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La fine della formula magica

Ecco i nuovi "sette saggi", in compagnia della cancelliera della Confederazione Keystone

Mercoledì mattina alle 10.37 è finita un’era: l’entrata in governo dell’UDC Christoph Blocher ai danni di Ruth Metzler (PPD) ha cambiato il volto partitico del governo. Dopo 44 anni di stabilità.

Hans-Rudolf Merz sostituisce da parte sua il dimissionario Kaspar Villiger.

La Berna federale e la Svizzera hanno vissuto una giornata storica. Con l’elezione in Consiglio federale dell’UDC Christoph Blocher (ZH) e del radicale Hans-Rudolf Merz il governo è scivolato verso destra.

E inoltre, con l’estromissione di Ruth Metzler, la «formula magica» del 1959 può considerarsi definitivamente defunta.

L’UDC, grande vincitrice delle elezioni parlamentari del 19 ottobre, è riuscita a strappare un secondo seggio in governo a scapito del PPD.

La non rielezione di Ruth Metzler costituisce una prima da oltre 130 anni: l’ultima mancata conferma di un consigliere federale in carica risale infatti al 1872.

Visto che l’Assemblea federale, per la nomina alla successione di Kaspar Villiger, ha preferito Merz alla bernese Beerli, nel Consiglio federale resta ora soltanto una donna: la socialista ginevrina Micheline Calmy-Rey.

Blocher eletto

La scalata al potere di Blocher si è concretizzata alle 10.37. Al terzo turno ha ottenuto 121 voti, contro i 116 andati alla Metzler su una maggioranza assoluta di 119.

Scroscianti applausi dai banchi dell’UDC e dei radicali, che hanno ampiamente contribuito al successo del tribuno zurighese. Fischi di manifestanti nelle strade della Capitale, per l’occasione blindata come non mai in un perimetro di 300 metri attorno a Palazzo.

Christoph Blocher ha probabilmente ottenuto anche qualche appoggio «dissidente».

Esce di scena la Metzler

Le cose erano cominciate senza colpi di scena. Radicali e democentristi hanno appoggiato a spada tratta – come avevano promesso – la rielezione di Moritz Leuenberger, che ha ottenuto 211 voti, su una maggioranza assoluta di 118.

Rieletto anche Pascal Couchepin con 178 voti su una maggioranza assoluta di 116.

Con l’entrata in governo di Blocher, l’UDC non si è più vista costretta a mettere in atto la minaccia di andare all’opposizione, né di attaccare il seggio di Calmy-Rey.

L’attenzione si è così concentrata sul secondo seggio PPD. L’unico rimasto. Ma la schiarita è giunta prima del previsto, al primo turno: Joseph Deiss è stato rieletto con 138 voti (maggioranza assoluta 121).

Ruth Metzler ne ha raccolti solo 96, sostenuta in particolare dalle donne. Subito dopo, la consigliera federale appenzellese ha annunciato di abbandonare la corsa per le rielezioni successive. Era chiaro che non ce l’avrebbe fatta.

Sorpresa Merz

Dopo le “tranquille” riconferme di Schmid e Calmy-Rey, si è poi trattato di scegliere il successore del radicale Villiger.

In testa sin dal primo turno, Hans-Rudolf Merz si è imposto al secondo turno con 127 voti (maggioranza assoluta: 120), contro 96 andati alla Beerli, sempre data per favorita.

Oltre alle sue posizioni più vicine a quelle dell’UDC, a favore dell’Appenzellese ha forse giocato anche l’aspetto della rappresentanza regionale.

Dopo Zurigo con Moritz Leuenberger e Christoph Blocher, l’elezione di Christine Beerli avrebbe infatti permesso a Berna di avere a sua volta due consiglieri federali (con Samuel Schmid).

E dunque, a parte la defezione di Ruth Metzler, tutto è poi filato liscio, eccezion fatta per una certa sorpresa provocata dall’entrata in governo di Hans-Rudolf Merz, quando tutti davano la Beerli vincente dopo la caduta della Metzler.

Il Consiglio federale, oltre a essere scivolato a destra, con la partenza della giovane Ruth Metzler e l’entrata dei «seniores» Blocher (63 anni) e Merz (61) è decisamente invecchiato. Il più giovane è ora Samuel Schmid (classe 1948).

Manifestazioni di protesta

Subito dopo la fine delle elezioni, a Berna si sono riunite circa un migliaio di persone per una manifestazione spontanea contro il leader zurighese dell’UDC.

Il corteo, accompagnato da un concerto di fischi, ha attraversato la città dirigendosi verso la Piazza federale.

Al corteo hanno preso parte anche donne del PPD che portavano maschere bianche con le quali condannavano apertamente il fatto che il parlamento avesse “perso la faccia”.

Altre proteste (“contro questo governo”, “contro lo scivolone a destra”, “contro l’esclusione delle donne dalla politica”) si sono svolte in serata a Zurigo, Berna e Ginevra.

swissinfo e agenzie

L’elezione di mercoledì cambia il volto partitico del governo;
Fin dal 1959, il Consiglio federale era composto da 2 PLR, 2 PPD, 2 PS ed 1 UDC;
La nuova composizione: 2 PLR, 2 UDC, 2 PS, 1 PPD.

Il nuovo governo è composto da: Moritz Leuenberger (PS), Pascal Couchepin (PLR), Joseph Deiss (PPD), Samuel Schmid (UDC), Micheline Calmy-Rey (PS), Christoph Blocher (UDC) e Hans-Rudolf Merz (PLR).

L’asse politico della compagine governativa si sposta a destra. Entrambi i nuovi eletti, Christoph Blocher ed Hans-Rudolf Merz, sono infatti esponenti del mondo economico e finanziario.

Nel 2004 l’unico esponente rimasto del PPD, Joseph Deiss, è stato eletto presidente della Confederazione.

Domenica sera il nuovo governo si riunirà per la prima volta per la ripartizione dei dipartimenti. Il nuovo Consiglio federale entrerà in carica il 1. gennaio 2004.

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