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La grande lezione della bella Lucia

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Hypercorsivo di Massimo Donelli

Non ho mai incontrato Lucia AnnibaliCollegamento esterno, 38 anni, avvocatessa di UrbinoCollegamento esterno.

Ma quanto ho ascoltato, alla radio e in tv, dalla sua viva voce; quanto ho letto della sua terribile storiaCollegamento esterno; quanto so del modo in cui ha reagitoCollegamento esterno

…beh, tutto ciò mi spinge a dire, con convinzione, che Lucia è una ragazza straordinaria.

Sì, straordinaria!

E cercherò di spiegare perché.

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Orribilmente sfregiata in volto da due sicari albanesi (Rubin TalabanCollegamento esterno e Altistin PrecetajCollegamento esterno) ingaggiati dall’ex fidanzato (Luca VaraniCollegamento esterno, 39 anni, avvocato), Lucia, appena lasciato l’ospedale, ha cominciato a lottare per avere giustizia.

Senza mai nascondersi.

Mai.

Non ha esitato, per esempio, a posare per la copertinaCollegamento esterno del settimanale Io donnaCollegamento esterno mostrando la devastazione del viso: una scelta che vale più di mille parole.

E, con coraggio, con una volontà incredibile, ha affrontato 17 operazioni chirurgiche in tre anni per cancellare lo scempio dell’acido.

Non basta.

Ha seguito in prima persona tutte le fasi dei processi ai suoi carnefici.

Ha dialogato con i media in maniera composta, civile, elegante.

Soprattutto, ha affrontato il suo calvario con dignità, forza, sobrietà.

Mai una sbavatura verbale.

Mai un rancore.

Mai una caduta di stile.

Fino a queste parole – definitive, direi – pronunciate davanti al Palazzaccio (così i romani chiamano la sedeCollegamento esterno della Corte di CassazioneCollegamento esterno) dove, martedì 10 maggio, è stata confermata la condanna a vent’anni di reclusione per VaraniCollegamento esterno: “In fondo, io sono rinata proprio la sera dell’aggressione. Attraverso quella sofferenza fisica e quella disperazione ho trovato la forza di staccarmi veramente dall’uomo che pensavo mi amasse e invece mi odiava. Prima mi aveva detto di non essere legato a nessun’altra; e quando io, scoperto che aveva una compagna dalla quale stava per avere un figlio, l’ho lasciato, si è vendicato nel peggiore dei modi. Se mi ha mai scritto per chiedermi perdono? No, mai. Lui mi odia. Mi voleva morta, invece io sono qui a sorridere e sentirmi ancora bella, malgrado tutto“.

Sì, Lucia sta tornando bella, come prima.

E’ una donna di gran classe.

E anche molto elegante

Ma il bisturi, per quanto manovrato abilmente, non potrà restituirle mai – mai – il viso con cui ha camminato nel mondo fino alle 21,30 del 16 aprile 2013, quando due uomini incappucciati, aggredendola sul pianerottolo di casa, la sfregiarono con l’acido solforicoCollegamento esterno (lo stesso usato dai milanesi Alexander Boettcher e Martina Levato, la cosiddetta coppia dell’acidoCollegamento esterno)

Quel viso, il suo viso, è stato cancellato per sempre.

Una privazione atroce.

Che Lucia ha saputo compensare divenendo, con mirabile compostezza, un simbolo.

Leggete che cosa ha detto, dopo l’ultima sentenza, in una bella intervistaCollegamento esterno a La StampaCollegamento esterno: “Questa vittoria della giustizia è importante per tutti coloro che non si arrendono mai. È una sentenza che suona come una speranza. Lo voglio ribadire a chi soffre: non è mai finita fino a quando non lo decidiamo noi. E se ce l’ho fatta io, possono farcela anche gli altri”.

Impeccabile.

Ecco, per una donna così non bastano il riscatto sociale, il rientro nella normalità quotidiana, la nostra ammirazione.

Una donna così è una risorsa per il Paese.

Un esempio per tutti.

Va premiata.

Ne avessi la possibilità, le affiderei subito un ruolo pubblico importante (a difesa dei deboli, per esempio).

Sono certo che saprebbe assolverlo benissimo.

Lucia ha conosciuto il dolore sulla propria pelle (letteralmente)…

…sprofondata in un abisso, è stata capace di rialzarsi…

…non si è arresa di fronte alla delusione e al male…

… ora è pronta per nuove, importanti sfide.

E non c’è sfida più bella, nella vita, che lavorare per il bene comune.

Specie quando si hanno l’onestà, la forza, l’intelligenza per poterlo fare.

Vero, avvocatessa Annibali?

Le auguro ogni gioia.

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