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50 anni fa l’uomo sulla Luna, Trump: ora su Marte

L'arrivo alla Casa Bianca di Buzz Aldrin, Michael Collins e della famiglia dello scomparso Neil Armstrong ha dato avvio venerdì ai festeggiamenti del 50esimo anniversario dell'allunaggio dell'Apollo 11.

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“Cinquant’anni fa abbiamo piantato una bella bandiera americana sulla luna”, ha detto trionfante Donald Trump ricevendo nello Studio Ovale Buzz Aldrin, Michael Collins e la famiglia di Armstrong (morto nel 2012). Ma il presidente già pensa al pianeta rosso: “Presto pianteremo la nostra bandiera su Marte”, aveva promesso nel suo discorso del 4 luglio per l’Independence Day.

Edwin Buzz Aldrin sulla Luna
L’astronauta dell’equipaggio Apollo 11 Edwin ‘Buzz’ Aldrin davanti alla bandiera a stelle e strisce piantata sul suolo lunare il 20 luglio 1969. Keystone

Intanto la capitale americana ha assistito lungo il Mall ad uno spettacolo suggestivo organizzato dallo Smithsonian’s National Air and Space Museum. Il Washington Monument, monumento simbolo della città, è stato illuminato per essere trasformato nel razzo Saturn V che lanciò i primi tre uomini sulla luna. E nel weekend ci sarà uno show di luci che simulerà il lancio dell’Apollo 11, con tanto di countdown.

Mike Pence invece renderà omaggio all’anniversario con una visita e un discorso domani al Kennedy Space Center di Cape Canaveral, in Florida. Il vicepresidente ha già partecipato anche all’inaugurazione dell’esposizione all’Air and Space Museum di Washington Dc della tuta spaziale usata da Armstrong. La tuta, esposta con la polvere lunare lasciata su ginocchia, cosce e gomiti, è stata restaurata grazie a 500’000 dollari raccolti in soli cinque giorni. Era stata tolta alla vista del pubblico 13 anni fa per le sue condizioni deteriorate e per sistemarla sono stati necessari quattro anni. “Armstrong è stato un eroe”, ha ricordato Pence, sottolineando che “il popolo americano esprime la sua gratitudine conservando questo simbolo di coraggio”.

Tra le altre iniziative quella di Michael Collins, tornato nei giorni scorsi nel punto esatto da dove partì con la sua navicella spaziale, nel complesso di lancio 39A del Kennedy Space Center. “È meravigliosa la sensazione di essere tornati”, ha osservato l’astronauta, che ha 88 anni e che rimase nel modulo di comando mentre i suoi due compagni camminavano sulla superficie del satellite della Terra.

Michael Collins ha anche raccontato le tensioni vissute dall’equipaggio quel giorno: era palpabile la fiducia nel successo dell’impresa ma tutti sapevano anche che sarebbero potuti morire durante la missione, tanto che l’allora presidente Richard Nixon commissionò anche un discorso, riaffiorato in questi giorni, da leggere alla nazione in caso di tragedia.

Va comunque ricordato che c’è stato anche un contributo elvetico alla missione Apollo 11, il cui equipaggio ha condotto un esperimento sviluppato con l’Università di Berna.

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