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La Fiat priva la Svizzera di un buon manager

Sergio Marchionne lascia Ginevra per un nuovo importante incarico a Torino Keystone

Sergio Marchionne, presidente della direzione di SGS, diventa il nuovo amministratore delegato del gruppo industriale italiano Fiat.

La partenza del manager italo-canadese potrebbe significare una grossa perdita per la società ginevrina, che si è appena risollevata da una grave crisi.

Fu lo stesso Umberto Agnelli, pochi mesi fa, quando seppe che il suo destino era segnato, a fare il nome di Sergio Marchionne come amministratore delegato “in pectore” della Fiat.

Una scelta di opportunità prima di tutto. L’amministratore delegato dimissionario, Giuseppe Morchio, che con Umberto fu l’artefice del piano di rilancio della Fiat in uno dei peggiori momenti della sua storia, sembra avesse alzato le sue pretese.

Morchio voleva pieni poteri e persino una quota dell’azionariato familiare. Ma Umberto rifiutò e cominciò a pensare al futuro.

Ecco che allora spunta il nome dell’italo-canadese Sergio Marchionne, già cooptato nel Consiglio di amministrazione Fiat, lo scorso anno, come membro indipendente.

Salvatore della SGS

Con la morte di Umberto, la scelta di Luca Cordero di Montezemolo, da domenica scorsa nuovo presidente del Lingotto, non poteva essere che questa, anche perché Marchionne sembra avere tutte le carte in regola per sostituire degnamente Giuseppe Morchio.

Sergio Marchionne è riuscito infatti in appena due anni (dal 2002) a far uscire dalla crisi e a raddoppiare gli utili della prestigiosa Société Générale de Surveillance di Ginevra (SGS).

Un colosso con 36 mila impiegati, leader mondiale nei servizi di ispezione, verifica e certificazione delle aziende. Il successo ottenuto a Ginevra da Marchionne è già tornato utile anche alla casa torinese, dal momento che detiene un’ importante quota azionaria della SGS.

Un manager rigoroso

Marchionne, 52 anni, dottore commercialista e avvocato, è nato a Chieti (Abbruzzi), ma si è formato in Canada, dove ha vissuto a lungo, ottenendo anche la cittadinanza canadese.

Un manager giovane, reputato molto capace. Tanto che dopo le esperienze professionali oltre Oceano, prima di arrivare alla SGS, era approdato alla Alusuisse-Lonza, nel ’94, scalandone la gerarchia, assumendo la carica di amministratore delegato e in seguito la presidenza del gruppo Lonza, dopo la separazione da Alusuisse.

Di lui si dice che sia un uomo molto esigente, carismatico, rigoroso ai limiti della durezza. Della sua determinazione ha fatto le spese recentemente anche il capo operativo della Lonza, Markus Gemünd, costretto di fatto a lasciare l’incarico a causa di risultati giudicati insufficienti.

Crisi Fiat non ancora superata

Marchionne dovrà ora misurarsi con un vero colosso dell’industria mondiale in crisi. Benché il piano di rilancio varato da Umberto Agnelli e dal dimissionario Morchio stia dando incoraggianti risultati, la Fiat rimane comunque un’azienda a rischio.

Lo testimoniano i numeri: migliorano i conti ma nel primo trimestre di quest’anno le perdite rimangono a quota 158 milioni di euro.

Nell’autunno 2005, poi, scade il prestito di 3 miliardi di euro concesso dalle banche. Tra il 2005 e il 2006 dovranno inoltre essere onorate le obbligazioni per un ammontare di quasi 4 miliardi.

Unico punto positivo, il mercato dell’auto che sembra in leggera ripresa. In un anno la quota di vendite europea è salita di 0.5 punti percentuali.

Insomma, Marchionne, che nel Consiglio di amministrazione della Fiat aggiunge un po’ di Svizzera (nel board del Lingotto è infatti presente anche l’ex-consigliere federale Flavio Cotti), dovrà dimostrare tutte le sue capacità manageriali per salvare un’azienda che fino a pochi mesi fa era sull’orlo dell’abisso.

Successore già nominato presso la SGS

Subito dopo l’annuncio ufficiale della partenza di Marchionne, la SGS ha subito reso noto di aver già trovato un successore.

Si tratta di Werner Pluss che già finora era alle dipendenze della società ginevrina. Il nuovo presidente della direzione della SGS svolgeva infatti l’incarico di responsabile delle attività nei rami del petrolio, del gas e della chimica.

Marchionne, che ha collaborato intensamente con Pluss negli ultimi trenta mesi, ha definito il suo successore “il miglior rappresentante del nuovo stile di management” del leader mondiale nei servizi di ispezione, verifica e certificazione.

A lui spetterà quindi il non facile compito di colmare il vuoto lasciato dal manager italo-canadese e di rassicurare gli investitori: martedì, dopo l’annuncio della partenza di Marchionne, le quotazioni della SGS hanno subito perdite di oltre 7 punti.

swissinfo, Paolo Bertossa, Roma

2002 Sergio Marchionne viene nominato alla presidenza della direzione della SGS.
2003 il manager italo-canadese entra a far parte, come consulente indipendente, del Consiglio di amministrazione del gruppo Fiat.
2004 Marchionne lascia la SGS per assumere l’incarico di amministratore delegato della Fiat.

La Société Générale de Surveillance (SGS) è leader mondiale nei servizi di ispezione, verifica e certificazione delle aziende.

La società, che ha sede a Ginevra, occupa circa 36’000 persone ed è presente in 140 paesi.

Nel 2003 ha conseguito un utile netto di 227 milioni di franchi, con una progressione del 108% rispetto all’esercizio dell’anno precedente.

La cifra d’affari si è attestata a 2,45 miliardi di franchi (+2,6%) e l’utile operativo a 300 milioni (+38,9%).

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