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La cortesia orientale di Mohammad Khatami

Neve e vento non hanno scalfito la cordialità dell'incontro tra Deiss e Khatami Keystone

Di passaggio per il Forum economico di Davos, il presidente iraniano si è fermato a Berna. Durante la visita ufficiale non si sono evitati i temi difficili: anche i diritti umani sono stati discussi.

Mohammad Khatami ha inoltre ringraziato la Svizzera per il sostegno offerto alle vittime del terremoto di Bam.

«Ringrazio il popolo svizzero per la solidarietà e la simpatia dimostrate nelle difficili ore seguite al terremoto», ha esordito Muhammad Khatami, rivolgendosi alla stampa. La Svizzera è infatti uno dei primi paesi ad aver inviato una propria squadra di soccorritori nella regione colpita dal sisma.

Inoltre, la visita – organizzata all’alba del Forum economico di Davos, dove Khatami terrà un discorso – è stata l’occasione di riaffermare le buone relazioni fra i due paesi. Dalla rivoluzione islamica, la Svizzera è rimasta presente nel paese, curando anche gli interessi americani. Con il nuovo corso, inaugurato con l’elezione di Khatami nel 1997, le relazioni si sono ulteriormente intensificate.

All’incontro ufficiale svoltosi di martedì alle porte di Berna, nella residenza di campagna del Consiglio federale, Khatami è stato assistito dal ministro degli esteri Kamal Kharrazi.

Da parte svizzera erano presenti il presidente della Confederazione Joseph Deiss, la ministra degli esteri Micheline Calmy-Rey e il ministro dei trasporti Moritz Leuenberger.

I dossier sul tavolo

Nella conferenza stampa conclusiva, lo scambio di cordialità fra presidenti ha confermato la fedeltà tradizionale verso il protocollo diplomatico. Ma non è mancata la conferma: si è parlato apertamente di tutti i dossier, anche dei temi sensibili.

«Abbiamo avuto un dialogo intenso su tutto ciò che tocca la vita interna dell’Iran – ha detto il presidente della Confederazione Joseph Deiss – le prossime elezioni, lo sviluppo delle istituzioni e i diritti umani».

Le due delegazioni hanno discusso anche della situazione in Iraq, in Afghanistan e del conflitto nel Vicino Oriente. A margine di queste discussioni, la delegazione svizzera ha informato sull’Iniziativa di Ginevra per far avanzare la pace in Palestina.

Anche il programma atomico iraniano è stato toccato. Su questo fronte si registra un disgelo delle posizioni che lascia ben sperare la autorità, non solo elvetiche. Su questo fronte si auspica la creazione di una zona denuclearizzata in Medio Oriente.

Partner economici

Negli ultimi anni, inoltre, i due paesi sono diventati reciprocamente importanti partner economici. Dal 1999 la crescita degli scambi ha raggiunto punte annue del 19%. Grazie ad un recente accordo sull’imposizione fiscale, le relazioni economiche sono state affinate.

Dalla Svizzera partono prodotti chimici, farmaceutici e macchine industriali, mentre dall’Iran arrivano prodotti tessili e agricoli. La nuova posizione di partner non esclusivamente diplomatico, rafforza la forza contrattuale elvetica. Con alcuni programmi, la Svizzera vuole porre nuovi accenti.

Diritti umani

Lo scorso anno, la Svizzera ha lanciato infatti un dibattito sui diritti umani in Iran. Il programma analizza da vicino il diritto coranico, la Sharia, promovendo un dibattito sulle basi esistenti. Per il presidente Deiss, «questo dialogo permette alla Svizzera di avere un certo influsso sullo sviluppo in Iran».

Da parte sua anche Khatami ha affermato di apprezzare la Svizzera come amica e di osservarne il modello democratico, «i nostri studiosi hanno potuto imparare molte cose in questo paese».

Dall’esterno, anche Amnesty international (AI), che osserva la situazione da vicino, riconosce alcuni progressi, pur sottolineando il lungo percorso che manca ancora per raggiungere il traguardo.

Amnesty si rallegra che tra i due paesi sia stato avviato un dialogo sui diritti umani. Tuttavia, alle parole, l’organizzazione non governativa vorrebbe veder seguire i fatti. Il dialogo sui diritti umani è stato concordato tra il Khatami e il consigliere federale Jospeh Deiss nell’ottobre 2002, durante il viaggio di quest’ultimo in Iran.

Nel 2004, il dialogo dovrebbe proseguire. Una delegazione d’esperti iraniani è attesa in Svizzera. Amnesty intarantional spera che l’Iran firmi quanto prima la Convenzione dell’Onu contro la tortura e quella contro la discriminazione delle donne.

swissinfo e agenzie

L’Iran è un importante mercato per la Svizzera in Medio Oriente. Dopo gli Emirati uniti e l’Arabia Saudita, si tratta del terzo mercato nella regione. Nel 2002 le esportazioni elvetiche in Iran hanno superato i 480 milioni di franchi.

Le relazioni economiche fra i due Paesi sono state ulteriormente rafforzate dall’accordo di protezione degli investimenti e dalla convenzione sulla doppia imposizione, entrata in vigore all’inizio di quest’anno.

La Svizzera ha inoltre un importante ruolo di collegamento dell’Iran con il mondo occidentale: dal 1980, l’ambasciata svizzera a Theran cura, tra l’altro, gli interessi americani, ufficialmente bloccati dalla Rivoluzione islamica.

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