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La droga passa dal darknet

Droga di ogni tipo messa in vendita online, rigorosamente in bitcoin, con tanto di descrizione dettagliata da parte del venditore e recensioni degli utenti-consumatori. Quello su cui siamo atterrati non è un normale sito di e-commerce: è un cosiddetto market del darknet.

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Siamo nel lato oscuro della Rete, in quella parte di Internet non indicizzata dai motori di ricerca, a cui è possibile accedere solo tramite appositi software. Pensato inizialmente come un luogo sicuro per scambiarsi informazioni scottanti ed aggirare la censura governativa, il darknet è diventato anche un bazar dove si portano avanti traffici di ogni tipo. Qui, negli anni sono spuntati come funghi i cosiddetti market (o criptomercati), sorta di Amazon delle attività illegali, dove i “bestseller” sono proprio le sostanze illegali.

Entrarci è macchinoso, ma non impossibile. A volte servono codici di accesso, ma siamo riusciti a procurarci una di queste chiavi per entrare in uno dei market più gettonati del momento. Gli annunci sono centinaia, molti provenienti dalla Svizzera.

Anche nel nostro paese, dunque, si vende e compra droga online. Il fenomeno rimane però marginale e i quantitativi scambiati sono molto piccoli se paragonati a quelli dei grossi traffici internazionali. Gli addetti ai lavori, tuttavia, sono sicuri che questo tipo di attività sia destinato a crescere.

Un mondo che cambia

Il procuratore pubblico Stephan Walder lavora ad un’inchiesta sfociata nel recente arresto di Happy Olaf, quello che molto probabilmente era il più grande spacciatore di droga svizzero sul darkweb. Walder fa anche parte dell’unità cybercrime della procura zurighese e ai nostri microfoni spiega: “Siamo di fronte ad una nuova tipologia di spacciatori. Conoscono le criptovalute e gli strumenti informatici. Per contrastarli abbiamo dovuto cambiare il nostro modo di lavorare”.

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