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La «Famiglia Dimitri» sbarca a New York

zVg/Eva-Maria Repolusk

Fino al 19 aprile il clown svizzero Dimitri è in scena al New Victory Theater con il suo spettacolo «Famiglia Dimitri». Anche per un artista già affermato come il ticinese, approdare a Broadway costituisce sempre un grande traguardo.

La prima esibizione nella Grande Mela ha stregato il pubblico americano: molti applausi spontanei e aggettivi quali «magico» e «magnifico». Dimitri è ovviamente raggiante: «Per me si è realizzato un sogno».

Lo spettacolo è una miscela di musica, canti, acrobazie e umorismo: come sempre nelle opere di Dimitri, la rappresentazione non prevede dialoghi o effetti elettronici.

All’inizio dell’opera, l’artista sale sul palcoscenico e disegna alcuni strumenti musicali su un grande foglio, sfoggiando il suo celebre sorriso. Poi comincia lo spettacolo vero e proprio, con un siparietto musicale che, oltre al padre, coinvolge l’intera «Famiglia».

Dimitri il trovarobe

Durante tutta la serata, Dimitri veste i panni del regista e del trovarobe, goffo e nel contempo commovente. I momenti corali si intercalano con le prestazioni soliste dei figli David (danza sul filo), Masha (filo molle), Nina (musica e canto) e del genero Kai Leclerc (acrobazie).

Lo spettacolo coinvolge fin dall’inizio il pubblico, e presto scrosciano i primi applausi. L’approccio fresco e spontaneo della «Famiglia Dimitri» conquista la platea statunitense, tra cui vi sono molte famiglie con bambini.

Anche il console elvetico a New York, Christoph Bubb, si è divertito moltissimo: «In questo periodo di frenesia e tensione è stato bello poter vivere una serata di poesia e musica, con momenti di comicità artistica». «Dimitri è riuscito a incantare la gente», confida a swissinfo il diplomatico.

Il capostipite è la vera star

Uno dei passaggi più emozionanti della rappresentazione è costituito dalle acrobazie di David, che esegue – sulla corda – uno spettacolare salto in avanti e indietro, aggiungendo pure una passeggiata sopra le teste degli spettatori. Kai Leclerc ha dal canto suo divertito i bambini presenti al New Victory Theater.

Pur riconoscendo il grande talento dimostrato dalla nuova generazione, il gran cerimoniere della serata resta comunque il capostipite. Grazie alla sua energia e alla sua fine ironia, Dimitri riesce infatti a gestire con maestria l’intero spettacolo. È lui il vero fil rouge – anche otticamente: maglietta rossa, calze rosse – che fa da guida allo spettatore.

All’età di 73 anni, l’artista riesce ancora a lasciare il pubblico a bocca aperta grazie alla sua agilità e alla sua spensieratezza, per esempio quando va leggiadramente a caccia di farfalle o quando schiaccia un pisolino sul ramo di un albero.

La gioia di Dimitri

«Adoro New York, i suoi abitanti, il suo pubblico», confida Dimitri a swissinfo. L’artista esprime poi la sua gioia per l’opportunità di salire su un palcoscenico di Broadway, e si dice felice di poter restare ancora quattro settimane nella metropoli statunitense [lo spettacolo sarà presentato fino al 19 aprile, per un totale di 32 rappresentazioni].

«Inoltre, il fatto di poter andare in scena qui con la mia famiglia costituisce veramente la realizzazione di un sogno», afferma Dimitri, che rivolge un ringraziamento particolare al figlio David. Quest’ultimo ha infatti contribuito, con i suoi contatti in loco, alla concretizzazione dell’avventura americana.

Dimitri apprezza in modo particolare il suo palcoscenico newyorkese, ossia il New Victory Theater. Infatti, oltre a essere il più antico teatro di Manhattan, vi si organizzano molte rappresentazioni destinate ai bambini e alle famiglie.

C’è ancora tempo…

Dopo l’esordio statunitense, Dimitri ha una sensazione positiva: ritiene che lo spettacolo sia stato apprezzato, anche se il pubblico americano ha caratteristiche diverse da quello svizzero. «In generale, le persone sono più spontanee, reagiscono più rapidamente e hanno un senso dell’umorismo molto sviluppato», spiega l’artista.

Non essendo più un ragazzino, Dimitri ha già considerato l’ipotesi di abbandonare la scena? «No», risponde spontaneamente, prima di aggiungere: «Sono comunque cosciente di avere una grande fortuna, cioé quella di essere in buona salute».

Quando gli ricordiamo che – stando a quanto si dice – i clown migliorano con l’età, Dimitri risponde sorridendo, prima di congedarsi: «Allora c’è ancora speranza per me».

swissinfo, Rita Emch, New York
(traduzione e adattamento: Andrea Clementi)

Nato ad Ascona nel 1935, Dimitri è figlio di due artisti. A sette anni decide già di diventare clown. Dopo le scuole, si trasferisce a Berna per effettuare un apprendistato di vasaio e in questo periodo segue lezioni di recitazione, musica, balletto e acrobazia.

In seguito, Dimitri si sposta a Parigi e frequenta la scuola per mimi di Etienne Decroux, diventando membro della compagnia di Marcel Marceau. Sempre a Parigi, indossa i panni di Augusto presso il Circo Medrano dove lavora con il clown bianco Maïss.

Nel 1959 Dimitri si esibisce per la prima volta da solista, ad Ascona. Lavora poi in tutto il mondo e partecipare anche a tre tournée con il Circo Knie.

Nel 1971, con l’aiuto di sua moglie Gunda, fonda il Teatro Dimitri con sede a Verscio (Ticino); nel 1975 crea la Scuola Teatro Dimitri – che ha lo statuto di Scuola universitaria professionale – e nel 1978 la Compagnia Teatro Dimitri. Nel 2000 viene aggiunto il Museo Comico, allestito da Harald Szeemann.

Dimitri è padre di cinque figli.

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