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Ceresio un po’ più pulito, Lago Maggiore bocciato

Lo stato del Lago Ceresio migliora ma non troppo. Questo, in sintesi, è il giudizio finale espresso dai tecnici della Goletta dei laghi di Legambiente.

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L’associazione italiana, che si occupa del monitoraggio delle “acque dolci italiane”, comprese quelle dei laghi condivisi con il Ticino, mantiene alto il livello di preoccupazione sullo stato di salute del bacino sottocenerino alla luce dei risultati presentati martedì mattina a Lavena Ponte Tresa.

legambiente.it

“La foce del torrente Vallone è quella del torrente Brivio, a Porto Ceresio, quest’anno per la prima volta superano la prova dei monitoraggi”, hanno detto i tecnici in una conferenza stampa a Lavena Ponte Tresa. “Prova superata anche per il canneto di via Zanzi a Lavena ed il lungolago XXV Aprile, che nel 2016 è risultato fortemente inquinato. Si riscontrano ancora livelli molto elevati di inquinamento fecale nel Rio Bolletta a Porto Ceresio, oggi unico punto critico del bacino lacustre”.

Il problema è noto e riguarda il depuratore di valle che nelle settimane scorse è stato al centro di decisioni da parte della Comunità di Lavoro della Regio Insubrica che ha sancito l’impegno di spesa di Regione Lombardia per il risanamento dell’impianto.

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Lago Maggiore: 7 punti inquinati su 9

A preoccupare sono anche i dati riguardanti la sponda piemontese del Lago Maggiore. Su nove punti del Verbano monitorati, 7 sono inquinati, con situazioni particolarmente critiche a Stresa e Verbania. E mercoledì sono attesi i risultati della sponga lombarda.

RSI-SWI

“Quest’anno ci troviamo di fronte a dati che raccontano un peggioramento delle condizioni di inquinamento da batteri fecali nel lago Maggiore sulla sponda piemontese rispetto alla passata edizione, complici le condizioni metereologiche degli ultimi giorni – dichiara Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta –. Non abbassiamo, però, la guardia e torniamo a ribadire la necessità di intervenire per migliorare le condizioni croniche del fiume Toce a Verbania e dello sfioratore di piazza Marconi a Stresa che risultano fortemente inquinati. Un’attenzione particolare, inoltre, va posta al torrente Vevera ad Arona dove, nonostante il cartello di divieto, l’area è molto frequentata da bagnanti”.


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