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La corsa all’oro usato

Gioielli destinati alla fonderia? Keystone

Il valore dell'oro aumenta in continuazione e anche in Svizzera sono in molti ad approfittarne per vendere vecchi gioielli o altri oggetti d'oro inutilizzati. Quattro fonderie elvetiche lavorano circa il 40% di tutto l'oro esistente.

Non è difficile trovare qualcuno disposto a comperare l’oro vecchio: basta guardare i piccoli annunci nei quotidiani o fare un giro per le strade commerciali dei centri città.

Ma Monika Baumberger, direttrice generale della filiale svizzera di Edelmetall-Service, azienda specializzata nel riciclaggio di metalli preziosi, avverte che non ovunque le condizioni sono uguali.

«Il prezzo dell’oro non è fisso, ci sono molti commercianti itineranti e poiché è il compratore a decidere ci possono essere delle differenze notevoli. Questo può essere un problema per le persone inesperte perché non sanno bene cosa aspettarsi» spiega Monika Baumberger. «A volte, vengono letteralmente derubati.»

Ma anche nei negozi, aggiunge Baumberger, i commercianti e i gioiellieri pagano solo il prezzo del metallo prezioso. «Ai nostri clienti spieghiamo sempre che sebbene ricevano dei soldi per i loro oggetti, il montante rappresenta solo una parte del valore totale del gioiello».

Nelle agenzie i prezzi sono più o meno simili, ma la cosa più importante è la trasparenza: il cliente deve poter sapere cosa aspettarsi.

Il prezzo dipende dal numero di carati e dal peso; i commercianti seri sono in grado di analizzare con precisione il contenuto esatto di oro se il cliente non lo può dedurre dal marchio di garanzia.

Cambia l’atteggiamento

Il direttore generale di Gold & Cash, catena svizzera di agenzie per l’acquisto di metalli preziosi, spiega al quotidiano romando La Liberté che la mentalità è cambiata radicalmente.

«Prima la gente conservava i propri ori per tradizione. Adesso farli fondere non rappresenta più un problema» spiega Bonnet.

L’attività di Bonnet, avviata nel 2008, si sta espandendo notevolmente: oggi le agenzie in Svizzera sono già 13 e in Francia due. È inoltre prevista l’apertura di nuovi negozi.

Secondo Baumberger vi sono diversi motivi che spiegano questo boom. «Molte persone hanno dell’oro vecchio nei cassetti e finora non avevano pensato alla possibilità di venderlo. Ma da quando i media hanno iniziato a parlare delle agenzie che acquistano oro usato, la vendita è diventata un fatto comune e diffuso».

«I giovani hanno delle catene in oro o degli anelli che non vogliono più, o le persone anziane non portano più i loro gioielli perché non ne hanno l’occasione o perché non piacciono più. Poi ci sono le eredità: molti ricevono gioielli che non portano.»

Spesso poi le persone vendono i propri ori dopo aver subito un furto: preferiscono vendere ciò che è rimasto per non perderlo in un secondo furto.

È altresì possibile che i gioielli venduti siano stati rubati. Monika Baumberger afferma che la sua società controlla sempre l’identità dei clienti e riceve le notifiche della polizia per quanto riguarda i furti.

Cosa succede con l’oro?

In Svizzera, uno dei paesi leader nel settore della fusione dei metalli preziosi, ci sono quattro raffinerie. Tre in Ticino e una a Neuchâtel. Stando all’agenzia Reuters, circa il 40% dell’oro di tutto il mondo è lavorato in Svizzera.

Il direttore di una delle raffinerie ha dichiarato al quotidiano La Liberté che attualmente il 20% delle attività riguarda i gioielli usati.

E non è un fenomeno solo svizzero: l’oro usato proviene da tutto il mondo, il paese numero uno è il Vietnam. La Liberté elenca diversi altri paesi in cui la vendita dell’oro vecchio è molto diffusa: Francia, Italia, Gran Bretagna, Stati Uniti, Giappone, Hong Kong, Singapore e gli Emirati Arabi. Tra gennaio e agosto del 2010, sono state importate in Svizzera 85 tonnellate d’oro di cui 45 provenivano dal Vietnam.

Affidabilità

Secondo un altro rappresentante di una raffineria elvetica – che non vuole essere citato per nome – la Svizzera è molto competitiva in questo settore perché le sue fonderie producono lingotti conformi agli standard specifici della London Bullion Market Association e sono utilizzati dai principali mercati internazionali, dalle banche e dai governi.

Inoltre, la Svizzera è nota per l’alto grado di affidabilità e sicurezza: «I clienti ci mandano il materiale e devono essere sicuri che ne rimarranno sempre proprietari. Noi semplicemente lo lavoriamo» ribadisce Monika Baumberger.

Oro vecchio o oro nuovo, dopo la lavorazione in fonderia è tutto uguale. «Riceviamo oro dalle miniere o vecchi gioielli. Dopo viene analizzato, raffinato e trasformato in quello di cui abbiamo bisogno», spiega.

L’oro lavorato viene poi venduto, per esempio, alle banche che lo vendono, a loro volta, a titolo d’investimento privato. Nonostante la gente ne acquisti di più quando i prezzi scendono, l’oro mantiene tutto il suo fascino.

«Dall’anno scorso la fiducia nelle banche è diminuita, le persone non acquistano più azioni e prodotti finanziari. L’oro invece è sempre un valore sicuro».

Negli ultimi 7’000 anni, l’oro ha sempre svolto un ruolo importante per l’umanità. Già nell’antico Egitto era utilizzato quale mezzo di pagamento.

Quasi tutte le civiltà principali, dai cinesi ai greci, dai romani agli inca e agli aztechi, hanno considerato l’oro più importante degli altri metalli.

L’oro non viene intaccato né dall’aria né dalla maggior parte dei reagenti chimici. Per questo è molto resistente alla corrosione e praticamente indistruttibile.

Grazie alla sua inerzia chimica, i gioielli in oro sono meglio tollerati di quelli composti da altri metalli.

L’attrazione che l’oro esercita in tutto il mondo è dovuta a diversi fattori, in particolare alla sua rarità e stabilità. Dal 1492, l’offerta di tale metallo non è mai aumentata di oltre il 5% all’anno e nell’ultimo secolo il tasso di crescita è rimasto costante al 2%.

Attualmente la disponibilità totale è di circa 4 miliardi di once (ca. 1.8 miliardi di kg), di cui il 25% detenuto dalle banche centrali e il resto da privati cittadini.

Nell’ottica dell’economia politica, quando l’oro era legato alle monete nazionali, la relativa stabilità della sua offerta serviva da strumento di controllo sull’inflazione ed esercitava un influsso moderato sui conti della bilancia dei pagamenti.

L’oro è stato inoltre utilizzato come moneta mondiale di fatto, dato che i paesi (o i mercanti) non disponevano di un altro mezzo comune di scambio. Come tale, ha quindi stimolato la crescita del commercio internazionale, contribuendo all’efficienza economica e alla prosperità.

Fonte: Credit Suisse

L’attuale quotazione dell’oro (ottobre 2010) è 1’295 franchi all’oncia.

L’oro è sia un bene reale sia un bene d’investimento.

Poiché è praticamente indistruttibile, tutto l’oro estratto esiste ancora.

Secondo le stime, più di due terzi della quantità d’oro esistente è stata estratta dopo il 1950.

Le riserve auree si trovano nelle banche centrali, presso i governi e le organizzazioni internazionali come il Fondo monetario internazionale.

L’oro viene fornito sia dalle mine sia dal riciclaggio delle scorte esistenti.

La domanda di oro quale materia prima proviene da tre categorie: il settore della gioielleria, l’industria e il settore degli investimenti.

(Traduzione e adattamento, Michela Montalbetti)

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