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La fine dell’impero Erb

Un mito dell' economia svizzera che sta per crollare Keystone

Il gruppo svizzero Erb, attivo in numerosi settori fra cui l'import di auto e l'immobiliare, verrà sciolto a causa delle gravi difficoltà finanziarie. Accusa infatti un buco di oltre 2 miliardi di franchi.

Si tratta del più grande caso di fallimento dopo quello della Swissair.

Il tribunale distrettuale di Winterthur ha confermato venerdì la moratoria concordataria provvisoria per tre delle quattro holding del gruppo: la Herfina SA, la Unifina e la Uniwood.

Per la quarta, la Uniinvest, incaricata di gestire le partecipazioni del gruppo ed eccessivamente indebitata, è stata avviata la procedura fallimentare.

Il direttore generale Hans Ziegler, nominato in ottobre per salvare il salvabile, ha definito la situazione “un vero tracollo”.

Le società saranno vendute a tappe per poter conservare un massimo di sostanza e di posti di lavoro. Non si conoscono per ora eventuali acquirenti. Per il momento si parla di una ventina di licenziamenti.

Fra i creditori in attesa di essere rimborsati figurano ben 82 istituti bancari, fra cui UBS e Credit Suisse.

Perdite all’est

Le gravi perdite finanziarie del gruppo, attivo inizialmente soprattutto nel settore automobilistico, sono legate a speculazioni immobiliari e investimenti fallimentari nella Germania dell’est.

A partire dal 1996 il gruppo aveva iniettato 2,5 miliardi di franchi nella società immobiliare CBB Holding, con sede a Colonia, controllata per il 49,8% dalla Unifina Holding, di proprietà della famiglia Erb.

A questo proposito il CEO Ziegler ribadisce a swissinfo che il gruppo Erb è “una struttura sana, con filiali sane che sono state saccheggiate dalle holding: un caso unico sia in Svizzera che al di là delle frontiere”.

Poca trasparenza, troppa autorità

Imprenditore ”padre padrone”, pioniere del settore automobilistico in Svizzera, Erb, deceduto lo scorso luglio a 85 anni, aveva trasformato la piccola azienda da lui fondata nel 1920, in un impero di dimensioni internazionali.

Quattro holding, 85 società, con ramificazioni nei settori immobiliare e della costruzione, del caffè, delle materie prime, della finanza.

Un gruppo eterogeneo ma per nulla trasparente a causa della gestione troppo autoritaria del suo “patron”.

Hugo Erb non aveva infatti mai comunicato alcuna cifra sull’andamento economico del suo gruppo e non ha saputo regolare in modo adeguato la sua successione.

L’annuncio della procedura di fallimento del gruppo è giunto pertanto inaspettato per molti. Solo pochi addetti ai lavori erano a conoscenza della reale situazione finanziaria della società.

“Finchè il rendimento aumentava e i crediti venivano concessi nessuno faceva domande”, spiega Stefan Holenstein, segretario generale del gruppo Erb, “la situazione è precipitata solo quest’anno, con la diminuzione della liquidità”.

Gli fa eco Ernst Wohlwend, sindaco di Winterthur, dove il gruppo ha la sua sede: “Il crollo dell’impero Erb è stato una sopresa per tutti”.

swissinfo

Il gruppo è stato fondato nel 1920
Ha 4’900 dipendenti, la metà dei quali in Svizzera
Tra i creditori figurano 82 banche
Ammontare del debito: oltre 2 miliardi di franchi

Il gruppo è un conglomerato di attività diverse e comprende quattro holding.

La Herfina Holding SA è specializzata nell’importazione di automobili, soprattutto giapponesi, coreane e tedesche.

La Unifina Holding, è attiva nel campo immobiliare. Si occupa di leasing e crediti al consumo e controlla il gruppo Volcafé, il secondo produttore mondiale di caffè.

La Uniwood Holding è attiva nel commercio del legno e in settori annessi all’edilizia. E’ il più grande fabbricante di porte e finestre e il numero uno fra i costruttori di cucine in Svizzera.

La quarta holding, la Uniinvest, è la società incaricata di gestire le partecipazioni.

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