche il futuro. Accoglienza, ovvero, ricevere con ampia disposizione d’animo, ospitare. “L’arte dell’ospitalità – osserva Guglielmo Brentel, presidente di Hotellerie Suisse – è una delle chiavi del successo”.

“La cultura dell’accoglienza – evidenzia la consigliera di Stato ticinese Laura Sadis – è un elemento di qualità che fa la differenza nell’offerta, forse prima ancora del prezzo. Siamo sicuri di fare abbastanza in Ticino? Non si deve generalizzare, ma è noto che una sola cattiva esperienza può rovinare l’immagine complessiva”.

Se la qualità, come ha anche ribadito il direttore di Svizzera Turismo, è lo strumento di marketing più efficace, allora il Ticino deve ancora investire parecchie risorse. Tra le aziende insignite del marchio Qualità nel 2006, il Ticino occupa il penultimo posto in termine di quote di investimento. Eppure sul “sorriso raggiante” dei ticinesi scommettono tutti.

Dal web alla camera con vista….sulla strada

Ma sole, sorrisi e allegria non bastano più. Il turista è esigente, indipendentemente da quanto intende spendere. Oggi i mezzi a disposizione per informarsi sono molti. Certo, rimangono le agenzie di viaggio, gli uffici del turismo, i prospetti in carta patinata, i volantini folcloristici, le guide. Ma internet, la rete delle reti, è uno strumento in straordinario sviluppo anche nel settore del turismo.

Bruno Giussani, giornalista giramondo e grande specialista delle nuove tecnologie di comunicazione, conferma che internet sta cambiando in modo radicale la promozione turistica, la diffusione e la percezione dell’immagine di un paese. Lo avviciniamo mentre sta affinando la sua relazione.

“Come strumento di marketing, internet non cambia solo la promozione del turismo – spiega a swissinfo Bruno Giussani –. A cambiare sono i comportamenti dei turisti, che diventano più attivi non solo nel raccogliere le informazioni, ma anche nel trasmetterle e nel condividerle con altri”. E spesso, in questo nuovo modo di comunicare, vengono a galla bugie o mezze verità.

“Nel prospetto dell’albergo che prendo come esempio – commenta Giussani – si parla di una camera con vista sul lago. In realtà si tratta di una camera con vista sulla strada da cui lontanamente si vede il lago. La bugia smascherata è stata diffusa su internet, l’informazione si è moltiplicata raggiungendo milioni di utenti”.

“Se consideriamo che il passaparola, come ha spiegato il direttore di Svizzera Turismo, è il mezzo di comunicazione che maggiormente influenza la scelta dei turisti, grazie a internet le bugie hanno indubbiamente le gambe corte, perché le informazioni condivise sul web hanno una capillarità impressionante”.

Internet: opportunità e trasparenza

Internet, attualmente al centro di un grande processo di trasformazione, ha integrato le informazioni tradizionali ed ha successivamente proposto il sistema di riservazione on line. Ma, secondo Giussani, si può fare di più. Anzi, si deve. “Oggi internet non è più solo un mezzo di diffusione dell’informazione, ma un supporto che produce informazione”.

Uno dei fenomeni più interessanti, secondo l’esperto, sono i siti in cui i turisti si scambiamo le esperienze e i racconti di viaggio, come “tripadvisor”. “Queste piattaforme – osserva Giussani – costituiscono una vera sfida per le informazioni istituzionali e ufficiali, perché spesso dicono a chiare lettere quello che gli opuscoli tacciono, dissimulano o dicono a metà. Ecco dunque che internet costringe, in un certo senso, alla massima trasparenza”.

Altra grande sfida, vista la quantità di informazioni che può contenere la rete, è la presentazione. “Organizzare bene l’informazione, in modo chiaro e semplice, permettendo una consultazione agile – conclude l’esperto – è fondamentale. Internet è come il turismo, non basta la quantità, a fare la differenza è la qualità”.

swissinfo, Françoise Gehring, Lugano

In Europa sono in forte crescita le prenotazioni via web. Lo studio europeo realizzato per conto della multinazionale “Nh Hoteles” sul mondo dei viaggi e il rapporto con Internet, ha analizzato le abitudini di spagnoli, tedeschi, olandesi, italiani e inglesi.

L’85% dei navigatori organizza le proprie vacanze o i propri viaggi di lavoro via web. Il 70% di questi internauti decide poi di effettuare la prenotazione online.

Per quanto riguarda l’organizzazione di viaggi turistici via web, il primo posto spetta agli inglesi (93,1%), seguiti da olandesi (92,7%), tedeschi (89%), spagnoli (88,9%) e italiani (86,1%). Ai primi posti invece per la prenotazione di viaggi di lavoro, Germania e Italia (rispettivamente 59,9% e 56,5%), seguite da Regno Unito (54,7%), Spagna (43,8%) e Olanda (40,7%).

Secondo i dati dell’Ufficio federale di statistica diffusi il 7 settembre, nel mese di luglio di quest’anno, il settore alberghiero svizzero ha registrato 4,12 milioni di pernottamenti, 158’000 in più rispetto al luglio 2006 (+4,0%).

L’incremento è stato dell’8,1 per cento per gli ospiti europei (svizzeri esclusi), del 3,7 per cento per i turisti asiatici e dell’1,2 per cento per gli ospiti del continente americano rispetto allo stesso periodo del 2006.

Le regioni turistiche più frequentate in luglio sono state quelle alpine dei Grigioni, dell’Oberland bernese e del Vallese, rispettivamente con 654’000, 498’000 e 496’000 pernottamenti. Il Ticino ha registrato un incremento del 6,5% a 25’273 pernottamenti.

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